<< caffè “del sacco” o espresso??? >>

Proprio così. Pare infatti che in un noto caffè ultracentenario del centro storico di Porto sia possibile fare di queste scelte. È capitato a me proprio oggi, in risposta alla mia richiesta di un semplice caffè macchiato (o pingo, come si dice qua nel Nord). Nell’attesa, mi è venuto da pensare. Beh, ormai la cosa è risaputa: leggere i giornali su internet (invece che deliziarsi della materialità sporca delle pagine impresse) rivela un vantaggio incolmabile per le copie edicolanti. I commenti!!! La possibilità di esprimere un parere, alle volte anche secondo dopo secondo, sulle notizie all’ordine dei giorni passati, presenti e futuri. È viziante. Finalmente anche gli italiani hanno la possibilità di esporre le proprie idee alla pubblica gogna e di poterne verificare l’attendibilità sotto la lente del giudizio di altri italiani. Vero è che dall’altra parte dello schermo esiste sempre un moderatore, cioè colui che ad esempio “modera” certi giudizi di sinistra sui giornali di Destra E VICEVERSA. Ma esiste sempre una certa onestà anche nella moderazione. “Mai la lupara, quella mai!” diceva Monsignor Camillo a un giovane pretonzolo che chiedeva lumi sugli abitanti di Brescello. E qui: mai mutilazioni, quelle mai! La tua opinione o verrà pubblicata per intero o non verrà pubblicata affatto. Non ci saranno mai dei “falsi d’autore”. Almeno è quello che spero e credo. Ebbene, per restare sul pezzo, rendo noto che anche a Porto non mancano picchi e torrioni dai quali ammirare il paesaggio portuense. Uno di questi è la famosissima Torre dos Clérigos (monumento nazionale dal 1910) il cui apice, nel lontano 1750, rappresentava la più alta quota mai raggiunta da un edificio portoghese. La Torre dei Chierici è opera dell’italianissimo Niccolò Nasoni (1691-1773) figura FONDAMENTALE dell’architettura cittadina: molto della Porto che oggi conosciamo (o conoscerete) lo dobbiamo proprio al nostro paisà. È bene ricordare, però, che ci sono dei limiti ben precisi. È vero che la torre di per sé costituisce un fatto: un punto di vista sulla città piantato su un luogo ben specifico (il centro storico). Confermo anche, però, che NON esistono mezzi meccanici che ci vengano in soccorso durante quella dura salita (e parlo di 225 miseri scalini). Ci vuole pazienza, dunque, e robusta e sana costituzione. Stare in forma, ecco cosa ci vuole. Le “pancette” desistano pure dal solo pensiero. Tuttavia, quando sei lassù in cima, a 75 metri DAL SUOLO (e NON dal mare), ognuno di noi ha una libertà quasi totale. Si può pensare che quella vista non sia nulla di eccezionale; chi può, potrebbe cominciare a fare dei paragoni con altri picchi mondiali (Torre degli Asinelli, Empire State Building, Cristo Rei di Rio de Janeiro…). Oppure ci si può soffermare su quella piazzetta laggiù in fondo; sul rapporto della città col fiume; sulle tegole alla marsigliese; sul risultato della tua squadra del cuore che affronta il pericolo mentre tu stai lì, lontano dai “ragazzi”…fate vobis. Si può dire semplicemente: mi piace, non mi piace.

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