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MEIER, VALENTINO E L’ARA PACIS

grazie per tutti i commenti positivi alla rouge-foto, scattata all’esterno dell’edificio Di Meier che racchiude l’Ara Pacis. C’è da dire tuttavia, che nonostante sia andata ben 4 volte a piazza Augusto Imperatore per poi visitarlo all’interno, non mi è stato mai possibile per eccesso di visite. Siete liberi di non crederci. Per cui ho fatto solo foto all’esterno. ma c’è chi, essendo “romano de Roma” e godendo di più fortune di me, nella sua città, può ben rendere l’idea dello splendido allestimento della mostra dei 45 Anni di alta moda, di Valentino, presente all’interno dell’edificio, attraverso le sue foto. Edificio che in ogni caso, sorpassando ogni polemica, trovo di gran qualità architettonica. Godetevi le belle foto dell’architetto Pier Andrea Notari.

http://britishomelette.blogspot.com/.


DISAGI BAGAGLI DIMENTICATI DA DIO…

LAURA MARI su repubblicapensieroso

ROMA – Si pensava a problemi tecnici. Poi si è parlato di carenza d’organico. Ora spunta l’ipotesi sabotaggio. Un sospetto più che fondato, tanto da convincere i dirigenti dell’Enac ad avviare un’inchiesta. “Stiamo per inoltrare una denuncia all’autorità giudiziaria corredata anche da video e fotografie che testimoniano quanto avviene allo scalo di Fiumicino” annuncia Vito Riggio, presidente dell’Enac.

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Sono cinque anni che non si investe su un nuovo sistema di smistamento – ammette il presidente dell’Enac Vito Riggio – ma abbiamo il fondato sospetto che i macchinari vengano regolarmente manomessi dagli operatori che, per lavorare con più tranquillità, bloccano i nastri trasportatori anche dieci volte al giorno”. Ognuno di questi nastri, infatti, è dotato di fotocellule, telecamere e lettori di codici a barre che individuano la destinazione dei bagagli. “Per manomettere il sistema – spiega Riggio – è sufficiente oscurare le fotocellule”. Una manomissione che, secondo fonti interne, avviene nei più svariati modi: attaccando gomme da masticare sui visori ottici, posizionando i bagagli di traverso per bloccare i nastri trasportatori, inceppando gli ingranaggi con chiodi e buste di plastica o oscurando le fotocellule con bottigliette di Coca Cola.

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Il sistema automatico “Bhs”, infatti, smista i bagagli in partenza, ma nulla ha a che fare con la riconsegna, che viene effettuata manualmente da quattro compagnie di handler presenti a Fiumicino: l’Alitalia Airport, l’Eas, l’Avia Partner e Flight Care Italia. Compagnie dotate di un organico di operai che dovrebbero raccogliere i bagagli trasportati dal sistema automatico e caricarli nelle stive degli aerei. Il paradosso, però, è che quando il nastro trasportatore funziona alla perfezione, come ad esempio nella giornata di ieri, i disagi si fanno più evidenti perché le compagnie di handler non hanno a disposizione abbastanza manovali per far fronte all’ingente numero di valigie da caricare. E ieri gli operatori di Aeroporti di Roma assunti per trasportare a mano i bagagli nei casi in cui si rompa il nastro trasportatore (come avvenuto la scorsa settimana) hanno dovuto affiancare il personale dell’handler Avia Partner che da solo non era in grado di smaltire tutti i bagagli in partenza.

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