Avevo nostalgia dei post notturni.
Molto raramente mi soffermo a pensare alle differenze tra mie doversissime vite. Si vite. Non posso parlare di sfaccettature della stessa vita. Sarebbe impossibile per tanti motivi.Troppi. In primis quello economico che risolve o condiziona tantissime cose, e il mio personalissimo diagramma in materia, non conosce vie di mezzo.
Però quando lo faccio, lo faccio in un modo molto intenso. Tanto da starci male. Mi provoco sensazioni rimurginando nella maniera in cui solo le streghe (o le fate? )ci riescono.
Penso al fatto di viviere su un’isola, Whilemsburg di fatto è un quartiere-isola, collegato da pochissimi metri di ponte al centro di Amburgo. Nel 1962 un’ inondazione provocò 411 morti.
Ma il fatto di essere un’ isola probabilmente relega il quartiere in una condizione privilegiata, dal punto di vista del traffico. Non ci sono tante strade qui, ma stradine residenziali, pochi semafori, ma tetti, tendine, fiori, ruschelletti e fiumiciattoli, Whilemsburg ne ha una miriade. Quando cammino nei dintorni di casa e sento il profumo della primavera che s’impradonisce delle mie narici e gli occhi sono incantati davanti alle semplici bellezze naturali che mi circondano, penso che non l’ avrei mai detto di vivere in un posto così. Lontano dalla spazzatura napoletana o dagli angoli che puzzano di orina di Barcellona. Senza scritte sui muri ma con le pattumiere legate ai semafori e dipinte dagli alunni degli asili del quartiere in una giornata didattica..
Poi girando un pò per il mondo, ci si accorge che sono tante le città sporche e mal tenute, solo che alcune eccedono e altre no…
APRILE2008BOLIVIA
ma non tergiversiamo. Sono venuta a vivere in Germania perchè mi sono innamorata di una persona fantastica anche se incredibilmente diversa da me.
Ho conosciuto in questi mesi varie persone, anzi vari tipi di persone, ma il gruppetto su misura l’ ho individuato subito.
Quelli che ti spostano 4 volte un appuntamento,magari alla fine nemmeno vengono, vestono in jeans, con foulard sovrapposti, hanno i capelli spettinati e sporchi e Fumano, quelli che spesso hanno la faccia da gatto scaraventato giù dal 3º piano, quelli con i cappellini very underground che sacoltano solo musica trasmetting, sanno tutto sulle mostre di fotografia e sui concerti gratis, ma soprattutto sono idealisti, sognatori; componenti che nella maggior parte dei casi portano a non avere un lavoro fisso. Quelli che amano viaggiare e andrebbero ovunque. Per intenderci, quelli che li chiami alle 9 e li butti giù dal letto.
Una banda di sbandati.
Questo è anche il mio ritratto. Per quanto io mi possa sforzare di interpretare una vita diversa, fatta di casa ordinata, verdurine e contorno occhi e di sveglie che suonano alle 7, la mia natura è un’altra.
E quando faccio queste riflessioni sull’antinomia tra corpo e spirito ho paura per chi mi sta accanto.
5 risposte a Antinomia tra corpo e spirito