siore e siori, l’architettessa è ufficialmente viva! e oserei dire molto felice e soddisfatta della trasferta londinese!! innanzitutto il mio sentito grazie va a rosy, filippo e lu. l’ho detto e ripetuto più volte: se non avessi avuto i loro agganci, suggerimenti, consigli, supporto emotivo prima ancora che tecnico…non vi racconterei le cose che seguono. rosy è da agosto che raccoglie i miei sfoghi, le mie perplessità, i miei dubbi: e fin dalle prima mail ha sempre trovato il tempo per chattare, rispondere con lunghe email alle mie email-fiume, con la dolcezza di una mamma che accarezza la testolina della bimba e la rassicura. come del resto fili e la lu!
londra mi ha accolto il 23 mattina con un sole splendido e mi ha dato ancora più energia per affrontare la prova di sopravvivenza, fisica e mentale…e devo dire che con tutta l’adrenalina che avevo nel mio corpicino, la stanchezza non si è praticamente fatta sentire. come da copione, arrivata a stansted alle otto, ho raggiunto londra alle dieci e mezzo. dopo un’ora ho avuto il primo colloquio…il primo di sei…si perchè il sesto, non programmato, è stato fissato il 23 pomeriggio, mentre l’architettessa era comodamente seduta in un wc di mac donalds, di 60 cmq, a dare sfogo a tutta la sua ehm…energia idraulica. ma tracciamo un breve resoconto delle interviews.
1) studio abbastanza grande, molto strutturato; suddiviso in molte branche, una delle quali era quella relativa alla conservation. il tipo, molto carino, ha guardato con interesse i miei lavori e poi mi ha detto: siccome vedo in te molto entusiasmo per il settore della conservation, ti dico onestamente che noi ne facciamo poca, e comunque non è il nostro settore. per cui ti consiglio, per te, di fare altre interviews. per la cronaca, venerdì pomeriggio è arrivata la mail da questo studio in cui mi si informava che in questa circostanza non ero la figura adatta alle loro esigenze…ma del resto era chiaro, come loro non lo erano per me.
nel frattempo, la luna nera: il mio pc ha iniziato a dare segni di squilibrio; e da lì alla morte cerebrale è stato un attimo. per fortuna che l’architettessa aveva masterizzato sei cd con il materiale che avrei mostrato, da lasciare agli studi, cosicchè, nonostante la figura da peracottara, ha avuto comunque qualcosa da far vedere.
2) studio grossotto, a est di notting hill; un sacco di gente, forse una trentina, ma mi ha dato nel complesso l’impressione di un gruppo di polli in batteria. l’interview me l’hanno fatta due ragazzetti (non il titolare), che parlavano alla velocità della luce e che non sembravano molto interessati ai miei lavori. diciamo pure che mentre io parlavo e mostravo sul proiettore il contenuto del cd, loro mi parlavano dietro e si facevano quelli che in terra italica vengono definiti i cazzi propri. insomma, non mi hanno fatto per nulla una buona impressione. e anche in questo caso poca conservation.
il pomeriggio è proseguito con una passeggiata per hyde park al crepuscolo…diciamo che ho camminato per 4 ore con 4 chili sulle spalle di cui 2,5 del bambino morto. il bilancio delle prime due interviews non era molto positivo, ma del resto lo sapevo fin dalla partenza: questi due colloqui mi sarebbero serviti per scaldare i motori e fare un po’ di esercizio. in vista dei colloqui dei due giorni successivi, da farsi tutti con studi che si occupano quasi esclusivamente di conservation e restoration.
3) studio non enorme ma con tre “filiali” nel regno unito, con lavori bellissimi: dal restauro vero e proprio alla realizzazione di nuovi edifici in contesti storici sensibili; uno studio con una tradizione molto solida, dato che sul sito avevo visto che è stato fondato nel 1884. l’architetto con cui ho parlato si è mostrato molto interessato sia alla tesi, sia alle esperienze di workshop, corsi di specializzazione, esami universitari, sia al cd. mi ha fatto vedere i lavori che fanno e presentato i colleghi giovani. un’ora e mezzo di qualcosa che non definirei colloquio; piuttosto un ameno conversare, tra l’altro in un inglese comprensibilissimo. sono uscita molto contenta, con l’ego blandito e coccolato e molto fiduciosa. praticamente l’architetto doveva parlare con i soci anziani e poi farmi sapere 🙂
segue camminata di 4 ore (voluta) per raggiungere, dalla zona nord (kentish town) il london bridge, location del mio
4) studio che sulla carta sembrava grosso ma lì presenti c’erano tre gatti. dei lavori da paura: compreso (mi pare fosse lui) anche uno per la regina…ecco, la cosa carina, mi ero scordata di dirlo, è che gli ultimi 4 studi mi hanno fatto vedere per primi loro quello che fanno. e mi è sembrato molto, come dire, professionale, per la serie: non stiamo qui solo per valutare sei te vai bene a noi, ma anche perchè tu capisca se ti piacciamo. e questo, lo devo dire per onestà, lo ha fatto anche l’architetto per cui lavoro adesso a siena, a cui come sapete sono molto affezionata, perchè è veramente una persona squisita. comunque, il tipo non solo aveva un accento pauroso, non so da quale parte dell’UK venisse, forse dalle isole shetland certo dalla zona più lontana da londra che esista; ma oltretutto aveva anche la lisca…insomma, intendersi è stata una faticaccia. ad ogni modo, conckusione: aveva detto di si la mattina stessa ad un’altra persona (o almeno così ha detto) e non era sicuro di avere lavoro sufficiente per un’altra ancora. entro un mese riteneva di aver risolto eventualmente questa vexata quaestio ed eventualmente mi richiamerà; mi ha consigliato altri studi dove eventualmente andare a fare altr interviews. comunque nel complesso è stato carino…pensate le coincidenze, la moglie ha studiato pianoforte qui a siena alla chigiana!
esco alle cinque per essere alle sei (a piedi naturalmente…) alla fermata di old street…dove avevo appuntamento con la signorina luuuu!!! per andare a cena assieme alla signorina (per poco…) rosy 🙂 una serata davvero bella, in un posto mooolto carino (e soprattutto cheap…) dove abbiamo intessuto le trame, soprattutto io e rosy, di ricordi e conoscenze comuni, per rendersi conto di quanto il mondo dell’architettura (in questo caso fiorentina) sia davvero piccolo. diciamo che ci siamo dedicati all’esercizio del confezionamento di quelli che dalle ns parti vengono definiti “cappottini“…in altre parole, ad alcune conoscenze comuni (ma estranee al blog a scanso di equivoci) saranno fischiate le orecchie…
5) studio piccoletto, nel piano seminterrato della casa dell’architetto titolare, in zona nord. un ambiente mooolto friendly e rilassato, davvero tutte persone lovely: tra cui una ragazza indiana e una barese! lo studio si occupa di ristrutturazioni prevalentemente di interni di abitazioni private, quindi è stato chiaro fin dall’inzio che non era esattamente quello che andavo cercando. e mi dispiacerà molto rifiutare (dato che mi avrebbe preso dal giorno dopo), perchè con questa persona si era instaurato un bel feeling, eravamo sulla stessa linea per molte cose, dall’attività fisica all`amore per la musica classica. alla fine del colloquio mi ha portato a far conoscere i collaboratori (4 in tutto) e mi ha lasciato lì in mezzo a familiarizzare….mi sono sentita piccina picciò sul mio sgabellino mentre tutti sorridendo mi chiedevano: ma che bello sei di siena? e perchè vuoi venir via da un posto così bello?
ecco, devo dire che effettivamente questa è stata un po’ una domanda ricorrente, a cui ho dato la risposta generica “I think that London offers possibilites that Italy doesn’t do, expecially for young architects“...e chi ha orecchi per intendere intenda…loro hanno annuito comprensivi…
6) l’ultima fatica! per la cronaca lo studio dove ha lavorato rosy prima, appena arrivata. lavori moooolto belli, su edifici molto importanti, con un approccio al restauro molto scientifico (che poi è una delle cose che mi attrae nel mio settore); forse anche troppo conservativo, come mi ha detto rosy. il titolare è un vero gentleman, che parla un inglese molto comprensibile, magari volutamente, ma è comunque un punto a favore :-). ha guardato con interesse la tesi, gli altri lavori, mi ha presentato alcune persone; tutti mi salutavano e mi sorridevano anche qui 🙂 mi ha lasciato dicendo che doveva parlare con il socio che è in usa per lavoro (perchè hanno lavori anche là…)e mi farà sapere qualcosa tra mart e merc…ma la sera stessa mi arriva una mail in cui dice che è stato un vero piacere conoscermi e vedere i miei lavori, e che spera di essere shortly di nuovo in contatto con me :-).
alle tre esco e mi faccio l’ultima passeggiata, sotto la pioggierella fine, per raggiungere il big ben, il london eye, westminster e la national gallery…dove trovo una sorpresa (annunciata dalla lu in realtà): c’è una mostra sul rinascimento a siena! giretto veloce, un po’alla nipponica, alla national (che chiudeva alle sei) e poi via, verso la nottata insonne a stansted!
sono rientrata a casa dei miei, a firenze, la mattina del venerdì, accusando serie difficoltà nell’articolazione di discorsi e nella formulazione di pensieri coerenti, financo nel ricordarmi come mi chiamavo. immaginatevi quindi in che condizioni (oltre tutto stavo finalmente dormendo) ho risposto alla telefonata, proveniente dal terzo studio, che mi offriva il posto… la segretaria, avendo compreso lo stato confusionale che aleggiava dall’altro capo del telefono, mi ha rassicurato: ti ho appena mandato una mail con tutto spiegato per bene. interrompo celere il pisolino per scaricare la mail e fare le fusa davanti all’offerta…con un salary anche più alto delle aspettatove! un post a parte meriterebbe la reazione dei miei, che sono rimasti letteralmente di merda…perchè finalmente hanno avuto modo di capire lo stato penoso, in cui versa il panorama “architettonico-salariale” italiano…non hanno manco avuto la forza di gioire con me del risultaato, tanto erano amareggiati della mancanza di prospettive (e non solo economiche…volete che vi rispolveri la memoria e ricominciamo a parlare dei soci?) che ho in italia, paragonate con quelle in particolare dell’UK, ma direi in generale in europa. il risultato?la mia premurosa sorellina mi ha mandato una mail in cui desidera porgermi le scuse dei miei, ed informarmi che anche lei dopo la laurea (in sstoria dell’arte) mi raggiungerà…e che anche i miei sarebbero interessati a trascorrere la loro pensione a londra. figuriamoci.
mi dilungo ancora per un po’. la risposta allo studio ancora non l’ho data, perchè vorrei sapere se mi offre qualcosa anche l’ultimo studio, anche se mi consigliano (rosy) di accettare l’offerta del terzo, che dovrebbe essere migliore in termini di lavori, organizzazione degli stessi, possibilità di imparare realmente qualcosa. entro la settimana spero di essere venuta a capo di qualcosa…anches e mi sento un po’ scema!
infine…vi assicuro che anche solo avere un’offerta nella mia casella di posta, ha ribaltato in un momento il mio modo di vedere le cose e di affrontarle, soprattutto dal punto di vista economico…finalmente, ho pensato, posso comprarmi un cappotto nuovo dopo tre inverni con lo stesso, finalmente posso andare fuori a cena; finalmente oggi sono andata a comprarmi un ombretto (da 3 euro…per farvi capire a che punto eravamo io e le mie finanze). e anche il computer rotto, che in altri tempi avrebbe rappresentato una vera tragedia, è quasi un’occasione per comprarmene uno nuovo. mi rendo conto (ma già me ne rendevo conto) di quanto la privazione di tante piccole cose (piccole, lo sottolineo) fossero il discriminante tra considerare la vita un peso piuttosto che un qualcosa di piacevole. lo so perfettamente che i problemi, quelli veri, devono ancora arrivare, che i primi tempi saranno duri, che forse invece sarà dura in generale, che la nostalgia per i miei campi gialli mi prenderà alla gola,che a volte avrò così il desiderio di un bacio del mio amore da stare male fisicamente…ma per ora ho raggiunto lo scopo che mi ero prefissa, tra un mese sarò a londra…e per adesso è questo ciò che conta.
vi ringrazio per l’affetto e per i vostri messaggini…li ho visti tutti, dal telefonino, via via che arrivavano, e ogni volta erano un applauso di incoraggiamento in più.
e infine…ringrazio la persona speciale che da due anni divide la vita con me, che mi ha incoraggiato e ha gioito con me del risultato… e che giura di aspettarmi per tutto il tempo necessario. in attesa che le cose si sistemino per entrambi…e ritrovarci tra pochi anni sotto la torre.
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