Di nuovo a Pechino..

Di nuovo a Pechino..

L’ultima volta che ho aggiornato il blog è stato circa 5 mesi fa, quando ho lasciato la Cina per raggiungere la mia famiglia che in quel momento si allargava di un nuovo componente, Lorenzo “il magnifico”.

A metà Gennaio sono ritornato a Pechino per entrare attivamente nella realtà cinese da architetto.. per ora mi arrabatto in collaborazioni temporanee per avvicinarmi alla realtà locale e per scandagliare meglio le strade percorribili..

Pechino durante l’inverno si è mostrata più sopita di come era d’estate. Il freddo è stato pungente, ma la neve stranamente non ha imbiancato la città se non per un paio di giorni. Fortunatamente durante uno di questi ho preso un’aereo per muovermi da XiAn verso la capitale e ho potuto osservare dal cielo come il territorio cambia avvicinandosi alla megalopoli.

I cinesi da 5000 anni vivono l’asia continentale e in questo lungo lasso di tempo le popolazioni si sono spostate e diffuse occupando nuove terre, insinuandosi nelle strette vallate e scalando i dirupi per raggiungere gli altipiani.

Ovunque si viaggi in cina, in campagna o in montagna il paesaggio è sempre costellato da piccoli centri abitati ora pronti a crescere e ad ingrandirsi.

Per cercare di capire quello che si vede da quassù viene spontaneo cercare un paragone con la realtà da cui provengo.

Le campagne lombarde e venete di 50 anni fa vedevano numerose cascine distribuite su territorio, attorno ad alcune di queste sono nati piccoli centri abitati che oggi vantano una propria autonomia storica ed economica; queste realtà si sono poi espanse creando un organismo di microcellule urbane diffuse e interdipendenti, legate da un commercio attivo e prolifico.

Forse si può immaginare il paesaggio rurale cinese odierno come quello italiano post bellico quando nelle cascine le classi povere celebravano festività e tradizioni vecchie secoli rinnegate invece nelle città in espansione. Al momento pare che qui in Cina le campagne manterranno sempre la loro originale funzione e probablimente la loro cultura nonostante anche entro breve saranno protagoniste di grossi cambiamenti . Il boom economico ha toccato fino ad ora le città della costa orientale, ma ora il governo sta lavorando ad un piano di redistribuzione dei fondi e tecnologie che permetterà forse presto una meccanizzazione del lavoro agricolo.

Talvolta questi nuclei spontanei sono più grosso, ma se si osserva da vicino, si nota che l’intero villagio è costruito lungo l’asse principale. Mi stupisce vedere con quanto rigore ed ordine sono diposte le case. La tipologia è unica, la casa a corte a uno o due piani: la tipologia tradizionale che usata dall’etnia Han, la stessa struttura costruttiva che si trova intorno a TienAnMen e dentro la Città proibita dove gli edifici hanno più di 500 anni.

La campagna si fonde velocemente all città.Pechino vanta già 6 anelli e entro il 2008 ne verranno costruiti altri 2. L’estensione complessiva della città è pari alla superficie dell’Olanda, ma per percorrerla da un capo all’altro anche in macchina ci vuole molto più tempo.

Il tessuto urbano è diviso in “living area”, di diverse tipologie per diversi tipi
di portafogli.

La foto qui sotto ritrare le radici in espansione della megalopoli, siamo appena dopo il confine tra città e campagna, qui la metrepolitana è stata costruita e i piccoli villaggi sono inglobati dalle palazzine abitative di nuova costruzione. Qui il ceto medio investe per le proprie abitazioni (la mia attuale coinquilina ad esempio, laureata in economia con un buon lavoro in banca si sposterà in queste zone dove le stanno costruendo la casa).

Ecco una breve legenda della fotografia:

1) Probabilmente un villaggio di agricoltori ora casa per chi senza soldi si muove verso la grande città per trovare lavoro più redditizio.

2) Nuove palazzine abitative, edifici a schiera altri 6/8 piani racchiuse in un’area privata, qui le case possono costare dai 400 ai 600 Euro/mq, senza rifiniture.

3) Cantiere in costruzione, Pechino ne è pieno

4) Edifici a 20/30 piani racchiusi in un’area privata con numerosi servizi, a volte con piscina, parco, palestra privata comodamente vicino alla fermata della metropolitana(5). A seconda di quali sono le rifiniture e i servizi offerti il target di acquirenti varia. Alcune di queste torri sono unicamente di uffici.

6) Una grossa azienda

7) La centrale del teleriscaldamento che serve l’isolato attiguo. Le centrali qui vanno a carbone, i gasometri di fianco servono solo per le caldaie private.

8) Un canale (situato vicino all’azienda)

Da qui in poi la città si addensa e gli edifici si accalcano un po’ come succede nei villaggi della campagna con la sola differenza del numero di piani e di abitanti.

Poco prima di atterrare però passiamo sopra un’area stranamente poco densa. Ritoccando la foto in photoshop scopro che si tratta di una delle numerosi oasi felici per super-ricchi costruite da studi di architettura americani (o da architetti cinesi che hanno studiato in America).

La tipologia è unica: una piccola villa monofamiliare ripetuta con copia e incolla nel piccolo appezzamento. Sembra che le case non siano ancora terminate perchè non si vedono macchine nell’area, ma sicuramente sono già state acquistate insieme al sogno di una romantica casetta bucolica in mezzo al verde affacciata su piccoli laghetti ora ghiacciati.. ecco la nuova classe ricca cinese che compra macchine tedesche, veste italiano(copiato) e abita americano e svedese..

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *