Finalmente il bel tempo!!! Chi mi aveva detto che la Spagna era il paese del sole starà con soffrendo di rimorsi per la balla che ha detto…scherzo ovviamente, ma quest’anno veramente qui nella capitale non smette di piovere, un tempo nordico. Si è registrata negli ultimi mesi una quantità di precipitazioni che non si erano mai avute nella storia.
Acqua tanta acqua….la stessa acqua che sta caratterizzando un’altra città: Zaragoza, sul fiume Ebro, dove probabilmente saprete che da ieri è iniziata la Expo2008: tema della expo?L’acqua…manco farlo apposta. Tutto il complesso della manifestazione si sviluppa lungo l’ansa del fiume, che è stata appositamente trattata in modo da evitare le inondazioni. Avevano fatto male i calcoli e per il regime del corso d’acqua hanno dovuto spostare una parte della cerimonia di inaugurazione. Una buona parte dei padiglioni avevano perdite da ogni angolo e addirittura alcuni paesi si sono ritirati dall’esposizione. Sono stato a Zaragoza un mese e mezzo fa, ho visto una città assolutamente in trasformazione: è allucinante la quantità di cantieri in corso d’opera, il ritmo frenetico dei lavori, il numero di nuovi edifici realizzati e la frenesia che si respirava nella città pronta all’evento.
Mi fa pensare un po’ il senso che si da a questi eventi: si tratta indubbiamente di una possibilità data alla città di turno per rilanciare la propria immagine, ma tutto ciò ha dei risvolti che lasciano un po’ pensare. La Spagna negli ultimi due decenni ha accolto più di uno di questi eventi: la expo del 92 (Sevilla), l’olimpiade dello stesso anno (Barcelona) e ora Zaragoza.
In un altro viaggio a Sevilla sono passato nell’antica area della esposizione e il senso di sconforto è stato forte. Una buona parte degli edifici sono in disuso, altri molto poco usati e in generale l’area è rimasta ai margini della città; una specie di quartiere “semi-fantasma” che viene sfruttato solo puntualmente. Si tratta di assenza di pianificazione a lungo termine? Probabilmente.
Nello studio dove lavoravo a Barcelona ho avuto la fortuna di sviluppare i progetti di due piazze tematiche della ExpoZaragoza2008: “Oikos” e “Ciudades de agua”: uno dei punti base del progetto era la reversibilità dello stesso, con il desiderio di poter smontare e ricollocare in altri luoghi il padiglione. Posso dirvi che tale intento resterà un desiderio, almeno per i progetti a cui ho partecipato. Siamo ben lontani da una reversibilità completa: strutture leggere in acciaio (effettivamente smontabili), ma ben fissate a una piattaforma in cemento non così facile da smontare.
Questa cosa fa sorridere quando si pensa che il tema della Expo è l’acqua e l’intenzione è di sensibilizzare la gente su un tema di sostenibilità. E poi si realizza un complesso che probabilmente resterà come marchio indelebile nel paesaggio.
Gli investimenti sono enormi, il risultato interessante, ma le conseguenze non sempre controllabili.
In ogni caso è da visitare…
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