poesia

POESIA

HERMAN HESSE

sta per finire il lunch time, quell’ora che mi sembra la sorella dell’ora d’aria delle peggiori carceri..

..e ho gli occhi pieni di lacrime, che cerco di trattenere, anche se come ben sapete, dormono tutti col capo chino sulle loro scrivanie.

e non c’e’ un solo motivo, non c’e. semplicemente sto vivendo la vita di un’altra persona, non la mia e quresto mi intristisce..

Di mio a Dubai c’e solo…il blog. che realmente non e’ a Dubai.

di mio a Dubai c’e la mia ombra, forse anche le mie orme sono passate nel deserto..e qualche sguardo si ‘e perso nel tramonto.

ho appena scritto a Stephan e a chi, vuole semopre mantenere l’anonimato e quindi non cito, qualcuno che appoggia le mie pene e spesso cerca di curarle nel migliore dei modi.

qualcuno che mi ha appena mandato questa poesia.

Aver casa è bello,
Dolce il sonno sotto il proprio tetto,
Figli, giardino e cane. Ma ahimè,
Appena ti sei riposato dall’ultimo viaggio,
Già con nuove lusinghe il mondo lontano t’insegue.
Meglio è patire nostalgia di casa
E sotto l’alto cielo essere,
Col proprio struggimento, soli.
Avere e riposare può soltanto
L’uomo dal cuore tranquillo,
Mentre il viandante sopporta stenti e pene
Con sempre delusa speranza.
Più facile invero è ogni tormento del viaggio,
Più facile che trovar pace nella valle natia,
Dove tra le gioie e le cure ben note
Solo il saggio sa costruirsi la via.
Per me è meglio cercare e mai trovare,
Che legarmi stretto a quanto mi è vicino,
Perchè su questa terra, anche nel bene,
Sarò sempre un ospite e mai un cittadino.”
(Herman Hesse)

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