ma buongiornoooooooooooooooooooooooo!!!!!!! oggi mercoledì, giorno di mercato. l’oroscopo, da alcune settimane, continua a martellarmi che non sono contenta , ma che udite udite, “in ambito lavorativo, puoi risolvere la tua insoddisfazione cercando di cogliere al volo le occasioni”.
allora, oggi volevo dirvi due cose, per iniziare. Poi si starà a vedere.
cosa numero 1. ripensavo al post di ieri e al commento di pat. dunque:
– se avessi studiato per diventare soprano, a quest’ora probabilmente sarei una frustrata, costretta a calcare le scene del teatrino di quartiere occupando le mie giornate a dare lezioni di canto.
– se avessi studiato per diventare geologa, sarei nella stessa identica situazione di adesso: sottopagata in qualche studio, clienti numerosi come le particelle di sodio nell’acqua non mi ricordo come, costretta a portare i borsoni quando si va a giro a fare le prove penetrometriche (e non facciamo battute...) o sismiche.
– se avessi studiato medicina per fare la neurochirurga, sarei stata trombata all’esame per la specializzazione in neurochirurgia per spianare la via a qualche trombone figlio del primario x.
Mi sono chiesta molte volte perchè ho fatto questa scelta. Una risposta la troverete nel primo post che ho scritto. Un’altra l’ho capita più lentamente, perchè forse era più intima, più mia. Ma che al tempo stesso viene da lontano. E non è nemmeno un caso che abbia proprio scelto il settore del restauro, pur essendo innamorata dell’architettura a 360 gradi. Tutti noi amiamo le nostre radici, la nostra terra, perchè da qui traiamo la forza, la ragione di essere. Perchè ci rispecchiamo in questo, nel lavoro faticoso che hanno fatto i nostri antenati quando hanno eretto la torre del mangia, o il pantheon, o la cupola del brunelleschi…e andrei avanti vita natural durante…Perchè amiamo i nostri nonni, i nostri genitori che ci hanno fatto capire e amare tutto questo. Perchè ci hanno cresciuto così e siamo così. Perchè esistiamo. E ho capito quando sono tornata ad abitare e a lavorare a siena che se posso appunto esistere, se posso trovare e ritrovare un giorno dopo l’altro la scintilla è perchè voglio fondermi con tutto questo, ci voglio passare attraverso e rotolarmici dentro, come la mattina attraverso l’aria fresca in bicicletta. E se posso sentirmi viva, utile e parte di tutto questo è perchè voglio che tutto questo sopravviva, continui a gridare la propria forza, la propria identità, il proprio splendore; che siano palazzi, piazze, chiese, pievi di campagna, poderi sperduti e rovinati ma non cancellati dalla mano del tempo. In altre parole, sento che posso veramente vivere questa terra lavorando qui…e la mia ragion d’essere è come un atto d’amore nei confronti di tutto questo. Che poi come detto sono le mie radici e in definitiva me stessa. Un flusso d’energia. E il cerchio si chiude…o si chiuderebbe. Capita però che l’energia che senti non riesca ad essere veicolata dove vorresti per una serie di ragioni che sappiamo e che non è questo il momenti di indagare, dato che stiamo volando alti e la terra è dura, soprattutto se ti ci schianti di botto. E pensi all’espatrio…e allora l’energia che proviene da qui, che ciucci ogni giorno quando ti guardi attorno, la vorresti veicolare altrove. Ma sempre da qui proviene, e sempre a questi luoghi sei riconoscente.
Non so se sono riuscita a trasmettervi tutto quello che sento dentro.
E per concludere…
Non sono che l’anima di un pesce
con le ali
volato via dal mare
per annusare le stelle
difficile non è nuotare contro la corrente
ma salire nel cielo
e non trovarci niente.
Dal mio piccolo aereo
di stelle io ne vedo
seguo i loro segnali
e mostro le mie insegne
la voglio fare tutta questa strada
fino al punto esatto
in cui si spegne
la voglio fare tutta questa strada
fino al punto esatto
in cui si spegne.
I. Fossati – Lindbergh
Ciao bellini a domani!!!!!
4 risposte a il volo