data stellare 04.12.2006

Buongiorno gente!

Anche oggi siamo in pista… si comincia! Consueto saluto a tutti i ragazzi che mi leggono e mi scrivono: grazie di esserci! sorriso

Mattinata frizzante: l’inverno FINALMENTE ha deciso di farci visita… chi dovrebbe far visita, è invece IL SENSO DEL DECORO a certi datori di lavoro.

Vi racconto di una mia vecchia esperienza, sempre utili a capire.

L’annuncio in realtà non c’è stato: ho deciso io di mandare il CV a questo studio. Ormai la disperazione è tanta e le provo tutte. Mi rispondono scrivendomi che ho un CV scritto veramente bene (e fu così che scoprì di aver sbagliato mestiere: altro che architetto! Lo scrittore di CV dovevo fare!) e che sono interessati a fare un colloquio per ottenere, magari, un possibile futuro stage.

Storco il naso. Stage? Ancora co’ ‘ste balle? Ma la disperazione non raggiunge il limite… deciso di fissare un appuntamento, tanto per fare.

Ok ragazzi, oggi cerchiamo di focalizzare un’altra figura di professionista da cui TENERCI LONTANO: L’INTELLETTUALE CONVINTO. Questo essere mitologico, mezzo uomo e mezza carogna ha avuto una sola grandissima fortuna nella vita: no, non è l’intelligenza (di cui è francamente PRIVO), e nemmeno i titoli accademici (per la metà COMPRATI presso scuole private e per metà guadagnati sul campo, ma mai finalizzati: lauree in architettura senza aver dato l’esame di abilitazione, quindi prese COSI’, tanto per prenderle -e si fanno chiamare “architetto”, configurando così quantomeno un’ipotesi di reato per abuso di titolo), ma un’immensa fortuna economica NON GUADAGNATA, ma ereditata o ottenuta tramite matrimonio. A Roma sono chiamati SORCI RIPULITI. Queste persone non hanno mai guadagnato un solo centesimo: lavorano esclusivamente perchè la società lo impone e perchè farebbero una figura troppo meschina ai party se rispondessero alla domanda “cosa fai per vivere?” “una beneamata ceppa!“. Quindi normalmente si buttano in campi creativi (dove la produttività LORO è estremamente difficile da calcolare, al contrario di quella dei loro sottoposti che si fanno il mazzo a tarallo per far stare in piedi il loro impero) quali architettura, editoria, grafica e simili. Loro stanno lì, professano la loro cultura con PERLE DI SAGGEZZA ASSOLUTAMENTE NON RICHIESTE, gironzolando in mezzo ai collaboratori non per infondere coraggio, fiducia… no ma per ROMPERE LE PALLE, o al massimo molestare le ragazze dell’ufficio, essendo convinti di possedere un carisma eccezionale e una carica erotica senza confini. L’intellettuale convinto, carismatico come un criceto dopo una corsa di un’ora di corsa sulla ruota, e sensuale come un Panda che ha mangiato bambù avariato, si aggirano per i tavoli, controllando che GLI ALTRI lavorino, loro che di voglia di fare non ne hanno avuta mai neanche un briciolo, interrompendoti con battute divertenti come UN VUOTO D’ARIA IN AEREO o commenti talmente fuori luogo da costringerti a riflettere seriamente sulla possibilità che sia stato rapito dagli alieni in un altro contesto e teleportato lì in quell’istante (e dall’odore che emana, anche dopo una serie di test estremamente imbarazzanti). Ma il loro pezzo forte è la CITAZIONE IMBARAZZANTE: nel bel mezzo di una sessione lavorativa, o una riunione importante, visto che il loro contributo è prossimo allo zero, se ne escono con frasi gratuite, battute idiote (seguite dalla loro risata compiaciute e isolata), lezioni di vita incomprensibili e giustificabili a fatica e comunque con mooooolta immaginazione. Queste figure normalmente occupano posti di lavoro dall’utilità dubbia (vicedirettore del personale, addetto alle relazioni esterne etc), sono i “magheggioni” dell’azienda (vi serve uno che costruisca piste da pattinaggio per canguri? Loro lo conoscono!), con mille contatti (e la metà delle persone che conoscono li disprezzano) e nessun amico.

Ma quando comandano, quando hanno messo i soldi (o meglio: quando fanno da tramite tra quelli VERAMENTE PRODUTTIVI in azienda e i capitali), sono ancora più infidi: forti di una posizione di comando assoluto, si permettono il lusso di produrre ancora meno di quanto farebbero in una posizione di comando ma cmq subordinata (spesso arrecando danno in azienda: perdendo fogli importanti, incasinando i pc l’UNICA VOLTA che ci lavorano, mancando appuntamenti FONDAMENTALI), e si occupano PERSONALMENTE dei colloqui per le nuove assunzioni. E è qui che danno il meglio di loro…

Buongiorno, sono qui per l’appuntamento col dottore

“Ehm… ma veramente il dottore oggi non viene in ufficio”

Co-come non viene in ufficio? Ma io ho una mail in cui… il silenzio imbarazzato che segue, raccoglie lo sguardo di cameratismo della ragazza che vi ha accolto. Lei sa. Lei capisce. Lei conosce. E quindi lei PATISCE.

“Glielo chiamo subito” Se potesse, vi accerezzerebbe la nuca e vi sussurerebbe nell’orecchio “Scappa di qui più velocemente possibile. Per me, ormai è troppo tardi, ma tu puoi ancora farcela”

La telefonata non vi tranquillizza affatto…

“Il dottore sarà qui tra mezzora… circa” l’ultima parola rientra per un nonnulla nella gamma dell’udibile.

Attendete un’ora, finalmente il tipo si fa vivo. Ha l’aria di uno che non solo non aveva MAI preso un appuntamento con voi, ma anche di chi è appena uscito dal centro estetico: perfettamente lampadato, completo grigio topo-in-fuga o marrone bambino-itterico, cravatta ASSURDA (gialla a righe viola, con personaggi famosi, con corni postali, con fantasie da ospedale psichiatrico, degne della peggiore animazione di windows media player e giustificate con la stessa motiviazione accompagnata da ammiccamento: è giovane, spiritosa), scarpe RIGOROSAMENTE fuori coordinamento (nere con vestito marrone o marrone con vestito grigio).

“Ahhhhh, salve”

Perchè mi ha salutato più o meno come fece il capitano del titanic quando, col gesto dell’ombrello, abbandonò l’orchestra un attimo prima dell’affondamento? Vabbè… salve dottore!

“Eccoci qui”

Eh già

“Come andiamo”

Tornato ora dalla fiera della banalità?

“E quindi?”

Scusi, ma sta cercando di liberarsi di me?

“Di che vogliamo parlare?”

Guardi, io sarei preparato su Pirandello… se vuole parlo dei sei personaggi in cerca di autore… Anche se qualcosa mi dice che sarebbe meglio L’idiota di Dostoevskij

“Lei ha letto l’ultimo libro di Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare?”

Ehm… veramente no.

“Capisco” silenzio… silenzio… silenzio… Se questa reazione l’avesse un televisore, gli avremmo già assestato un paio di colpetti sul tubo catodico per capire se si è incastrato

“Andiamo avanti”

Allora io sarei qui per quel colloquio

“Ah guardi, noi non facciamo assunzioni!”

Ma guarda che bella novità…

“Le posso offrire uno steig gratuito”

Aspetti un istante… credo di aver capito male… intende uno stage non retribuito

“No, un steig gratuito!”

Quindi NON SOLO NON MI PAGA, ma mi fa anche lo SCONTO e mi regala lo stage in questa fogna? Scusi, ma nella repubblica popolare cinese, qu
ando sparano a un condannato a morte, mandano a casa del reo il conto della pallottola… si rende conto che è un comportamento molto più umano di quello che ha lei?

I più esasperati a questo punto, normalmente, esplodono. E iniziano REALMENTE a fargli presente di che razza di cialtroni siano! Ma qui ti disarmano

“Lei ha visto l’ultimo film di Liegi Bastonliegi?”

Paralizzato… il vaffanculo liberatorio muore in gola. Istintivamente, non per altro, la mente fruga nella memoria. E la memoria, poco contenta di farsi mettere le mani addosso, reagisce bloccando il discorsetto…

“No, la prego… vada avanti, non volevo interromperla. Diceva?”

Un reset… è l’unica possibilità: sono qui per discutetere dello stage. Diciamo che mi potrebbe girare bene e vorrei farlo…

“Sì, si potrebbe anche fare, ma sa: io faccio prima fare un test di cultura architettonica prima. Devo capire se ha il background”

Altra caratteristica chiave: usano parole straniere ASSOLUTAMENTE A CASO.

Ok, diciamo che sono TALMENTE disperato che faccio il test. Quando vengo e lavorare io…

“Ma…”

C’è anche un “ma”…

“Lei deve avere la passione!”

Di farmi sfruttare?

“Lei deve amare questo lavoro!”

“Lei non deve lavorare per i soldi”
Pensa che stronzo che sono…

“Io voglio collaboratori con assoluto amore per questo lavoro, che amino far tardi per queste pratiche” ne accarezza una risma con aria adorante, come un 17enne con la sua collezione di giornaletti porno “che lavorino in modo TOTALE e con ASSOLUTA dedizione. Nessuna pausa pranzo, perchè quando c’è la vena creativa, non si può interrompere l’estro! Un panino difronte al monitor sarà sufficiente. Io sono un moderno, per le coppie aperte (che può voler dire: se ti metto una mano al culo, ti deve piacere! Ma anche: non provare a inventarmi problemi di famiglia, tu devi venire SEMPRE in ufficio!).

Solo così possiamo raggiungere l’obiettivo, solo così c’è sinergia, solo così il project funziona. Lei si deve proiettare sul lavoro, con dedition, love, intepretare il momento, cavalcare la forza creativa”

Qui va preso per il bavero e scosso con tutta la forza che abbiamo in corpo, urlandogli nelle orecchie “Ma lei si rende conto delle stronzate che dice?” In sostanza ragazzi, quando sentite una roba del genere, il vostro cervello deve accendere IMMEDIATAMENTE il traduttore universale… allora e SOLO ALLORA, sentirete quello che realmente, questo idiota, sta dicendo:

“Io voglio schiavi che amino farsi mettere i piedi in testa. Che amino farsi trattare male. Che amino ridere delle mie battute. Che mi lecchino il culo. Che siano sufficientemente acculturati da darmi ragione, perchè farsi dare ragione da un cretino è un insulto per il mio super-ego (ingiustificatamente pompato). Voglio qualcuno senza famiglia, che non possa produrre di meno perchè non ha dormito per il dentino del bimbo o nervoso perchè ha litigato col ragazzo. Voglio un derelitto che mi ami e mi osanni senza rispetto di se stesso”

Questi cialtroni, PERFETTAMENTE DESCRITTI in Quelli che Ben Pensano di Frankie Hi-NRG, si spacciano per intellettuali di sinistra, impegnati sul sociale e sulla diffusione del bello e della cultura. Sono i più razzisti, classisti imbecilli prodotti dalla nostra società, utili come solo le scorie di un reattore nucleare. Hanno un unico obiettivo: farvi sentire inferiori. Vi tempestano di domande senza capo ne coda su film, libri, cinema, architetti, poeti, per farvi sentire ignoranti, per portarvi a pensare che lavorare per loro potrebbe compensare le vostre mancanze. VOI DOVETE OPPORVI E MANDARLI A QUEL PAESE. Dovete lasciarli SOLI, poichè da SOLI questi CIALTRONI non produrrebbero NULLA e FALLIREBBERO. Non fatevi venire i complessi di coscienza, perchè cadono sempre in piedi: la mamma gli darà altri solidi, o la moglie sacrificherà un altro pezzo di capitale.

Voi pensate che lo facciano perchè gli vogliono bene? Voi pensate che quelle mamme e quelle mogli firmino gli assegni perchè li amano? No… è solo perchè degli idioti così, in casa, non ce li vuole nessuno.

Buona giornata a tutti!

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2 risposte a data stellare 04.12.2006

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