Scrivere ITALIANO/SPAGNOLO scrivere

Scrivere

ITALIANO/SPAGNOLO

scrivere una pagina di blog il 31 dicembre mi fa sempre un certo effetto.

È stato un anno difficile. Il primo da quando vivo in Spagna, con momenti tristi, scuri, infelici. Pianti, sonniferi e psicologi.

Da gennaio a luglio, infatti sono stati i primi mesi, dopo 7 anni, malagevoli. Nonostante l’aspetto professionale mi abbia dato grandi soddisfazioni, per la conduzione di un grande e importante cantiere per il comune di Barcellona (tra gli altri cantieri) l’animo aveva acciacchi e debolezze di differente natura.

Mi sono inventata la svolta, la novità grande della mia vita. Un viaggio intorno al mondo, attraverso tre continenti: Asia, Oceania e America del Sud. Studiando e visitando architettura di diverse epoche e stili, intervistando architetti famosi nelle grandi capitali e soprattutto scrivendo un libro su questa magnifica avventura sarei stata meglio. Detto fatto. Ho passato vari mesi a convincermi che dovevo risparmiare per farmi questo viaggio lungo, senza riuscirci molto, a studiare i paesi che avrei percorso e a mandare lettere ad illustri colleghi, nella speranza che mi concedessero una intervista.

L’organizzazione e l’attesa sono state premiare. Mi trovo in Australia, una delle terre più belle del mondo, stasera trascorrerò uno dei capodanni memorabili della mia esistenza: nell’Elizabhet Bay, guardando i fuochi artificiali sul Horbour Bridge, quella mitica immagine che alle 12.00 del 31 dicembre, in Italia, molti telegiornali continuano a mandare in onda… brinderò all’anno nuovo che entra con Hernan, Richard y Teresa, tre dei miei amici storici di Barcellona e con altre care persona. Tutti qui, tutti a Sydney. La mia vita è sempre stata un tirare e tirare per tenderla, per portarla all’ estremo, ficcarci dentro persone, colori, viaggi, esperienze e la somma di questi 96 giorni di viaggio sono stati la realizzazione di un sogno che ha le sue basi, in uno sconvolgente modo di vivere.

Escribir una pagina de blog el 31 de diciembre, siempre me hace cierto efecto..

Ha sido un año difficil. El primero desde que vivo en España, con momentos tristes, oscuros y infelices. Lloros, medicamentos para dormir y psicologos.

Desde Enero hasta a Julio, de hecho han sido los primeros meses malos, despues de 7 años. Nonobstante el aspecto profesional me ha dado grandes sadisfacciones, por el seguimiento de una obra muy grande, por cuenta del Ayuntamiento de Barcelona, mi alma tenias sus debilidades y sus heridas de diferente naturaleza.

He inventado el cambio, la mas grande novedad de mi vida, un viaje rodeando el mundo y cruzando 3 continentes: Asia.Oceania y America del sur.

Estudiando y visitando arquitectura de epocas y estilos diferentes, entervistando arquitectos famosos en las grande capitales y sobretodo escriviendo un libro sobre esta magnifica esperiencia, me habria sentado bien.

Dicho y hecho.

He pasado varios meses, diciendo a mi misma de ahorrar in vista del grande viaje, sin conseguirlo mucho en realidad…, estudiando los paises que iba a visitar, y a mandar cartas a illustres colegas, con la esperancia de obtener una entrevista con ellos.

La buena organizacion y la larga espera han sido premiadas.

Ahora mismo estoy en Australia, una de las tierras mas bonitas del mundo, y esya noche pasarè una de las noches viejas mas singulares de mi esistencia…: in Elizabhet Bay, mirando los fuegos artificiale en cima dell’Harbour bridge, el puente de aquella mitica imagen , que los telediarios españoles, dan a la tele, hacia las 12.00 del 31 diciembre. Brindarè al año nuevo que entra en compagnia de hernan, Richard y Teresa, tres de mis mejores amigos de Barcelona, y con otras queridas personas.

Todos aqui. Todos en Sydney.

Mi vida siempre ha sido un continuo tirar y tirar, llevarla al exstremo, llenandola de personas, colores, viajes, esperiencias y la suma de estos 96 dias de viaje son la realizacion de un sueño, que tiene sus bases en un peculiar-loco modo de vivir.

Ho conosciuto Alessandro su skype, sempre il solito miracolo-skype!

Ci siamo scritti poche volte, ma eravamo rimasti d’accordo per una bella birra fresca, a Melbourne, sperando che questa città dal clima imprevedibile, non ci avrebbe costretto ad una cioccolata calda.

Il 24 pomeriggio lo chiamo per chiedergli se gli andava finalmente di vederci, chiacchieriamo e mi invita ad una festa di natale a casa di amici italiani. La sera del 24 ho conosciuto tante belle persone e Nicla la padrona di casa, aveva preparato veramente cose di ogni genere e di una unica bontà.

Alessandro ci ha consigliato di andare a vedere la GREAT OCEAN ROAD. E poi si è offerto di fare da cicerone portandome me e Francesca a zonzo con il suo mitico maggiolone del 73. Foulard e occhiali da sole alla Odry Hepburn siamo partiti alle 8 del mattino alla scoperta di questa fantastica ROAD.

GREAT OCEAN ROAD

La lonely planet, dice che l’escursione automobilistica più bella dell’Australia, si effettua attraversandola.

La magnifica strada parte da Torquay e arriva sino a Warrnambool, lasciando a bocca spalancata per le sue bellezze. Il tratto di costa più bello è senza dubbio quello che va da

Anglesea, dove siamo entrati in un club di golf per salutare qualche canguro, fino ad Apollo bay, la località per eccellenza dove i viaggiatori, in transito, si fermano per dormire, in quanto è base ideale per esplorare l’Otway National Park.

A 21 km da Apollo Bay, inizia la zona di Port Campbell National Park, che si distingue per i Gibson step, una lunghissima serie di gradini scavati nelle Cliff spettacolari, a picco sulla costa, siamo scesi fino in spiaggia, dove e raccomandato di non bagnarsi, ma ne ignoro il motivo. Da questa spiaggia, si può ammirare uno dei 12 apostoli. I 12 apostoli erano un tempo chiamati, 12 enormi massi rocciosi, che giacevano sull’acqua, il nome e rimasto ma, i blocchi sono rimasti in 6, gli altri sono stati consumati dal tempo e dagli agenti atmosferici.

I twelve Apostles sono una delle visioni più famose e spettacolari dell’Australia.

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