Nuova architettura contemporanea a Barcellona: Hotel Barcelò Raval

Uno dei primi quartieri visitati nel finesettimana dedicato all’ architettura contemporanea a Barcellona è stato il Raval. Negli ultimi dieci anni la municipalità è riuscita a lavare gran parte del marciume di un quartiere altamente degradato.

Elemento decisivo che ha contribuito radicalmente al cambio positivo del quartiere, la Rambla con le sue palme altissime che annidano verdi e allegri pappagalli. Il loro cinguettio funge da colonna sonora alla passeggiata.

Elemento della Rambla del raval iper fotografato, il gatto di Botero.

Una enorme scultura appartenente alla stessa linea bombata del cavallo dello stesso autore,  presente all’ aereoport del Pratt.

Il piano particolareggiato della Illa Robadors fu disegnato dallo studio MBM Martorell-Bohigas-Mackay e proponeva a parte l’ hotel, cinque blocchi di case unifamiliari per un totale di 125 appartamenti. Al concorso parteciparono 60 studi di architettura e si aggiudicò il progetto dell’ hotel, l’ architetto Pere Puig Rodríguez.

L’ edificio si basa su di una pianta ovale di 35 x 25 metri e s’ innalza per 38 mt contrariamente ai 48 mt di altezza leggibili nel primo progetto.

L’ hotel si articola all’ esterno con una doppia facciata che permette di regolare la temperatura esteriore, soprattutto in inverno riciclando il calore del sole. Proprio come la torre Agbar anche l’ opera di Puig Rodriguez varia la gamma di colori a seconda dell’ intensità della luce naturale e di notte si converte in una gran lampada che si affaccia sulla rambla del Raval.

Gli interni sono stati disegnati da Jorge Galì su commissione dello studio CMV Arquitectos.

Sia le zone comuni che gli spazi privati e le camere si basano su un gioco di luci colorate con lampade a basso consumo LED e ruotano intorno a deliziosi dettagli di alta tecnologia. Come detta la moda degli ultimi 20 anni, anche qui all’ ultimo piano della pianta ellittica, alberga un lounge bar, disegnato sempre da Jorge Galì. Esperienza che purtroppo non abbiamo fatto e che ” queda pendiente”.

Attendo commenti su questo stile ecclettico degli interni di Jorge Galì vagamente somiglianti a qualche lavoro di Fabio  Novembre.

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