ho stirato e passato l’aspirapolvere. ho liberato il comodino da stratificazioni di oggettistica variamente inutile, collezionata nel corso degli ultimi sei mesi. lo stesso dicasi per il portagiornali nell’ingresso, che nel corso del tempo era diventata la succursale del cestino della carta. si parte. l’ultima volta che ero seduta sul letto e guardavo fuori l’albero davanti casa aveva ancora il 70% delle foglie. ogni volta che mi fermo mi rendo conto con sgomento di quanto passi velocemente il tempo quassù.
natale sembrava infinitamente lontano, sembrava lontano il temporaneo ritorno all’ovile, i profumi di arancio e cannella, il mercatino di natale di hyde park, le incredibili vetrine di selfridges e nigella lawson in tv. l’unica persona che conosco, a parte una mia vecchia zia, che sarebbe capace di imburrrare e friggere nello strutto un pezzo di lardo di colonnata. aggiungendo un filo d’olio d’oliva a crudo perchè è healthy, con il solito sorriso serafico e budinoso.
gli ultimi giorni sono stati densi di avvenimenti; l’ultima settimana di lavoro è stata tutt’altro che una lenta corsa verso il natale: è stata una corsa e basta. come in ogni paese dotato di apparato burocratico, la maggior parte delle scadenze coincidono con la fine dell’anno solare; e la maggior parte delle scadenze coincidono con il momento esatto in cui il datore di lavoro si ricorda che tali scadenze esistono. bè in realtà non è andata esattamente così, mi hanno assicurato; e, dio me ne guardi, ho un’alta opinione di patrick e del suo gozzo ballerino. fattostà che mi sono ritrovata gli ultimi 3 giorni di lavoro a dover preparare una richiesta di contributo all’english heritage, con tutti i “trimmings” del caso….disegnini, relazioni, dichiarazioni, foto, resoconti, piani di manutenzione. questo dopo aver mandato via un appalto lunedì. ma non solo: quando giovedì sono stata a consegnare il pacco, appena rientrata sono stata informata che un altro appalto doveva assolutamente uscire il 22, ieri. eppure mi rendo conto che in situazioni come queste, dove un po’ più di pressione si fa sentire, ci sguazzo beata come una paperella.
il tutto ovviamente intervallato da estenuanti sessioni di christmas cards signing, ovvero di bigliettini da firmare, a quintali. che quest’anno sono diventate dei veri e propri happening, a quanto pare: tutti seduti alla tavola rotonda della sala riunioni, la penna in una mano e nell’altra un gigantesco pezzo di stollen, arrivato per posta dalla premurosa mamma di una delle ragazze tedesche; al centro del tavolo una statuina di un boscaiolo con la pipa che fumava fuori l’incenso più potente del sistema solare. anyway, alla fine ovviamente siamo sopravvissuti a consegne, piani di manutenzione, stollen, bigliettini e boscaioli sfumacchioni. e anche alla partenza di amici con i quali tanto tempo avevo passato negli ultimi mesi…amici che hanno lasciato un bel vuoto. e in mezzo a tutto questo, un nuovo lutto in famiglia, il terzo da quando son quassù…un altro vuoto, di sapore ben diverso, un altro funerale che ho mancato, un senso di colpa in più. un altro componente del mondo dell’eleonora bambina che se ne è andato; proprio quando l’eleonora è quassù, proprio nell’anno che l’eleonora ha compiuto 30 anni.
si’…quest’anno ho proprio voglia di tornare a casa per natale, me ne sono resa conto domenica quando, davanti alla solita banda di babbi natale con le trombe che suonava silent night in oxford street mi sono messa a piangere. a mia difesa posso affermare che era una versione molto lenta e struggente e che erano solo lacrimucce che pungevano gli occhi; e dare un’occhiata al costume troppo corto di uno dei babbi natale, che da sotto il ginocchio lasciava intravedere jeans e all star, ha aiutato a vedere le cose sotto un’altra prospettiva. domani a quest’ora starò arrivando a gatwick con la mia borsa targata “aci – firenze”. e domani sera le mie colline, addormentate nel torpore dell’inverno, mi daranno il benvenuto. mia sorella mi verrà a prendere a firenze alla stazione e il viaggio verso siena sarà di consueto e sano spettegolìo. i miei mi verranno incontro per le scale vestiti da casa, il babbo con la tuta blu e la mamma con gli occhiali e il golf verde. l babbo mi prenderà la borsa mentre abbraccerò la mamma, aspettando di essere abbracciato a sua volta. in casa troverò il mini presepe con il mini albero e il busto del bisnonno agghindato in qualche modo. la porta si chiuderà alle nostre spalle….e allora sarà veramente natale. e da loveridge road è tutto.
buon natale a chi parte e a chi ritorna, a chi nun se move de casa e a chi attraversa il globo. a presto 🙂
6 risposte a [Non] Riesco a postare!!!!