primavera…non pervenuta

cari cittini vicini e lontani…brutto effetto essere spariti dalla prima pagina. urge correre ai ripari. anche se oggi non mi leggerà nessuno perchè voi lettori italiani, fortunelli fortunelli, siete in vacanza…che si dice, che si dice in quel di loveridge road? sabato sembrava primavera inoltrata. mi sono accorta per la prima volta che esistono anche delle strade laterali a kilburn high road, meta prediletta dei miei sabato mattina low energy. e che le strade laterali sono piene di alberelli segalitici in fiore e di foglioline verdi tenerelle, e che le case hanno quei colorini pastello generalmente associati all’universalmente noto notting hill. lieta di questa novella scoperta, ho gioito intimamente e festeggiato l’evento con un bagel di tesco. per le scale del mio palazzo si respirava quell’odore tipico di giorno di riposo primaverile…profumo di albero in fiore, aria fresca e frizzante che entra dalle finestre, bambini (particolarmente rompicogl..ehm, esuberanti) che giocano nei giardinetti privati dei flat, bucato steso fuori ad asciugare, pappa buona casalinga.

nel pomeriggio la lunga passeggiata verso il centro mi ha portato ad attraversare regent’s park, dove la gente si era rovesciata (mi compiaccio della scelta del termine perchè rende ‘idea) all’inverosimile, assetata (comprensibilissimamente) di calore, di sole, di risate. i bimbi col monopattino, mine vaganti alti 50 cm casco compreso, si catapultavano ultrasoniche in mezo alla cospicua e multicolore avifauna del parco. i narcisi hanno lasciato il posto alle margheritine, che hanno coperto i prati come un tappeto bianco…su questo tappeto un branco enorme di ragazzi under twenty improvvisava balli latino americani. domenica, giusto per ricordarci che siamo a londra , ha piovuto quasi tutto il giorno…e sostanzialmente non ha più smesso. anyway, i bollettini meteo che giungono a giorni alterni da belpaese, diramati dal servizio meteorologico paranazionale (i diletti genitori dell’architettessa), non sono migliori. spero che da qui al week end 17/18 maggio il tempo si rimetta perchè voglio prendermi la prima razzata della stagione. nel corso della mattinata sfavata di domenica, mi sono deliziata con l’acquisto di tre libri al negozio della charity, per un totale di 85 centesimi. ecco, questa cosa dei negozini della charity ve la devo dire, perchè in italia non se ne vedono. ce ne sono tantissimi di tutti i tipi, dalla ricerca contro i tumori, alla protezione animali, all’aiuto per gli anziani…tutta roba di seconda mano ovviamente, dai libri alle tazze, alle borse ai vestiti. non è vintage, è solo second hand, ma spesso capita di trovare delle cose veramente carine a pochissimo. e si guadagnano punti paradiso 😛… insomma, ho fatto la scorta di libri per i lunghi fine settimana piovosi: un libro di dan brown che in italia non so se è uscito (digital fortress), un fantasy un po’ pacco ma con un pacco i pagine e un romanzo che dal titolo mi ha catturato subito, the chemical wedding…amore, alchimia, poesia, impulsi pagani. il sorteggio ha decretato che si iniziasse con dan brown.

la primavera, benchè non supportata da evidenza meteorologica, si manifesta subdolamente sulla mia persona, omaggiandomi di una fame non normale, della sveglia di default attorno alle cinque e delle raffiche di starnuti tipiche di una sana e familiare allergia al polline delle graminacee. e deve aver risvegliato gli appetiti anche di qualche amabile bestiola che vive in casa, dal momento che mi ritrovo il corpo cosparso di bubboni.

i giorni, le settimane, i mesi passano così veloci che a volte mi lasciano senza fiato…sono passati più di cinque mesi da quando sono atterrata con il mio valigione, in una londra che nel ricordo fumoso dei primi giorni è stanchezza, confusione mentale, sensazioni contrastanti…è la londra di tutti, quella della metropolitana, del biglietto giornaliero, delle cene a soho, della scoperta di primark. una londra tanto lontana dalla mia londra, sdraiata tra west hampstead e kentish town, una londra che si conquista giorno dopo giorno e, letteralmente, passo dopo passo. e di cui sono gelosa e, diciamolo, anche fiera. in questi cinque mesi ho percorso centinaia e centinaia di chilometri a piedi…la solita strada che sale e che scende per andare a lavoro, la passeggiata che da casa porta in centro…ma spesso, sono i chilometri percorsi senza una meta precisa, i più memorabili. quelli percorsi pensando metà in italiano e metà in inglese, quelli che ogni passo è una sorpresa e ogni bivio una decisione. la collina di hampstead heath, brick lane, belgravia, southwark, …tutte facce cangianti di una città caleidoscopica che è nuova a ogni passo, ogni fine settimana. mi sembra di vivere una lunga e meravigliosa vacanza a cavallo dei trent’anni (eh sì a giugno saranno trenta primavereun mi ci fate pensà), in cui il lavoro che faccio non solo mi piace, ma è la scusa e il mezzo per essere qui e godere di tutto questo. anche se piove, sì.

in chiusura, un notizia che riporto da building design. il sor normanno e le tasse: pare che foster, che ha la residenza (per l’esattezza a st. moritz) nonchè il proprio cospicuo capitale in svizzera, rischia il posto alla house of lords perchè Swiss residency for tax reasons conflicts with seat in the Lords”. laburisti e liberaldemocratici sostengono che decidere sulle tasse altrui e non pagare le proprie è un lusso che nessuno si può permettere.anche perchè pare che il sor normanno si sia visto due volte alla house of lords dall’aprile 2007… il portavoce di foster ha sostenuto che Norman is not prepared to discuss his tax arrangements“… allora ecco, se ci fa la cortesia di avvertire quando è pronto sarei curiosa anche io di sentire cosa dice.

cittini, per oggi vi lascio. statemi bene e all’asciutto…

…E piove su i nostri volti

silvani,

piove sulle nostre mani

ignude,

sui nostri vestimenti

leggieri,

su i freschi pensieri

che l’anima schiude

novella…

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