ho pensato che era

ho pensato che era il caso mettere un pò da parte i libretti freschi, ma pur sempre libretti di andrea de carlo e fabio volo e ho cercato di scoprire nuovi significati e nuove culture avvicinandomi ad una letteratura, anche per troppo tempo, messa a tacere dai luoghi comuni, sia spagnoli che italiani…o comunque non pubblicizzata. Sembra che le cose stiano cambiando, menomale.

quindi compratevi:

  • La scatola nera AMOS OZ (istraele)
  • iNSTAMBUL ORHAN PAMUK (turchia)
  • Il cacciatore di aquiloni KHALED HOSSEINI (afganistan)

dove senza dubbio il cacciatore di aquiloni è il più….grandioso.concedetemelo.

la risposta ad angela:

anche io sono stata un cucciolo di 22 con tanti sogni nel cassetto, anche io vengo dalla periferia del sud, la cosa più importante sta nel non abbandonarli mai, ma al contrario coltivarli con tutto il coraggio e l’impeto che meritano.

le persone che nascono come me non possono MAI stancarsi della vita, hanno solo bisogno di sentirla continuamente, fin dentro le ossa….e ultimamente mi stava scappando…per cui ho deciso di riacciuffarla e sembra che ci stia riuscendo. In ogni caso, una cosa mi hanno insegnato: sentire, è la cosa fondamentale, che siano tristezze, dolori o felicità, l’importante è sentire emozioni. Guai ad essere inerti, spenti e piatti, staremmo disonorando il dono della vita.

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5 risposte a ho pensato che era

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