data stellare 05.04.2007

Le parole. Ci fregano con le parole. Ho sempre litigato poco nella vita, a causa di un difetto di fabbrica che mi porta a capire il punto di vista dell’altro e a giustificarlo, difenderlo. Bella cosa, dirà qualche ingenuo tra di voi, ma grazie a questo gap, per anni ho comprato stampe su cartoncino, enciclopedie, libri, cyclette e tutte quelle stronzate che vendono abusivamente davanti all’uscita della metropolitana attraverso una semplice firmetta qui. Ci pensò mio padre a riportarmi alla ragione, brutalizzandomi solo la metà (che carino) di quello che io avevo io fatto col suo conto in banca. Sono riuscito a mettere un morso alla mia “abbordabilità” circa il vil danaro, ma nelle discussioni, se mi trovo dinanzi a qualcuno che non molla almeno un paio di millimetri, o cedo completamente o mi arrocco in posizioni difficilmente difendibili a mente fredda. Tutto questo, vi domanderete stanchi e annoiati, perchè? Per far presente un punto su cui un po tutto zoppichiamo, specie all’inizio: la disponibilità a tenere le orecchie aperte. I cialtroni, negli anni, a causa di un difetto genetico, trasformano il cervello in una membrana sottilissima capace di infilarsi tra incudine e martelletto, di foderare il timpano, di occludere le trombe di eustacchio (pensavate che mi sbagliassi con le trombe di fallopp… no, ‘spe… le tube di eustacch… nemmeno… vabbè, come se non avessi detto nulla, ok?) al momento decisivo. Che poi il momento decisivo CURIOSAMENTE includa denaro (solo in uscita), ragionevolezza, intelligenza, onestà, disponibilità, è un altro conto. Noi non l’abbiamo. Vuoi perchè non l’abbiamo ancora sviluppata, vuoi perchè, sulla scala evolutiva, ai cialtroni in testa gli pisc… ehm… li guardiamo dall’alto in basso… AHAH (risata nobile da barone andaluso) …sgrullino… fatto? Ok, proseguiamo… Cosa sta cercando di dirci Simone, vi domanderete voi, mie affascinanti e intelligentissime lettrici? Dove vuole andare a parare, si chiederanno gli altri… quelli lì… insomma, sì dai… i maschi!
Giù le luci per favore (palco di teatro a fondo nero, con un occhio di bue che illumina uno spazio vuoto. E ai margini dello spazio, dal profilo appena distinguibile, un uomo seduto)
Scenografia! (due tipi magrissimi e in calzamaglia nera portano sotto l’occhio di bue un tavolino tondo e un grande vaso colmo di frutta)
Musica! (il padrino)
AAAAAAAZIONE!
Palliamo della famigghia
STOP! Buona la prima, grazie!
Il tema è drammatico, nella sua semplicità. Perchè quando chiediamo più soldi (o chiediamo semplicemente DEI soldi), quando avanziamo una rivendicazione, ci bulliamo con dei colleghi che a breve saluteremo questa fogna ignobile, le sue bassezze, il suo fetore (e non solo in senso metaforico), a breve il capo ci convocherà per parlarci della…
LUCI
SCENOGRAFIA
MUSICA
AAAAAAAZIONE!

…della famigghia…
STOP!
Scusate il fiatone… inizio a accusare tutto questo movimento… pant pant… phwiiiiiu… ok, andiamo avanti…
Un esempio chiarificatore? Successe poco tempo fa a un amico: aveva ricevuto una proposta da un’altra società. Decisamente allettante. Lui lì non si era mai trovato realmente bene (a parte uno scambio non del tutto lecito di dvd di natura… ehm… artistica… di un’arte particolare… diciamo da calendiario, ecco, sì, quell’arte lì… ma non voglio seccarvi con i dettagli). Si bulla con una collega “AHAH (risata nobile da Visconte, terzo pretendente in linea diretta al trono da parte di madre) Tra poco me ne vado! Mi hanno fatto un’offerta!“. Questo amico, che di un mega-direttore aveva solo sentito parlare, improvvisamente si vede arrivare una convocazione in alte sfere. Preoccupatissimo, si reca all’incontro. E cosa succede? Il capo gli parla…

Mioooooo ccccccccaVo!
‘giorno…
Come va, come va, commmmme vvvvvva?
Bene… ehm bene… sì, direi bene
Mi hanno detto che foVse ci lasci, paVti per altVi lidi…
Voi siete senza parola. Ma non era stata smantellata la STASI, la micidiale polizia segreta della germania dell’est?
Ehm, sì… ho ricevuto un’offerta interessante. Sa… mi pagano il triplo e… con un contratto… sa, il pezzo di carta con tante scritte sopra… e mi pagano anche ogni mese, sa!? (rinunciate subito: un rumore di membrane che avvolgono i timpani vi fa desistere)
Ma come? Te ne vai peV del vile denaVo?!
Non del vile denaro… del DENARO, cazzarola… sa, io ci vivo
Che cosa volgaVi che mi dici
Stronzo, bastardo, deficiente immenso pezzo di cretino…
pVego?
No, era per dirle che farle notare la differenza tra quello che ho detto prima e delle cose REALMENTE volgari
Basta paVlare di sciocchezze! Voglio esseVe chiaVo… mi deludi molto! Io contavo su di te!
Ma se l’avessi incontrata 10 minuti fa nei corridoi, non l’avrei nemmeno riconosciuta?!
Questa azienda contava su di te! Qui siamo una gVande…
LUCI
SCENOGRAFIA
MUSICA
AAAAAAAZIONE!

…famigghia…
STOP!
pant pant… non ce la facci più… facciamo che d’ora in poi andiamo avanti SENZA tutto questo casino, ok? Grazie….
Guardi capo, non è per cattiveria, ma io una famiglia l’avrei già e…
Non ti abbiamo sempre cuVato?
mmmmmmhhNO, direi proprio di no
Non ti abbiamo fatto cVesceVe?
mmmmmmhhNO, direi proprio di no
Non ti abbiamo insegnato un mestieVe?
mmmmmmhhNO, direi proprio di no
Non ti abbiamo dato dei soldi quando ne avevi bisogno?
Pochi, male e comunque mi sarebbero dovuti. Sa, si chiama stipen… affanculo ‘sta cacchio di membrana…
Facciamo così, visto che sei così meVcenaVio: ti do un aumento di 100 euVi. OVa spaVisci!

Non stiamo qui a sindacare sul fatto che i 100 euro possano essere lordi, netti, inferiori in modo RIVOLTANTE all’altro lavoro… E nemmeno sul fatto che questi signori una famiglia ce l’hanno e non siamo di certo noi.
Ragioniamo invece sul nodo fondamentale: alcuni di noi si lasciano intimidire da questi ragionamenti falsi come una moneta da 3 euro e da un doppio giochismo come non si vedeva dai tempi di Mata Hari. La famiglia cui i capi fanno riferimento è solo una sporca, schifosa scusa per fare leva sui vostri sensi di co
lpa
. “Io pensavo che lavorassimo tutti nella stessa grande famiglia“… ma quale? LA TUA! Con questa scusa, i signori, ci incatenano, ci bloccano, ci costringono a fare i peggiori lavori. In famiglia, notoriamente, siamo disponibili a ingoiare palate di mer… di problemi. Perchè? Perchè c’è di mezzo il sangue, l’amore, l’affetto e 30 anni di possibili ritorsioni, litigate e ricatti (Ma non è troppo forte così? No, direi di no. E poi, se non ci piace, lo tagliamo in post-produzione! Ah beh, allora… ok, per adesso lasciamolo così). Ma questo signore che ci sfrutta, ci maltratta, ci insulta, IGNORA BELLAMENTE LA NOSTRA ESISTENZA finchè non ne trae un palese vantaggio… Ma noi, a questi CIALTRONI, cosa dobbiamo?
NULLA! Ci lasciamo infinocchiare, semplicemente. …cosa ho sentito? “Perchè siamo buoni”? No signori. No. Perchè siamo dei MINCHIONI! Ecco, perchè! Non lasciatevi fregare, non lasciatevi chiudere all’angolo! Sapete di poter andare via? Sapete di avere dinanzi un futuro migliore? PRENDETELO! FATELO VOSTRO! Non si è mai abbastanza stanchi, impreparati, o poco coraggiosi per rinunciare a una cambiamento in meglio! Questi cialtroni, per voi, possono essere una lezione di vita, non di certo il lavoro che vi permetterà di crearvi una famiglia, di costruirvi un futuro. Questa gente è di passaggio. E allora, ripeschiamo dalla nostra gioventù un gesto semplice, un gesto che tante volte ci è stato contestato, un gesto che nella sua semplicità racchiude la nostra distanza da queste persone, un gesto che tante volte abbiamo fatto su ciò che era di passaggio: SPUTIAMOGLI SOPRA!
E tanti saluti alla famiglia! …la SUA!
Anche oggi chiudo prematuramente, perchè c’è da lavorare… Un salutone ragazzuoli, buon lavoro a tutti!

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