il post è servito

23 giugno festa
oggi mi pregio di iniziare questo post con un abbraccio e uno stritolamento sbaciucchioso alla mia sorellina, che compie 25 anni. esatto, quattro anni e quattro giorni di differenza. no, non credo che i miei genitori si accoppino solo un un certo periodo dell’anno. si, anche lei è parecchio belloccia. altre domande?
bene, allora mela C – mela V e vi servo espresso il post di ieri sera…

22 giugno…ora imprecisata che sfuma lentamente al 23 giugno
oggi giornata balorda, al 75% inutile e opprimente come quest’aria, grigia e immobile. giornata appiccicosa, di quella dove le cose ti rimangono attaccate addosso come una patella sullo scoglio. ma soprattutto oggi è stata una di quelle giornate in cui ho invidiato chi è nella posizione di poter dire esattamente quello che pensa nel momento in cui lo pensa. una sehsazione di estremo godimento. inizio a credere che il potere, in parte consista anche in questo. se esiste una dote di cui la natura mi ha scarsamente dotato (a parte la… ehm…prosperità delle forme) è la tolleranza. in questo senso la mia inerzia è pari a zero.

immaginatevi la scena. l’architettessa della foto riunisce un gruppetto di gente che tollera poco. un san siro pieno, per intendersi. e passa in rassegna i convenuti. te, te e te, indicandoli col dito: mi stai sulle palle perchè non tiri su la tavoletta del water e hai anche poca mira. te: sei una mignotta. te, costaggiù che ti nascondi: te le legherei quelle manacce schifose: la smetti di parlarmi tocchicchiandomi? ma soprattutto te…vieni vieni caro vieni. tocca a te. il tuttologo. quello che deve spiegare a tutti come si fa, dal pan di spagna alla sostituzione delle spazzole del tergicristallo, dal trading in marginazione al punto in croce all’apertura dein chackra. e te lo spiega spaparanzato a gambe larghe sulla sedia, con un gomito appoggiato all’indietro sullo schienale, iniziando in genere i discorso com “no mavvvédi te unn’hai capito“, “no ora ti spiego“, “no ma ascolta, la verità è che“. non ammette obiezioni, non ammette commenti, tollera a stento che tu respiri; esisti solo perchè hai due orecchi. guarda come insrtti nocivi noi donne poi, che notoriamente di cantiere nn capiamo niente, come del resto di tutte le cose veramente importanti della vita: calcio, playstation, telefonini, navigatori satellitari, kit di sopravvivenza…ah, a proposito, se vi capitasse di vedere una panda bianca che attraversa un campo di girasoli o guada un fiume o si inerpica su una strada bianca con pendenza 87° è facile che sono io con la dolce metà, perchè oh, lì il navigatore dice di passare e lì s’ha da passà.

quelli che l’italiano lo sfoggiano come una pelliccia di valentino a ferragosto: bella, e parecchio anche, ma che cazzo c’entra!?. perchè mi devi dire visualizzare invece di vedere? perchè mi devi scrivere in relazione totalitario invece che totale? (didascalia di una foto: “veduta totalitaria del prospetto” mi ha quasi intimorito) da dove l’hai tirato fuori quel minimalista invece che minima ?una collega una volta mi consigliò di recarmi all’archivio Xxxx, per accingere (anzi acciuingere) del materiale storico

e poi i medioman! che in cantiere ci arrivano volando con una tutina attillata vista pacco (eh eh…in genere va aguzzata la vista 😉 ) con mantellina, accolti da 12000 operai giubilanti; quelli (colleghi architetti eh) che in cantiere piegano i ferri dall’età prepuberale, e con una mano sola; quelli che bendati e in apnea (colleghi come sopra) tirano su in mezza mattinata 350 mq di cortina a mattoni, sotto lo sguardo estasiato dei 13000 operai di cuin sopra; e poi sempre bendati e in apnea, tirando su la gamba e con il braccio sotto il ginocchio ne listano i giunti. e poi si mischiano ai 14000 operai di cui sopra, che li portano in trionfo.

fiuuuuuu…ora sto meglio. ora tra poco posso andare a letto.

mi è stato obbiettato che non dovrei come dire, esplicitare in modo così palese i miei pensieri, perchè alcune persone potrebbero riconoscersi nella descrizione. non credo, ad ogni modo la risposta è questa. scoprirsi fino al gomito il braccio; appoggiarvi la bocca semiaperta e soffiare fortissimissimamente. dovreste sentire un prrrrrr di inaudita potenza.

bene diletti figlioli, saluto e riverisco. torno lunedì leggiadra come una libellula…
sciao sciao!!!!

ps: dovete sapere che io ho degli amici abbastanza vergognosi imbarazzato, che intimoriti dalla risonanza che queste pagine hanno a livello interplanetario (sissì, c’hanno creduto) non se la sentono di postare un commentino…volevo rassicurarli che nn appaiono nomi e cognomi e la vera identità rimarrà il ns piccolo segreto….

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