SALA MONTJUIC
ero indecisa se andarci o no. Ultimamente sono abbastanza indecisa. Ieri sono stata in un negozio di scarpe almeno 20 minuti per scegliere tra un paio di clarks col tacco 100 marroni, e le stesse nere. Alla fine le ho prese marroni. Comunque non divaghiamo.
Ero indecisa se andare al cinema all’aperto a Montjuic, con le ragazze catalane che frequento da un paio di settimane e con Daniele. Questa è l’ottava estate che passo a Barcellona e non c’ero mai andata. il mio piano settimanale, redatto domenica sera, diceva: Cine Montjuic e visto che da persona precisa sto rispettando tutto quello che c’è sul piano, e visto che Daniele si era fatto prestare un casco per venirmi a prendere, alla fine ci sono andata davvero. neio nè lui, siamo molto pratici di Montjuic, per cui per arrivare al castello abbiamo sbagliato strada un paio di volte. Con le ragazze che sono arrivate a film iniziato , ovviamente non ci siamo beccati. Lì nel recinto. Dopo, in un altro puntondella città, stranamente , ci siamo visti.
all’entrata regalavamo acqua aromatica. Si quelle acque che si portano adesso, al sapore d’arancia, al sapore di limone.ecc..marca Fontwella. immagino ci siano anche nel bel paese.
danielito ovviamente dove andiamo andiamo, conosce qualcuno, per cui visto che il prato era già abbastanza gremito, ci siamo piazzati con le stuoie a lato di alcuni ragazzi venezuelani, di sua conoscenza. L’aroma di mariuana che si respirava era quello tipico dei concerti rock. Si perchè quando si fondono, i fumi di vari tipi di erba e di hashish, l’aria diventa particolaremente aromatica.
2000 persone. rollo pic nic. la gente si porta panini e bibite e prima della proiezione c’è sempre un concerto di Jazz, compreso nel prezzo politico di 4 euro.
e così proiettando un film, sul prato del castello di montjuic, con i rgazzi stesi per terra, qualcuno ha guadagnato 8000 euro. vedi? per questo mi piace Barcellona, per l’efficienza. L’audio era strepitoso.
Per chi non si è portato un’asciugamano o un pareo da stendere sul prato, la sala Montjuic, offre stuoini, gratuitamente. Non vedevo tanta gente su un prato dal Sonar dell’anno scorso.
Atmosfera incredibile, molto, ma molto barcellonese. Sembrava davvero che tutti i giovani della città si fossero dati appuntamento lì.
IL FILM
Il film era Lalehet al hamayin del regista istraeliano Eytan fox. In spagnolo tradotto come: Caminar sobre las aguas.
Eyal è un agente che lavora per i servizi segreti istraeliani. Dopo il suicidio della moglie, evento che gli provoca un trauma, gli affidano la missione di uccidere un vecchio e decrepito ufficiale nazista. Per la sua investigazione, l’agente simula di essere la guida turistica del nipote del criminale, Alex, omosessuale. In una splendida Tel a Viv estiva, nasce tra i due una sincera amicizia. E il resto non ve lo dico altrimenti…che gusto c’è? Il film ha vinto tra gli altri, il premio della critica al festival del cinema di Berlino.
Registi e scrittori istraeliani, stanno guadagnando spazio, sempre più in Europa. (Amos Oz, novellista nato A Gerusalemme, ha recentemente vinto il premio Principe d’Asturia per la Letteratura, nel mese scorso. )
Però c’è da dire che i film istraeliani hanno esito favorevole all’estero, solo se la telecamera pone a fuoco, gli aspetti inerenti alla Palestina e ai Territori Occupati.
In ogni caso, credo che il film si possa definire una commedia romantica, a tratti molto divertente e a tratti altamente drammatici, e non è basata solo sull’Olocausto, ma affronta temi come l’omosessualità, il razzismo generato dai fatti del passato.
passa con molta semplicità dal complesso di vittima permanente, che forma parte del DNI del popolo istraeliano, alla relazione sul carattere nazionale d’Istraele e la sua costruzione (in corso), passando per le molteplici forme in cui i tedeschi affrontano il loro passato.
FALAFEL A NOU DE LA RAMBLAS
Dopo il film, sul motorino, anche per il ritorno abbiamo sbagliato strada e mentre inalavamo il profumo del verde della collina di Montjuic, abbiao deciso che era una bella serata per farla finire di già. Destinazione plaza Real.
Abbiamo parcheggiato all’incrocio tra Nou de la Rambla e la Ramblas. c’è da dire che quest’incrocio è il più malfamato della città. Tra una prostituta e vari spacciatori, ci siamo strafatti un falafel, mentre ci raggiungeva Chiara. e…udite udite, passano mar e Marta, con le quali non eravamo riusciti a vederci al cinema all’aperto. Tutti e tre siamo andati a brindare al Soul, (che si trova nello stesso vicolo del famoso ristorante Los Caracoles, dove porterò il mio ospite speciale venerdi prox.) all’ennesimo itinerario del mio viaggio steso oggi pomeriggio con l’aiuto della pazientissima Maria josè, in agenzia.
Stasera ho sentito un’altra volta Barcellona sulla pelle. bello.tutto.
e adesso? adesso sono le 3.20 e mi pare pure una buona ora per andare a letto.
hasta mañana.
2 risposte a ero indecisa se andarci