data stellare 15.06.2007

Venerdì… gran bella cosa, eh?
Ragazzuoli un’altra settimana è finita. Ho un bisogno STELLARE di dormire e stamattina la voglia di lavorare è ai minimi storici.
Il capo, dalla sua, non mi aiuta: si è chiuso in sala riunioni con le foto dei palazzi costruiti dalla società e sta facendo un albumse appesi nel vuoto, su un dirupo, ci fossero suo figlio e l’album, non oso immaginare chi salverebbe per primo!
L’altra sera, e veniamo a noi, mi torna a casa una delle pupe della tribù col musetto lungo: è stata derisa e, oserei dire, schernita (abbiate pazienza… sul vocabolario sono arrivato alla “s”) perchè ha la laurea. Pare che una delle sue colleghe (non esattamente “giovanissima”) le si sia parata dinanzi:
Ah! Sei laureata, eh?
Ma co… io veramente non l’ho mai detto. Come l’hai scoperto?
Ho letto la tua ultima mail, firmata “dottoressa”
PAUSA
Io avrei risposto “ma farti una padellata di cazzi tuoi, no?!”, ma mi dicono che ho il dono della risposta rapida
RIAVVIO
Eh sì, sono laureata

Eh ma noi QUI ABBIAMO 30 ANNI DI ESPERIENZA, CAPITO?!
Come se fosse entrata in ufficio tenendo in alto il suo certificato di laurea miniato a mano dall’ultimo monaco del 1300 tenuto in vita con sottili e invadenti sistemi cyborg, urlando “Vooooooooi, umili schiave! inchinatevi dinanzi al POTERE DELLA CONOSCENZA” e prendendo a sventolarlo in giro un po come mosé con le tavole dei comandamenti. Io la conosco è già di mio posso confermarla timida fino al vomito… figuriamoci se la credo capace di entrare, appoggiarsi col gomito al banco della reception con uno stuzzicadenti in bocca (facendo quell’odiosissimo SQUIZZ con la bocca) aggiustarsi il pacco e dire a mezza bocca “Io so’ laureada… capido?” (con inequivocabile tono adenoidale), per poi allontanarsi con camminata da vaccaro.
E questo mi porta alla memoria un altro amico, ingegnere laureato con lode, che per l’intera durata del servizio civile fu preso per i fondelli dal suo responsabile (terza e ripeto TERZA elementare)
AAAAAAHHHHHHH E’ ARRIVATO L’INGGGGGGEGNIIIIEEEEEREEEEEEE
Quello che pià scocciava al mio amico, non era tanto l’incapacità di pronunciare correttamente il termine “ingegnere” del suo responsabile, quanto che questo signore verificava il suo lavoro con termini quali “correzzione“. Cornuto e mazziato si dice dalle mie parti…
Ma ti pare che noi dobbiamo vergognarci del nostro titolo? Questa bella visione che il resto del mondo ha dei laurati…
Università? Ah! Fancazzista mangiapaneatradimento!
Detto magari da uno che sta a casa, iperviziato dai genitori, e che si ammazza di videogiochi…
Ma cosa abbiamo imparato dalla puntata di ieri? Secondo me tre fondamentali lezioni:
1. il sistema è marcio. Sì sì, senza qualunquismo (termine che ormai, esattamente come “anarchia”, trovo in bocca a emeriti ignoranti, che li usano a sproposito, ma non mi formalizzo nemmeno più…). Se siamo arrivati al punto che TUTTI hanno da difendere qualcosa, qualcosa ha smesso di funzionare.
2. non si capisce un cazzo di quello che dicono. Io sono rimasto esterrefatto: N ore per capire un concetto, poi mi passano la parola al ragazzo che in 3 minuti ne snocciola, CHIARISSIMO, 2 fondamentali
a. il “politico” è visto come uno che fa favori
b. gli italiani, se conoscessero un politico, gli chiederebbero un favore
Questo conferma la teoria espressa nel punto 1.
Il problema ha una soluzione abbastanza semplice: voi seduti su quel lato, per favore, di grazie, fuori dalle palle. Tu, sì tu che hai parlato in modo così chiaro… ecco, siediti dove c’erano prima le tre cariatidi…
Io sono francamente stanco di essere considerato un pupetto a cui è piaciuto portare il grembiulino per altri 5 anniAbbiamo una professionalità, abbiamo preparazione, abbiamo un’elasticità mentale e di apprendimento maggiore. Hai 30 anni di esperienza? Bene, anzi OTTIMO! Mi sarai prezioso! Ti chiederò quando avrò dubbi! Saprò a chi rivolgermi quando sarò in difficoltà… ma non puoi ODIARMI o tenermi, come diciamo a Roma, a un palmo dal culo solo perchè firmo Dott.!
Nella mi vita lavorativa, ho imparato a odiare 2 figure:
1. chi lavora da 30 anni e ritiene che, forte della propria esperienza, potrebbe prendere la laurea quando gli pare! …non a caso si iscrivono in massa per poi dire dopo 2 anni e un esame con 19: “Bah, penso al lavoro che è più importante“. Come se l’università sia una crociera sul mar rosso…
2. chi per 30 anni ha accolto i neo laureati in azienda e li ha formati per poi farli diventare dirigenti e li odia. Ho avuto modo, una sera, di sentire mio padre parlare con uno di questi individui. Ebbene lui, quei ragazzi laureati, li odiava. Con tutto se stesso. Li detestava dal più profondo dell’animo. Perchè non hanno un cazzo più di me… hanno solo avuto la fortuna di poter studiare… perchè hanno la mamma che ancora gli pulisce il culo…
L’astio che usciva dalla bocca di quell’uomo represso era tale che mi ha letteralmente impedito di fargli presente che non basta iscriversi all’università e avere 5 anni da buttare… Avrei voluto far presente che non basta avere la possibilità di studiare, ma sarebbe anche opportuno FARLO.
Per amor di Dio, non vogliamo fare del classismo: noi, giovani fighetti Vampanti , pVotestiamo vivamente peVchè non ci date i nostVi soldini. Voi plebei del volgo non toccateci con le vostrVe sozze mani!
Vogliamo essere rispettati. Vogliamo essere riconosciuti come persone capaci. Certo che ci piacerebbe anche essere pagati qualcosina in più… insomma: altrimenti evitavamo di foraggiare i professori universitari!
Chiudo, anche se il discorso è ancora complesso… ma è ora e devo mettermi al lavoro!
Stritolate per tutti!

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

3 risposte a data stellare 15.06.2007

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *