Parque de la España Industrial
Prima di iniziare questo post devo ringraziare una delle tante lettrici che mi segue da un bel pò e che ha comprato il mio libro qui sul blog e lo ha addirittura letto, facendo per di più un commento molto positivo. Commento che potete leggere qui a lato. Grazie mille Andreina. Non potevi farmi più felice.
È bellissimo essere apprezzati per un lavoro che è costato tempo e denaro e nel quale ho speso tanta tanta energia.
Parque de la España Industrial
Domenica scorsa cogliendo l’ occasione dell’ interessante presenza di amiche romane e napoletane, accorse per fornire di coccole speciali la sottoscritta, abbiamo deciso di andare al Caixaforum per vedere le mostre di Manuel Barcelò, artista che si occupava di pittura materica e del fotografo J.H.Lartigue.
Nel cammino altri due cari amici ci avevano invitate tutte nel Barrio de Sants dove si stavano concludendo le feste di quartiere con le torri umane.
Ovviamente mettere insieme gli orari di sei persone non è stato facile, tant’ è che siamo arrivati a giochi e castelli conclusi. Nell’ incamminarci verso plaza de España, dove è situato il Caixaforum è avvenuta la famosa serendipty che io tanto adoro.
Ci siamo infatti imbattuti in uno splendido parco, senza averlo cercato.
Successivamente, abbagliata da tale bellezza, mi sono un po’ documentata ed ecco qui il post.
Il parco sorge sui terreni di un’importante azienda tessile, creata dalla famiglia Muntadas nel 1847 che ebbe grande successo e prese il nome di “La España Industrial Sociedad Anónima Fabril y Mercantil”
Oggetto di una gara d’appalto vinta dagli architetti Luis Peña Ganchegui e Francesc Ruis su di una superficie di 50.000 metri quadrati, venne costruito questo parco, (da pochisismo ristrutturato e abbellito), durante una manovra di riassetto urbano negli anni 80. Ricapitolazione in cui aree dismesse e aree industriali inutilizzate, furono riciclate per dare più ampio respiro alla città, attraverso parchi, passeggiate e laghetti.
Due sono i nomi dati a questo parco, quello meno conosciuto Termes del dragón de San Jorge (Terme del drago di San Giorgio), in onore del patrono della Catalogna. E quello più noto che prende spunto dalla antica fabbrica, Parque de la España Industrial.
L’ingresso principale si trova sulla via Muntadas, si conservano il muro lungo la strada e la cancellata originali, qui si offrono alla vista la casa del Mig.
Un ruolo fondamentale che si distingue all’ interno parco, è giocato dalle Torres de luz, appartenenti alla antica fabrica di cotone. Tutto intorno vasche d’ acqua, una rigogliosa vegetazione che gode della presenza di 150 platani centenari perfettamente conservati, e curatisismi pini.
Nel Parque de la España Industrial le sculture constituiscono un elemento piì che rilevante. Il Drago immenso che con le sue grandi ali provoca giochi di luci e ombre, e la cui coda cade verso il laghetto è opera dell’ artista basco Andrés Nagel.
Pesa 159 tonnellate e fu ideato unicamente per attività ludiche. Spesso viene usato come scivolo anche se nella giornata in cui ci siamo stati noi era rovente. In ogni caso non abbiamo perso l’ occasione di farci delle belle foto.
3 risposte a architettura contemporanea a Barcellona:Parque de la España Industrial