Ancora una serata. Ancora voglia di scrivere.
Questa svolta “introversista” al blog raccoglie consensi e critiche. Non sono cambiato, tranquilli. Tantomeno ho intenzione di diventare una “lagna”. E’ che sono un po stanco, le cose procedono… E vanno riordinate.
Come al solito questo è un porto di mare: c’è gente che va, c’è gente che viene. E gente che deve tornare… e che aspettiamo tutti che torni il prima possibile.
C’è chi gioca, chi si riposa e chi vorrebbe giocare e riposarsi. C’è chi bestemmia perchè non riesce a andare a letto prima di mezzanotte, chi lava i piatti perchè ha fatto tardi e non gli andava, chi svuota la sacca della palestra e chi semplicemente, come me, cerca un po di tempo e un piccolo spazio per riflettere. Sono cresciuto in una famiglia che era praticamente una comunità: il principio fondamentale dell’ospitalità era “chiunque abbia una conversazione interessante, è il benvenuto”. I risultati sono stati alterni: diciamo che all’inizio ha portato diversi desperados presso la mia dimora. Ma poi chi è rimasto… insomma: ne valeva veramente la pena. Ne è valsa sempre. Oddio… qualche eccezione, ma quelle son preventivate… o no?
Andare, venire, scrivere, disfare la sacca, svuotare la lavatrice… tutto va bene, purchè si resti in movimento. Mai fermarsi ragazzi. Mai. Non dobbiamo mai perdere la voglia. Non la metto su alta, dicendovi che dovete conservare la speranza, la forza, l’ottimismo… fanculo queste cose! Le perdiamo e le guadagnamo cento volte al giorno e poi… e poi ci sono momenti in cui VUOI essere stanco. In cui vuoi mollare tutto, anzi PRETENDI che vada tutto a rotoli. E’ un po il gusto perverso di fare il castello di sabbia e poi distruggerlo. Magari per ricostruirlo, magari andare a farsi un bagno e lasciare che l’acqua si porti via tutto. Ci sono sere in cui vorresti solo che la doccia lavi via quello che hai dentro, in cui vorresti poggiare la testa sul lavandino e sentire lo scaldabagno macinare, in cui vorresti fissare la caffettiera che borbotta in eterno. E trovi che sia bellissimo. E allora niente ottimismo, niente forza, niente speranza… a volta è bello solo così. Lasciarsi andare. Tanto domani si ricomincia. Tanto domani questo coltellaccio lo devo riprendere tra i denti. Save tonight, cantava Eagle Eye, come tomorrow… E sia così allora! Stasera no, ragazzi! Stasera siamo noi con quello che ci va di fare. Non ci saranno cialtroni che non ci pagano, e che alla domanda “ma quando tiri fuori ‘sto stipendio?” rispondono “Ma come? Con tutti i panini che t’ho pagato a pranzo?!”. No… e nemmeno merdosi datori di lavoro che prendono 1000 di compenso, si fanno fare 2 assegni da 500 e una volta tornati a studio ne tirano fuori uno solo dicendo “Ci hanno pagato 500. Ora dividiamo!”. No. Non stasera. Magari domani. Anzi… sicuramente domani. Alle 9.00, puntuali mi raccomando. Col sorriso, pronti a frapporre un muro di gomma tra il nostro amor proprio e i loro insulti. Continuiamo a goderci quest’inverno caldissimo, segno di un mondo che la generazione prima di noi ha fatto marcire e che oggi non vuole lasciarci in eredità. Continuiamo a scrivere, leggere, giocare, disfare la borsa e, soprattutto…. rimanere in quella pizzeria seduti a aspettare il conto. Forse è questa la differenza tra noi: noi, quando si tratta di pagare, di assumerci le nostre responsabilità, ci siamo sempre. In questo siamo differenti… dite che noi rimaniamo a pagare e loro scappano? No… non avete afferrato: noi paghiamo… loro sono i proprietari della pizzeria. Sono loro che ci propinano una pizza e una birra a 18 euro. Sono loro che ci fanno aspettare ore per un servizio scadente. Sono loro che fanno 20 euro a persona e poi piangono perchè gli affari vanno male da sempre. Sono loro che trattano male il cameriere, umiliandolo davanti al cliente. Sono loro che sputano sul cuoco se la pizza non piace e stringono mani se invece piace. Sono loro…
Oh beh, sapete che c’è? Stasera è andata così. Da domani, io mangio cinese.
Buona notte a tutti!
PS il progetto mail, procede. Non vi preoccupate
3 risposte a data stellare 11.1.2007