Viaggio a Stockholm, Malmö
e Kobenhavn .
inizio davvero dal principio senza preoccuparmi dello scorrere delle dita sui tasti…scrivo per il piacere di scrivere e a volte per dare piacere a chi legge di me….ma solo a volte…e lo farò in più riprese..
questo viaggio nella penisola Scandinava era nei miei pensieri veramente da tanto tempo, dai tempi della laurea, dove tra Scandinavia e Irlanda, scelsi quest’ultima, per cavalcare le grandi distese di verde… e sporgermi dalle
Cliffs of Moher. E così qualche mese dopo l’Irlanda, nella mia vita fece capolinea Barcelona, per cui le mète di viaggio erano spesso Napoli e Roma, per il rimpatrio, d’estate, a Pasqua, sotto natale.. I giorni liberi e le entrate economiche di allora non permettevano di viaggiare per vedere la famiglia e anche per diletto, altrove…
Per cui a parte i viaggetti percorrendo la terra spagnola, e qualche capitale Europea, i miei viaggi interessanti si fermarono, con l’arrivo a la ciutat condal e grazie a Dio, sono ripresi solo da poco…da qualche annetto. però non ero mai riuscita a introdurci di sbieco, anche solo per pochi giorni, qualche città della penisola scandinava…
adesso è successo. e lo devo a quella che sarà la mia spalla, forse, a partire da settembre: Sonia-Roberta.
i suoi amici svedesi mi hanno sussurrato all’orecchio venerdi scorso: Sonia è incredibile, è piena di vita, è un vulcano! ui ui ui le stesse cose che dicono di me..
una innamorata, lei…della vita e di chi la sa portare avanti con allegria, eleganza e profanità si mescolano alla sacralità dei valori morali tipici dei napoletani e al rigore svedese, che in buona parte le si addice.
Quando Antonio mi mostro l’edificio di Turning Torso, sapendo che andavo in Svezia, le mandai subito un messaggio, in cui le chiedevo, Malmò, sede del magistrale edificio di Calatrava, quanto distava da Stoccolma, la risposta breve: 600km.
al leggere i 3 numeri che costituivano la distanza, mi scoraggiai, ma l’afflizione dura ben poco..nell’aprire hotmail, leggo la bella mail di Sonia, dove mi speiga, che possiamo analizzare varie opzioni per andare a Malmò, addirittura potremmo visitare l’edificio architettonico che mi interessa, e poi passare la notte e il giorno seguente a Copenaghen, visto che dista solo 45 minuti di treno da Malmò.
Inutile dire che mi parve il tutto un invito a nozze…genial!
il programma sarebbe stato
giovedi e venerdi Stoccolma, venerdi notte viaggio in treno per arrivare alle 7 a Malmò, visita al Turning Torso e giornata a Copenaghen.
domenica, ritorno a Stockholm, fino al martedi mattina, quandoc’è il mio rientro previsto, a Barcellona.
dal mio diario di Bordo: 28 aprile 2006
da Gambla Stan, casa di sonia dista solo 15 minuti di metropolitana, nei quali abbiamo chiamato a Coexist, l’amico che ci fece conoscere qualche mese fa, si, il nostro benefattore, colui che continua a ripetere che Dio li fa e poi li accoppia….e che tutt’e due insieme rappresentiamo un pericolo per l’umanità.
Gamla Stan significa città vecchia e in effetti, questo nucleo di strade medievali, sovrapposizione di pietre e di sangrienti episodi, rappresenta quello che fu lo scenario di vittorie e sconfitte tra svedesi e danesi. Costituisce l’embrione della città moderna. Per queste pittoresche strade, piene di negozi di artigianato lappone, gallerie d’arte, e case dai tetti ricamati, passeggiamo Sonia ed io, fino a quando cade leggera la pioggia svedese.
Zigzaghiamo, mentre nell’aria aleggia un odore dolciastro di zucchero bruciato, fino ad arrivare a Stora Nygatan, dove c’è stata la prima strisciatina. Le strisciatine, sono quei leggeri movimenti orizzontali, con i quali si usano spesso le carte di credito.
Già con le prime borse di acquisti tra le mani, continua il nostro vagare per Gamla Stan, dove tra gli edifici che prevalgono, c’è sicuramente il palazzo reale. Sonia parla con la preparazione di chi vive a Stoccolma e le nozioni basilari se l’e dovute imparare volente o nolente, portando in giro amici e parenti….però il tutto è reso emozionante, da quel suo ironizzare e difendere allo stesso tempo gli svedesi!
Il palazzo reale disegnato da Tessin, è inconfondibilmente barocco e terminò nel 1760. gli interni affascinanti, secondo le spiegazioni della mia dolce concittadina (ex) sono di manifattura e gusto italiani. la tappezzeria, gli intonaci, i mobili…
Siamo poi ripassate per Vasterfangg, una delle arterie principali della città, lì ho visto il primo INDISKA della città, un negozio nei cui oggeti in vendita si fondono richiami orientali ed eleganza nordica…entrandoci, ovviamente ho lasciato una strisciatina di carta di credito…
Alcuni vicoli strettissimi, di questa città, hanno l’apparenza dell’abbandono ma allo stesso tempo credo siano fonti ineguagliabili di poesia e brividi di altri tempi. Molti bar, hanno all’esterno, appoggiati sulle sedie, dei plaids, è infatto abitudine degli svedesi, danesi e norvegesi, prendere il thè all’esterno dei bar, con le stufe accese e le coperte sulle gambe. Ho letto da qualche parte che la capitale della Scandinavia, come spesso viene definita Stockholm, è costituita da 20.000 isolotti, inclusi quelli di pochi centimetri quadrati, voglio sperare…
tra un mistero e l’altro, Sonia ed io ci separiamo, per assolvenza da parte sua dei doveri professionali, per rivederci in Stortorget, la piazza in cui si materializzarono alcune delle famose battaglie di cui parlavo prima, tra svedesi e danesi. La storia ci racconta che nel 1520, in questa stessa piazza, al termine di una festa, quando circa un centinaio di nobili svedesi, mostrava il rossore sulle guance, dovuto a litri e litri di alcool, furono decapitati dai danesi, prima che il re Gustav Vasa ponesse fine a ciò. Oggi Stortorget è il centro della città vecchia dal quale stretti vicoli si sparpagliano in tutte le direzioni. Dicono i moderni che durante il mese di dicembre la piazza è piena di bancarelle natalizie, luccichii e profumi di mandorle cotte, come tutte le città nordiche. Il perimetro della piazza è scandito dai frontoni di bella fattura, “merlettati” tipici del rinascimento del nord europa.
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