ma che fine ha fatto l’architettessa? non lo sa nemmeno lei in realtà. di sicuro non ha combinato niente di grave, anche se le premesse nella scorsa puntata c’erano tutte.non ha comprato né il letto a ponte, né la bicicletta, né tantomeno grazie al cielo ha cambiato casa né lavoro. e non ha nemmeno iniziato a parlare di sé stessa in terza persona come fa mister berlusconi. insomma, sono stata buonina buonina aspettando che il furore settembrino facesse il suo corso… chi invece sembra aver preso iniziative discutibili è il tempo, meteorologico. ieri la giornata è iniziata con un sole piuttosto convinto…effettivamente troppo convinto per rendere plausibili le previsioni della BBC che davano neve/nevischio sul finir del pomeriggio. sfottere il sito delle previsioni è stato il passatempo preferito di daniel per metà della mattinata. quando ha visto che a ora di pranzo si stava rannuvolando, poco prima di essere spedito in aperta campagna per controllare le fondazioni di un lavoro, ha alzato il sopracciglio e ha canticchiato il solito motivetto da jingle pubblicitario, sfumato in un impercettibile ‘gosh’ . chissà se canterellava ancora quando la tormenta lo ha sorpreso…ebbene sì, mai sfottere la BBC, lo abbiamo imparato il 6 aprile scorso (almeno 7 cm di neve) e quella di ieri è suonata come una conferma per gli irriducibili: alle sei nevicava. una neve brutta, squacquerona eccetera, ma sissignori: nevicava. e a dirla tutta, pure stamattina una spruzzatina l’ha fatta.
tornando alla latitanza dell’architettessa, da tre settimane a questa parte ho avuto un po’ più da lavorare, dopo aver passato la fine di settembre a solleticarmi la panza, ultimamente molti dei “miei” lavori si sono sbloccati e hanno iniziato a germogliare in modo inaspettato. per cui ora mi ritrovo tra le mani almeno a occhio e croce 7/8 cose da seguire, alcune sono solo da “ritoccare”, altre da iniziare, altre da portare avanti con una certa sollecitudine dato che dovrebbero andare in appalto entro natale. per tutto il resto…prendetevela con facebook che ha fagocitato i pochi minuti liberi; la sventurata rispose il 12 ottobre alla mail della sorella “guarda il mio profilo su facebook“, e da quel giorno il faccialibro è diventata una droga da cui mi sto faticosamente disintossicando. il 13 ottobre avevo ritrovato metà degli amici delle elementari maestro di musica compreso, e questo ha creato non pochi scompensi nel mio già delicato equilibrio mentale: il 12 ottobre mattina dormivo beata nel lettone di siena, nel pomeriggio ero a firenze, la notte a loveridge road, e il giorno dopo a kentish town ma con la testa ad almeno 20 anni fa. anche quassù il faccialibro sta assumendo dimensioni paurose, ne parlano tutti; lo stesso patrick mi raccontava durante una delle nostre trasferte, mentre il treno gli faceva ballonzolare il gozzo, che era stato iniziato ai piaceri di facebook dalla figlia ma che non era stato di grossissima soddisfazione perchè non aveva trovato praticamente nessuno.
anyway, la vita scorre sui binari consueti a nord ovest di londra. l’arrivo dell’ora solare e i profumi dell’autunno inoltrato mi hanno fatto ritrovare sensazioni che avevo dimenticato, e che sono legate fondamentalmente allo scorso autunno: un anno fa ero appena tornata dai miei colloqui qui a londra.passeggiando per le strade ritrovo esattamente profumi, sensazioni, impressioni che ricordo di aver avuto allora: il profumo che sa di terra delle foglie bagnate, il passo felpato e il rumore ovattato quando le si capesta, la nebbiolina lattiginosa che confonde le cose e dilata la luce dei lampioni, il freddo che fa venire la goccia al naso. ho capito che avevo proprio voglia di un po’ di autunno; tornare a casa di buio non sarà entusiasmante, ma a me piace moltissimo perchè spinge all’introspezione diciamo. spostandosi verso il centro ci si rende conto che nonostante manchino ancora due mesi, la macchina di delirio organizzato che porta al natale si è già messa in moto: venerdì scorso da debenham o john lewis in oxford street c’era la solita donnina in abito da sera che gorgheggiava in vetrina accompagnata dal violinista, ovunque ci sono già i libri di nigella lawson e jamie oliver edizione speciale natalizia; mentre, sempre in oxford street, iniziano a fare le prime timide comparse i volotari dell’esercito della salvezza. dal 22 novembre inizierà ad hyde park il christmas fair, e allo science museum iniziano a montare la pista di pattinaggio su ghiaccio. ovviamente anche da caroe & partners non siamo da meno: due settimane fa ci è stato consegnato il menu del christmas day out (12 dicembre), che tutti attendevano con ansia (il menù, non il day out…). a questo giro andremo a bath. io intanto mi godo questo autunno inoltrato, freddino, ovattato di foglie arancioni dalle sfumature incredibili, mi godo gli ultimi giorni di piscina e i tramonti dalla finestra dell’ufficio; pensando che un anno è quasi passato, e che è passato velocissimo… pensando a quante cose ho fatto, ho imparato e imparo ogni giorni, a quante persone ho conosciuto, a quanti posti ho visto; a quante cose di questa londra gli occhi e la mente non possono più fare a meno: regent’s park, west hampstead, il whole food market (:-P), southbank, knightsbridge…e la lista potrebbe andare avanti all’infinito e diventare pallosamente personale! stasera dovrei andare alla festa del diwali che si terrà al neasden temple, e che giurano sia la più grande del mondo…il volantino parla di 2000 pietanze vegetariane offerte come dono alle divinità all’interno del tempio, food stalls, spettacoli vari e amenità d’ogni sorta, sarà che mi mancano le sagre paesane ma giuro che schianto dalla voglia di andare. per cui…speriamo che la giornata passi presto che stasera si diwalizza.
ovvìa, allora per il momento da loveridge road (da kentish town actually) è tutto, prometto di riscrivere qualcosa entro la fine del 2008…
Una risposta a 29 ottobre