La giusta reazione

Una ricerca su internet per avere alcune conferme sulla presunta follia del generale Patton (credeva di essere un reincarnato); il probabile passaggio di un giocatore “verdeoro” da una squadra italiana ad una brasiliana (trattasi di un ritorno in patria, dunque); un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale in tv (dove adesso stanno parlano di Ortona, Ortona e gli alleati); il lento passaggio delle ore prima dell’apertura dei regali della Befana; il ticchettio semi-solitario sulla tastiera del pc; ……………………………………..insomma….così si conclude la vigilia di quella che dovrebbe essere l’ultima delle feste natalizie. E lo è proprio. Il 7 ritorneremo a vivere i problemi di tutti i giorni con lo stesso peso e con la stessa tensione di sempre. E già!, c’è chi, ovviamente, non si accorge neanche del passaggio delle festività: è a causa di quell’impiccio chiamato Vita. In questi casi, come in altri, rimane solo il ricordo dei Natali passati, quelli che erano stati dei Natali felici, dove non si potevano neppure immaginare le difficoltà di oggi. Il solo pensiero di qualche “difficoltà” era una cosa inopportuna. In alternativa, potremmo far finta di avere sempre avuto dei Natali tristissimi, nel corso di tutta la nostra vita. In questo modo, forse, liberi dal rammollimento ereditato dalla saudade degli antichi 25 dicembre, ormai defunti (e meno male perché erano tristissimi, non lo dimenticate), forse (stavo dicendo) con questo artifizio si troverebbero le “giuste” forze per cercare di… “produrre” dei Natali migliori, perfetti. Dei Natali che non abbiamo mai avuto.

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