Allora… veniamo al punto subito subito: dove sono stato questo ponte? A Parigi. Perchè? Come? A fare cosa? State parlando col principe dei viaggi miserabili: biglietti a costo zero, albergo in internet-total-maxi-illogical-controproducent-promotion, cibo a base di muschi e licheni locali, con proteine animali assicurate da piccoli roditori o, più in generale, animali facilmente catturabili.
Ora, non è importante QUESTO. Quello che conta è che stasera, riportato il culetto a casa, il primo pensiero è stato:
ABBIAMO PERSO
Non sto facendo un ragionamento calcistico. Non sto parlando di stronzate varie ed eventuali. Parlo del sistema paese.
Ecco, le solite considerazioni da italiano che torna a casa dopo essere stato in un paese straniero…
Conosco Parigi piuttosto bene, ormai mi muovo senza cartina con grande tranquillità e ho girato la francia, oltre che diversi altri paesi europei, quindi non sono vittima di esterofilia
Ah! La francia, tzè! I fvancesotti con i loro formaggi di merda! Tutti con la puzzetta sotto al naso!
Non ho mai trovato particolarmente gradevoli certi atteggiamenti che, ho potuto constatare, sono piuttosto diffusi OVUNQUE. L’idea che i francesi siano stronzi, gli inglesi zozzi e i tedeschi stupidi, credo che sia sullo stesso piano degli italiani mangiaspaghetti
Ok, hai la mia attenzione (scusate, ma avere personalità multiple complica notevolmente il discorso… tocca metterle tutte d’accordo, parlano tutte assieme etc etc)
Abbiamo perso. Fallito. Completamente cannato.
Stanno per essere rimpatriati i primi 5000 stranieri che hanno avuto problemi con la giustizia. Se uno si ferma a pensarci… uno straniero… senza fissa dimora… che NON viene da un paese in stato di guerra, ANZI, cittadino comunitario. Che “sfugge” ai regolari controlli… commette un reato… va rimpatriato. Mi sembra talmente lampante… E INVECE NO! Noi dobbiamo far PRIMA massacrare qualcuno, POI, EVENTUALMENTE, se lo sdegno pubblico è sufficientemente rilevante, prendere provvedimenti. Chiudo il recinto DOPO che son fuggiti i buoi? No, faccio al volo un paio di cose ovvie tanto per quietare la gente che potrebbe prendere a scarpate in faccia se mi beccasse per strada. Sembra che in questo paese, tutti abbiano in tasca una riserva di cose ovvie. Ognuno fa le sue brave cazzate e non appena ne ha commessa una talmente grossa da sollevare la reazione della gente, cala al volo una o due ovvietà tanto per calmare le acque. Me ne fotto se arriva da destra o da sinistra. Il problema è che arrivano. Punto.
Siamo il paese preferito dall’immigrazione clandestina. Per il naturale buongusto? Per la sottile arte culinaria? Per la tradizionale accoglienza? No, perchè non si fanno i controlli e quelli che vengono fatti, lo sono con i piedi. Quindi è più facile sfuggire. Siamo pigri, stupiti, sordi ai richiami di chi ci indica la strada da seguire… siamo in Europa per una mera combinazione geografica. Quelli di noi che hanno un briciolo di cervello, come ne hanno l’opportunità, scappano all’estero dove sono accolti con tutti gli onori del caso. Quelli che dall’estero tornano, perchè ammalitisi di nostalgia, dopo un paio di mesi si prendono l’antibiotico e tornano IMMEDIATAMENTE oltre le alpi.
Ma cosa avranno mai i nostri cugini d’oltralpe, per far incazzare tanto Simone? Certo… ci sono le ingiustizie e gli errori anche lì, per amor del cielo… c’è povertà anche lì, violenza, furti… quello che mi ha fatto incazzare, sono le carrozzine.
Mi rimangono pochi minuti prima che la croce verde venga a prelevarmi, quindi vi spiego. Qui da noi, le carrozzine sono portate da:
a. quarantenni
b. nonni prossimi alla decomposizione
c. ragazzine pesantemente truccate accompagnate dal padre (loro, non del bambino) che ha un’espressione molto simile a quella di Gesù Cristo alle pendici del Golgota.
Mentre il terzo caso è palesemente un problema di tara mentale (accoppiato ad un’ingiustificabile assenza nel giorno di spiegazione dei contraccettivi… che a vederle girare per strada, ci sarebbe da fermare il padre e domandare: ma non ti rendi conto che te la sei meritata? L’hai cresciuta TU così! …per la serie: scusi, ma è sua questa patetica forma di vita? Avrei voluto domandarlo all’aeroporto oggi pomeriggio a un padre italiano, dinanzi al suo silenzio verso le figlie stravaccate sui sedili della sala d’attesa), quelli più preoccupanti sono a e b. Perchè? Perchè facciamo figli quando l’orologio biologico ha praticamente smesso di battere. I nostri genitori, anzichè godersi il meritato riposo, spingono in giro i nostri figli… figli che quando discuteranno la tesi, si presenteranno accompagnati da degli attempati signori di circa SETTANTANNI! Domanda… ma io… se mio figlio decidesse di fare architettura. E lo avessi tra 6 o 7 anni… e come il suo povero padre dovesse abilitarsi a 30 anni grazie al sistema merdoso di questo paese, che la peste possa sterminarlo, come potrò aiutarlo, alla tenera età di 68 anni? Cioè, io a 70anni, cosa dovrei fare? Da garante per il suo mutuo?
Salve, questo è mio padre. Farà da garante per il mutuo
No, guardi, vorremmo delle garanzie, non degli ostaggi
COSA CAZZO ALTRO DOVREBBE RISPONDERGLI LA LADRISSIMA SANGUISUGA BANCARIA A MIO FIGLIO?! A quel punto che faremo, tutti noi? Andremo a cagar… non si può dire, vero? No… andremo a defecare sulle tombe dei nostri AMATISSIMI regnanti di 106 anni (oggi) che per allora, SI SPERA, siano tutti MORTI. Non come ultimo oltraggio, figuramoci se vogliamo del male a questi schifosi cialtroni, che possano morire in questo istante… noooo! Ma per render loro la cac… non si può dire, eh? Per render loro parte dei resti organici in cui ci lasceranno il paese al loro ATTESISSIMO DECESSO.
In Francia? Io ho visto genitori GIOVANI PER DIO! Ho visto solo coppie giovanissime! Ho visto un paese che con le 35 ore ha aumentato gli stipendi di oltre il 22% negli stessi anni in cui noi li aumentavamo dello 0.6! Un paese che produce più giovani, meglio educati (perchè l’educatore professionale da loro è UN MESTIERE, da noi una laurea senza sbocco ne speranza), più competitivi (perchè escono prima dal sistema scolastico, dove noi rimaniamo intrappolati fino a 30 anni appresso ai “meravigliosi campionari del calcestruzzo romano degli anni ’70” e vaffanculo pure alle tesi di architettura che durano due anni!). E mentre loro crescono, fanno figli (vorrei ricordare che la ricchezza di u
n paese si misura in giovani… se si misurasse in vecchiacci maledetti schifosi, mangiapane a tradimento, boni solo a occupare poltrone, saremmo la nazione più potente del globo), scendono in piazza per le loro battaglie (che combattono e vengon loro riconosciute… noi scendiamo in piazza e loro fanno gruppo dandoci dei qualunquisti, degli antipolitici, e tutte queste balle che usavamo alle elementari… vi ricordate? Ci segnavano un gol e per mezzora urlavamo “non vale! non vale!”) e noi? Noi che facciamo? Aaaaah beh! Noi?
NOMINIAMO COMMISSIONI
Quando a noi la comunità europea devolve del denaro, noi NOMINIAMO UNA COMMISSIONE per stabilire cosa farci.
Mi scusi, ma noi i soldi ve li abbiamo dati per farci una strada
Zitto te che non capisci un cazzo… allora, mio cognato è stato licenziato dall’edicola. Lo nominiamo presidente. Ma tua zia, non è in pensione? Dai, quella che fa i ravioli buoni! Quella che aveva la passione per l’arredamento, che ha tutte quelle riviste “ville, villette e bah”! Ecco, lei sarà il tecnico che si occuperà di ristrutturarre la sede di rappresentanza della commissione. Tua figlia, come sta? Ma dai… davvero? E ha passato l’esame? Ottimo… una di 20 anni con la terza elementare ci serve, sarà il capo segreteria esecutiva della commissione… e così via, via, via… la sede? AL CENTRO, che sta comoda a tutti! E via i soldi per i signorotti che faranno parte della commissione, lo stipendio, il box auto, la rata dell’arredamento, del mutuo, delle scrivanie di mogano del presidente che viene una volta l’anno, delle mantovane su misura (le tende fatte fare a posta per quella finestra, non delle lombarde bassine), la fotocopiatrice-fascicolatrice-scanner-scaldapizzette-macchinettadelcaffè-vibromassaggiatore che serve tanto (tanto c’è mio genero che le vende)… che manca? I soldi… e che son finiti? Mmmmhhh… chiama un po bruxelles e di che mandino altro contante.
MA CI DEVONO BECCARE UN GIORNO! Io voglio le teste appese su dei pali accuminati lungo la via appia…
Noi, in tutto questo che facciamo? Nominiamo le commissioni. Invece di far fare agli architetti, gli architetti; agli educatori, gli educatori; ai grafici, i grafici; noi piazziamo un po di gente che non c’entra un cazzo ma mi fa comodo metter lì, inondiamo il tutto di soldi e poi… poi qualcosa succederà. Magari crolla una scuola… ma chi accusare? Chi ha costruito abusivamente? Ma ha condonato! Magari uccidono una donna… ma chi accusare? Chi non ha ancora realizzato uno straccio di programma di integrazione, con corsi di lingua, di lavoro etc? No, è mio cognato! Meglio rimpatriarne un po a caso! Magari scendono in piazza un po di giovani a protesta! E ‘sti cazzi!
Ecco… questo è lo sguardo che spesso mi trovo a leggere negli occhi dei miei interlocutori di 50-60 anni nelle seguenti situazioni:
ma la carta va separata. dal resto della spazzatura! E la raccolta differenziata?
E ‘sti cazzi!
ma se non ci permettete di prendere un stipendio cristiano, come possiamo produrre e costruirci una vita?
E ‘sti cazzi!
ma questo progetto l’ho ideato io! Non è giusto che lo firmi tu!
E ‘sti cazzi!
La risposta standard… ero nel quartiere a luci rosse e… lasciate perdere COSA stavo facendo, è più importante il resto del discorso… e leggo un pannello luminoso che recita: hai un progetto? Presentalo al nostro sportello e ti aiutiamo a realizzarlo. Firmato: ufficio del comune di parigi progetti dei giovani.
Ora… se un nostro giovane va allo sportello (lasciamo perdere QUALE… diciamo per errore che ce ne è uno…)… cosa succede?
Buongiorno vorrei presentare un mio progetto
E ‘sti cazzi!
Sì… cioè… io ecco, questo è lo sportello progetti e io avrei un progetto mio
Tuo! TZE’! Te l’ha fatto papà, eh?
Ma che papà e papà! E’ mio!
Chi lo firma?
IO!
E chi sei?
Sono un giovane e…
No, sai, è che qui i progetti li fa solo mio genero. Quinni te dice popo male…
Come funziona in realtà?
Ciao caro. Il 106enne dottor rossi mi manda a far finanziare questo mio progetto
Sì certo. Di chi è la firma?
E’ sua, ovvio. Altrimenti non mi danno i fondi
Certo. Quanto chiede il dottore?
Un miliardo
Gliene posso dare due. Omaggi al dottore e ancora grazie per quella storia degli stereo rubati!
Aiutiamo i giovani…
Abbiamo perso. E finchè non saranno MORTI TUTTI staremo perdendo. E quando toccherà a noi, saremo vecchi. E sarà troppo tardi. Ora… non è che c’è modo di far dire a qualche imbecille in parlamento una cosa molto offensiva verso i francesi? Dai, qualcosa di veramente pesante… qualche cosa ai livelli di portare i maiali sui luoghi dove dovrebbero sorgere le moschee… ecco, una supercazzata di questo genere… così… i francesi si incazzano e CI CONQUISTATO, eh?! Si può? Eh? Dai!!!!! Eh?
Mi sta tornando la voglia di emigrare, guarda un po…
13 risposte a data stellare 05/11/2007