alive!

ma buonasera cittini! STILL ALIVE!!! ebbene sì, son sopravvissuta alla grande alla mia prima giornata di lavoro 🙂
ma andiamo con ordine, cominciando dalla giornata di ieri, che è iniziata malissimo: il trasloco dal vecchio hostel (dove, lo ricordiamo, condividevo la camera con altre 15 persone, le loro valigie scarpe calzini pacchetti di patatine spille per capelli asciugamani bottiglie di vodka amabilmente distribuiti sul pavimento in ordine sparso) dicevo il trasolco dall’hostel, che di per sè costituiva comunque un evento gioioso, è avvenuto sotto la pioggia scrosciante…l’architettessa si è trovata la domenica mattina, per fortuna con la tube deserta, con zaino borsa e due valigie e in bocca la mappa per raggiungere l’ostello a girellare per le amene viuzze di belsize park…deserta sotto la pioggia e con il peso delle valigie equivalente al mio peso….insomma via, mi sono fatta il primo piantino per la strada, tanto non c’era nessuno, e considerando che le notti precedenti avevo dormito forse 5 ore e avevo girato per londra tutto il giorno…insomma ci stava tutto il piantino liberatorio che mi sono concessa; quando sono molto stanca sono, come diceva la mi’ nonna, come il “pentolin delle lasagne-qundo ride e quando piange“. comunque il traslco di ostello è stato un balsamo per il mio umore. cosicchè dopo essere collassata un’oretta sul letto sono uscita per andare non mi ricordo bene dove…in effetti una delle cose più sorprentendenti è questa, che mi sembra di aver vissuto una sola lughissima giornata da quando il 27 sono arivata: faccio fatica a distinguere i giorni, cosa ho fatto, dove sono stata, cosa ho visto…e la notte dormendo così poco, effettivamente è come se quasi non fossi mai andata a letto. una stanchezza da paura, oggi ho sbadigliato come un ciuco tutto il giorno.
la giornata è iniziata non proprio bene, e la notte non è stata delle migliori: come i più vispi di voi avranno capito, sono una che si preoccupa poco e che non si fa alcun tipo di sega mentale. bene, stanotte il pensiero fisso che mi ha tormentato è stato questo: dato che il mio cellulare (nonchè sveglia, agenda, orologio eccetera) non riusciva a connettersi alla rete, avrà funzionato la sveglia la mattina? praticamente mi sono svegliata ogni 45-60 minuti per essere sicura che mi sarei svegliata in tempo. alle sei e mezzo, vispa come un bradipo mongoloide, mi alzo dal letto e raggiungo la prima doccia che trovo al piano, mi denudo completamente (con e difficoltà logistiche che comporta ogni singola azione, anche la più idiota, in un ostello) e nuda come un verme apprendo che la doccia non funziona; mi rivesto e mi accampo in quella adiacente. tempo totale: 20 minuti. per la colazione ho dovuto aspettare 25 minuti che lavassero le tazze per poi riempirla con un beverone marrone, che da queste parti chiamano caffè. la giornata però è bellissima, c’è il sole il cielo azzurro.
mi incammino a piedi vero il lavoro, dove mi accolgono tutti festosi e sorridenti, soprattutto il socio anziano (con il gozzo più grosso, turgido e rosso che abbia mai visto in tutta la mia vita), che mi dice che è un vero piacere rivedermi….e visto il tono cordiale quasi quasi ci credo. vengo rapidamente veicolata verso quello che d’ora in poi sarà il mio pc,

mi viene comunicata la mia password (che ho dimenticato all’istante) e tempo due minuti mi ritrovo in mano un’altra tazza contenente la stessa sostanza marroncina che mi avevano propinato all’ostello. si inizia con dei disegni, dei dettagli costruttivi di alcune finestre con montanti di finta pietra, da correggere, aggiornare e stampare. mi sono sentita utile perchè, conclusi entro la mattinata, nel pomeriggio sono stati subito spediti via posta a non so chi…e mi hanno detto “grazie perchè dovevano essere fatti la settimana scorsa”. il pomeriggio prosegue con il disegno di alcune piante di una extension di una chiesa; ho visto che il progetto di extensions va molto da queste parti, praticamente si prende una chiesa, o un complesso parrocchiale diciamo, e lo si estende appunto, per ospitare nuovi servizi quali bagni, cucine, refettori, spazi vari per il pubblico o gli utenti. operando in contesti storici e/o monumentali la “sfida” spesso consiste nel creare qualcosa che sia moderno ma al tempo stesso ben integrato con l’edificio preesistente. ad ogni modo, per adesso quello che ho fatto è stato il disegno di queste piante, magari in un futuro spero di essere coinvolta anche nella progettazione. infine, il gozzao meravigliao mi ha detto che aveva un altro lavoretto da farmi fare, per cui se entro la settimana volevo passare da lui ne suo ufficio se ne parla. alle cinque e mezzo sono venuti lì a dirmi “ma che fai ancora qui? orsù vai a casina!!“. e hanno proprio toccato il tasto dolente….la casa…domani ne dovrei vedere un’altra dalle parti di Swiss Cottage (zona Nord Ovest, abbatanza vicina a dove lavoro) e forse mercoledì un’altra ancora dalle parti di Kilburn (sempre a nord ma leggermente più ad Ovest). ho chiesto in ufficio se potevo andare via un pochino prima per vedere quella di mercoledì e sono stati carinissimi, mi hanno detto, che dio li strabenedica, prenditi tutto il tempo che vuoi “dobbiamo assolutamente tirarti fuori dall’ostello”. vero. sono stufa di andare in bagno con le chiavi della camera.
bene bellini, per oggi è tutto. crollo a letto come porco morto cade.

see you tomorrow, sciaoooooo anzi cheeeers, cittini!!!!!!!!!!!!!!!!

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