ma buongiorno cittini!!! che

ma buongiorno cittini!!! che belle che sono le donne italiane…ve la ricordate quella canzone dei pooh? bè se anche non ve la ricordate fa lo stesso…comprensibile anche che facciate finta di non ricordarvela, effettivamente non fa un buon curriculum. anyway, il ritornello di questa benedetta canzone mi partiva in automatico (e a volte se non ci sto attenta mi parte tuttora) la mattina quando mi guardavo allo specchio diciamo fino una settimana fa…non ti si faceva così narcisistica direte voi…e se anche lo fossi stata avrei cambiato idea nel vedere le angeliche fattezze del mio volto ogni mattina sempre più, come dire, copiosamente obnubilate da una rigogliosa fioritura di bolle. al primo che dice che qui mangio male vanno i miei più sinceri anatemi, dato che qui come in italia vivo di frutta e verdurine bollite (e bagel….si veda oltre…). e sono lieta di annunciare che in due mesi di vita londinese non ho preso nemmeno mezzo chilo (mi sono pesata non appena entrata in casa dei miei sabato scorso! ebbene sì sono tornata all’ovile per 32 ore!). il medico pakistano che due sabati fa mi ha “visitato”, osservando con una lente di ingrandimento gigante lo scempio dipinto sul mio viso, ha sentenziato: stress. tutte le preoccupazioni, le angosce, le monomanie, le seghe che mi hanno accompagnato negli ultimi quattro mesi, proprio mentre le cose iniziavano a sistemarsi hanno deciso di esplodere come fuochi d’artificio. i miei più sinceri rigraziamenti alla signorina lu che ho incontrato via via sulla strada di casa in queste sere, che molto elegantemente ha fatto finta di non vedere quella che a tutti gli effetti sembrava il risultato di una catastrofe post atomica. comunque…distesa sul lettino, mentre la dolce metà mi teneva la manina e il medico mi osservava con il lentone di ingrandimento gigante, ho pensato, ancora, a come è buffa la vita. mi sono immaginata come in uno di quei film, che iniziano con la fine e poi ritornano all’inizio e te nel corso del film capisci come è che si è arrivati a quella fine…per farla breve, se un anno fa mi avessero fatto vedere il fotogramma di me medesima distesa sul lettino in una stanza completamente gialla, con un tizio pakistano che mi spirtusava la faccia….io quel film lo avrei visto con una certa curiosità! detto questo, informo i gentili lettori che, le fattezze del mio volto sono state a genuino splendore restituite e l’allarme è rientrato.

parliamo di altro. dopo due mesi di permanenza londinese posso affermare lucidamente che non posso più fare a meno di:

– lo yogi tea ayurvedico che non so chi ha portato in studio, e che crea una forma di dipendenza tale da farmi sospettare che sia illegale…non so di chi sia, non so se lo posso prendere ma ogni mattina devo infilarne furtivamente una bustina nella mia tazzona.

– le bagel di cui sopra, meglio se di tesco, meglio se alla cipolla, e scusate se è fine (comunque mi trattengo nn più di tre la settimana)

– le passeggiate per il regent’s park per andare da casa al centro

– lo swede cotto nel microonde (una via di mezzo tra una patata e una zucca)

– la finale del giovedì di masterchef, ma anche il masterchef quotidiano, una specie di prova del cuoco ma molto più sentita, mi verrebbe da dire più seria, all’interno della quale si consumano drammi in caso di eliminazione.

– gli stivali morbidi morbidi che nel frattempo sono diventate due paia

starbucks, (ma solo quando sono in dolce compagnia…) specialmente da quando ci hanno dato il pieghevole verde con tutte le spiegazioni e capiamo quello che ordiniamo

– e in perfetto stile londinese, delle previsioni del tempo, che guardo dal cellulare la mattina prima ancora di alzarmi dal letto. noto con piacere che tendenzialmente si fa della meteorologia pessimistica, che apprezzo perchè ogni giorno di sole non previsto è sempre una sorpresa 🙂

bene bellini…da loveridge road per oggi è tutto.

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