“credo solo che marcirai nell’inferno, per questo“
“io non credo all’inferno. credo alla disoccupazione. all’inferno no“
(bill murray e dustin hoffman in Tootsie)
questo è il nostro quartier generale in cantiere…
ma buongiornoooooo!!! sussù che tra poco è agosto e qualcuno di noi andrà in ferie!devo dire che questo luglio mi sta sfumando senza che quasi me ne accorga…ogni tanto gli getto un’occhiata fugace con la coda dell’occhio, per controllare che non sia già finito. e che non sia già agosto. come se ad agosto cambiassero le cose, poi. le giornate filano via veloci, tra pedalate mattutine, soci, cantiere…ogni giorno uguale all’altro. almeno questa è una garanzia. un punto fisso. non è un gran periodo, e i soci poveri soci ne hanno colpa fino a un certo punto. avete presente l’impressione che si ha nel mettersi addosso vestiti che non sono i propri? o truccarsi in un modo che non vi è consueto? o infilarsi in situazioni che non vi appartengono, che non sono nelle vostre corde, e domandarsi come ci si è finiti, fare a ritroso tutto il percorso che vi ha portato a quella situazione, come si vede in certi film.
ecco, io non mi trovo esattamente in questa situazione; ma non ci manca tanto. premettiamo due cose: io sono strafelice di essere in toscana, a siena, a monteaperti; sono strafelice di fare tre metri e di essere circondata dall’oro del grano maturo, di farne altri tre e di essere in piazza del campo. sono strafelice di prendere la mia bicicletta comprata a 50 euri all’ipercoop e di pedalare per tanto tempo ogi mattina, e di vedere fagiani, caprioli, scoiattoli. io sono molto fortunata: perchè ho una famiglia presente e in salute che mi vuole bene e che asseconda, pur non comprendendole fino in fondo, le mie ottuse e ostinate esigenze di autonomia, che mi portano a rifiutare come un mulo qualsiasi forma di aiuto che non sia puramente psicologico. sono fortunata perchè collaboro con una persona onesta e generosa, che quel “poco” che ha lo divide con me e con il mio collega. mi piacciono abbastanza i lavori che faccio, soprattutto per il modo in cui si affronta la professione. venire in studio quando c’è bisogno di fare qualcosa e per il tempo necessario (comunque praticamente sempre) e non perchè si è pagati per starci; fare tardi per lavorare in mezzo a cinquantenni appassionati come ragazzi al primo esame di progettazione; sapere di godere dell’approvazione e della fiducia di chi ti dà il lavoro. bene.
ma non mi basta, non mi basta più. ultimamente si naviga a vista. stamattina, a seguito dell’ennesima crisi di pianto/di identità, la mia metà mi ha detto: allora si fa così, scrivi quello che ti renderebbe felice e poi, tra un po’, quando lo avrai ottenuto, si fa che sei contenta. procedo. non in ordine di priorità ma in rigoroso ordine sparso.
–lavorare lavorare lavorare. tanto. da avere la giornata piena. e anche la notte. da tornare a casa la sera e pensare io esisto perchè ho fatto qualcosa…io esisto e ne ho le prove. e tra esistere o non esistere per qualcuno, per qualcosa ha fatto la differenza. oggi come ieri come domani.
-mettere le mani, lavorare nel centro storico di siena, fondersi con il travertino, i mattoni, il tufo…entrando nelle viscere della città, da dove la città stessa è sorta…e da dove sono nata anche io. perchè se ognuno di noi ha il proprio onfalos, il proprio ombelico del mondo, da cui trae forza, vigore, vita… il mio è piazza del campo. da lì si parte e lì si torna. sempre. scoprire quello che altri prima di me non sono riusciti a scoprire, perchè la città è piena ancora di misteri, come tutte le città.
– mettere le mani, lavorare su alcuni monumenti insigni del globo, essere chiamata da un capo all’altro del mondo; praticamente vivere in aereo, per dare consulenze, dal canada alla terra del fuoco, dalle colonne d’ercole alle hawaii, perchè l’Architetto Eleonora Pini è universalmente riconosciuta come uno dei luminari nel settore
– riuscire a comprarsi una ka color arancio. e magari, tra tanto tanto tanto tempo, un’alfa GT nera e cattivissima. cittini, qucella macchina ha un culo….
-a proposito…svegliarsi una mattina e non vedersi più un culo enorme
-svegliarsi la mattina e ritrovarsi con una quarta abbondante
-avere una casina anche piccola in campagna, con un cane enorme e bavoso
– sapere che i miei genitori stanno bene, sono felici e si godono la vita girando per il mondo; e che la mia sorellina è felice, ha trovato la sua strada ed è soddisfatta finalmente anche lei della propria vita
– andare in islanda, un tour di un mese a ciucciare vita tra ghiaccio e fuoco
– scrivere il libro che ho in mente da uan vita
– avere tante api che fanno tanto miele solo per me
-andare a petra, riempirmi gli occhi, la mente, il cuore di quelle architetture di sabbia, vento e sole.
finito. per ora. torno a fare le fotocopie…...
vi abbraccio cittini, scrivetemi che mi fate compagnia...cosa vi renderebbe felici? cosa vi farebbe sentire vivi?
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