Cina, consigli per l’uso

Grazie Marcello. Visto che anche qualcun altro me l’ha chiesto, scrivo qualche piccolo consiglio derivato dalla mia ancora limitata esperienza a Hong kong. Non ho tempo di scrivere quello che vorrei come vorrei, magari aggiornerò questo post appena possibile.

Innanzitutto una premessa:

Hong Kong non è la Cina. Posso parlare della realtà che vivo tutti i giorni e della mia piccola esperienza qui, ma io del continente cinese conosco ben poco.

HK è una città cosmopolita con una forte base culturale cinese ma con varie “contaminazioni” anglosassoni. Qui il boom è cominciato parecchio tempo prima rispetto alla Mainland, per cui probabilmente non si percepisce quel cambiamento che si può percepire in una città come Shanghai.

detto questo:

LA RICHIESTA DI LAVORO

Come ho già avuto modo di dire, qui di lavoro ce n’è davvero tanto.

Lo studio dove lavoro io, che è in stretti rapporti con il governo locale, ogni giorno ha nuovi incarichi.

Vista questa grande richiesta, e vista soprattutto la mobilità dei lavoratori (non è raro per gli architetti lavorare con contratti trimestrali), gli studi sono alla costante ricerca di persone capaci.

Vogliamo parlare degli architetti italiani?

Se qui un architetto è trattato da architetto (e non è poco, come sappiamo bene tutti), un architetto italiano rappresenta quel valore aggiunto che tutti gli studi vorrebbero avere. Se avete un curriculum interessante verrete letteralmente contesi dagli studi.

A me, che ho un curriculum normalissimo per un architetto della mia età, è stato spedito un contratto in Italia dopo lo scambio di poche e-mail.

COME CERCARE LAVORO

La prassi è quella ormai consolidata in gran parte degli studi del mondo.

– Step1: invio curriculum.

– Step2: se lo studio è interessato a voi, vi chiederà un portfolio e informazioni riguardanti i vostri “punti di forza e debolezza”.

– Step 3: se i requisiti richiesti sono soddisfatti, si passa a un colloquio telefonico, in cui si parlerà di vile denaro (ovviamente dovrete essere coi a dire quanti soldi vi aspettate di ricevere)

– Step 4: andate subito a fare il biglietto, che questi sono impazienti

Per quanto riguarda Hong Kong, l’ordine degli architetti locale lo trovate a questo indirizzo: www.hkia.net

I COMPENSI

La struttura organizzativa degli studi è quella piramidale anglosassone: Si parte dai disegnatori, poi vengono i junior architects, architects, senior architects, project manager.

In genere a chi viene da fuori viene richiesta un’esperienza di due-tre anni, quindi si entra con un contratto di architect (di disegnatori, stagisti e neolaureati sono pieni).

Forse non ho sufficienti informazioni a riguardo, ma da quello che so un architetto con qualche anno di esperienza prende in media una cifra equivalente a 3.000 euro al mese, al netto delle tasse. I senior probabilmente un 20-30% di più.

IL COSTO DELLA VITA

HK non è la Cina soprattutto per quanto riguarda questo punto. In Mainland i prezzi sono davvero ridicoli, a fronte di compensi simili a quelli di HK (va beh, poi è chiaro che nelle grandi città le cose cambino un po’).

In ogni caso, mi aspettavo prezzi più alti qui:

Con l’equivalente di due euro fai puoi comprare un pranzo completo take away (risofattoinqualchemodostrano e bibita), fare la spesa costa il 30, 40% in meno rispetto alle nostre grandi città.

Diverso è il discorso per quanto riguarda gli affitti.

Un bilocale di 50 mq in centro ha prezzi se non proprio milanesi, fiorentini: 1.000 euro. Questo però solo perchè agli stranieri vengono proposti i genere appartamenti di alto livello. Se ci si “accontenta” (a meno che non vi chiamiate Piersilvio potete fare a meno di portiere premuroso, piscina e palestra vero?) si spende molto meno.

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