Banalità, e pure gratuite

Il mondo va alla deriva, e non si sa per dove. Succede che in giro c’è gente che farebbe le stesse cose che farei io: c’è la crisi? E allora prendo dei giovani. Prendo dei giovani che non si lamenteranno se per quest’anno e per un paio di quelli futuri gli darò uno stipendio pari alla busta paga minima nazionale (nazionale “portoghese”, e cioè euro 400 e passa). Dovranno essere dei giovani super preparati all’uso delle “macchine” e dei suoi freddi programmi renderizzanti e di conseguenza i cv dovranno rigorosamente essere accompagnati da un portfolio nel quale il candidato darà un saggio delle proprie capacità informatiche e nulla più. Perché poi quello che “pensa” in studio sono io. Al massimo saranno gradite alcune buone idee sui dettagli costruttivi e nulla più.

Io vengo dall’epoca preistorica della china e delle tavole A0 stampate in eliocopia. Disegnavo ricurvo sul lucido e pensavo “Eeeeh! Ma quando imparerò anche io a usare il computer, quando imparerò anche io…allora si, eeeh,…” . Niente di più falso. Con l’arrivo delle “macchine” i tempi di lavoro sono sempre gli stessi perché è triplicato il numero di cose che ti chiedono di fare. Sfiga.

L’unica soluzione è rimboccarsi le maniche e cominciare a camminare in direzione della luce. Un passo dopo l’altro, come si suol dire, e dopo vedremo un po’ dove si può arrivare, quando, come e perché.

P.S.

Continuano ad esserci delle foto interessanti sulle Azzorre.

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