come direbbe qualcuno….Scusate il

come direbbe qualcuno….Scusate il ritardo.

eccoci qua, questo è quanto accadde l’altra notte al Nou Camp.

dedico la pagina che segue a chi è rimasto senza biglietto per il concerto di Roma, ma principalmente a Giancarlo, in assoluto uno dei miei migliori amici, questa è per farmi perdonare di non averti chiamato dallo stadio, volevo farlo, ma sul cell spagnolo, i numeri italiani, dopo ormai 5 lunghi anni, si contano sulle dita di una mano……

è pieno, tutto pieno ovviamente. è rosso, rosso di sera buon concerto si spera. il palco è rosso e nero, fedele ai colori dell’ultimo CD.

polso destro (o sinistro)leggermente sollevato, all’altezza del cuore, direzione lancette-occhi. Gli stessi occhi di 80.000 bimbi che non prendono sonno nella notte dell’epifania.

Tutti ad aspettare, alle 21 c’era ancora il tramonto non potevano uscire, ma alle 21.30? nemmeno. Sono le 21.50 quando le luci sono ancora accese e rimbomba nelle super-cassedello stadio THE ARCADE FIRE, stanno uscendo, eccoli. The Edge ha il suo linuscappellino, Bono un giubbotto di pelle nero, bordato di rosso. Adam e Larry composti come sempre prendono posto.

UN DOS TRES CATORCE L’invitation au voyage, di questa serata magica.

mentre scrivo un brivido mi pervade……

il concerto inizia: delirio.

VERTIGO-DELIRIO-VERTIGO-DELIRIO

Poi subito il ponte verso il passato, un ponte lungo 25 anni, la canzone dell’esordio I WILL FOLLOW, “ti seguirò ovunque e sempre” recitano le parole…detto-fatto.

già dalle prime canzoni Bono alterna il suo essere rock star al suo fare da Messia dei giorni nostri, e gli riesce egregiamente.

Quando stanno suonando ELEVATION, il miglior cantante del mondo attuale,prende in prestito una macchina fotografica ad un fotografo e scatta verso di noi, immortalandoci, noi quella barcellona sexy che più tardi così definirà.

all’unisono NEW YEAR’S DAY E BEAUTIFUL DAY.

81.000 cuori agitati e rapiti, 81.000 voci impegnate, 162.000 braccia alzate verso il cielo, sono gli U2, è BONO, è il miracolo rock, è STORIA.

Subito dopo questi due pezzi UDITE UDITE è la volta di HAPPY BIRTHDAY, è grande festa stasera, THE EDGE compie 44 anni!

accendini in mano, lo stadio smette per qualche minuto di vibrarmi sotto i piedi, accendini in aria e dolcemente parte FOUNF WHAT I’M LOOKING FOR.

Il lieve fastidio acustico si placa solo quando entriamo nella parte più viva dello spettacolo, la parte centrale, quella sociale, umanitaria e politica. Quella per cui siamno qui, a parte la qualità della musica, che arriva a livelli altissimi.

CITY OF BLINDING LIGHTS e ormai il maxi schermo ci ipnotizza tutti. Su MIRACLE DRUG, psichedelicamente scorrono dietro le stars, cellule e filamenti di DNA; l’inno dedicato a chi lavora e studia per sconfiggere l’AIDS.

in un momento dolce e drammatico allo stesso tempo, BONO racconta di suo padre e gli dedica SOMETIMES YOU CAN’TMAKE IT ON YOUR OWN, a volte non puoi farcela da solo…e sul maxi schermo cammina un uomo senza volto, SOLO.

segue LOVE AND PEACE, l’uninone delle religioni, altro tema per il quale BONO, è molto meno rockstar e più diplomatico.

è l’ora di vedere BONO infiammato, con una fascetta sulla fronte che riporta la stessa scritta del maxischermo COEXIST, dove la c è una mezza luna, la x una stella di Davide e la t una croce cristiana, batte e ribatte forte sulla batteria, per scaricare quella rabbia che tutti gli irlandesi portano ancora dentro, inizia SUNDAY BLOODY SUNDAY.

BONO interpreta in un buon italiano gli acuti di Pavarotti, in MISS SARAYEVO, ed è lì che comincio a piangere, il video di una ragazza che legge i primi 6 articoli della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI:

Articolo 1

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignita’ e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le liberta’ enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sara’ inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranita’.

Articolo 3

Ogni individuo ha diritto alla vita, alla liberta’ ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4

Nessun individuo potra’ essere tenuto in stato di schiavitu’ o di servitu’; la schiavitu’ e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5

Nessun individuo potra’ essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6

Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalita’ giuridica.

quando la ragazza finisce di leggerli, entrano le note di PRIDE, canzone che incita a lottare per un mondo migliore.

IL DELIRIO PIÙ TOTALE DELLA SERATA.

segue la magistrale WHERE THE STREETS HAVE NO NAME con le bandiere africane che svolazzano, e poi fiammelle tante fiammelle e cellulari all’aria,

tutti possono inviare un messaggio con la parola AFRICA seguita dal loro nome, (appariranno sul maxi schermo dopo)….

è il momento di ONE, la canzone inonda i cuori e si fa strada nelle 80.000 anime e si vede….si tocca, la sensazione è tangibile. Calamita di tutti gli sguardi BONO è la vera essenza del concerto, si scatena, si sdraia, si avvolge nella bandiera catalana (unica cosa che non mi è piaciuta) balla, si dondola su due piedi e soprattutto profetizza, tocca i cuori, e lo fa con i modi giusti, con le parole adeguate, e spesso con i fatti.

I 4 cavalieri salutano, si spengono le luci. ATTESA. riescono e adesso schizza tutto, colpi di luci, flash, musica acidissima su ZOO STATION e THE FLY…OK tregua FINALMENTE:

WITH OR WITHOUT YOU, il mio cuore viaggia, il mio tel ancora una volta verso l’ITALIA, verso quel pezzetto di famiglia…

dopo ALL BECAUSE OF YOU, è la volta di brindare a THE EDGE, con PARTY GIRL, BONO bagna il pubblico con lo spumante e va da THE EDGE per farglene bere un pò, come d’incanto preleva una ragazza dal pubblico, restano abbracciati stretti per qualche secondo, poi lei recupera il respiro si staccano, lei si gira verso gli 80.000 e apre le braccia e saltella….bono le dà un bacetto e la rimette giù….

Ultima uscita della BAND, il bis di VERTIGO.

EMOZIONANTE E IMPECCABILE IL CONCERTO È STATO COME SEMPRE A PARTE CHE MUSIC LIVE, UN ATTO SOCIALE VERO E PROPRIO.

quale altra musica permette slanci così definiti e definitivi?

se vi dovessero chiedere che CD PORTERESTE SULLA LUNA CHE RISPONDERESTE? io porterei U2 ma non sono la sola….

Gli U2 conquistano anche lo spazio.
Gli astronauti dello Shuttle Discovery, decollato una settimana fa dalla base della NASA a Cape Canaveral, hanno scelto gli U2 come colonna sonora del loro viaggio fra le stelle.
Vertigo” è infatti stata scelta dalla crew come radio-sveglia ufficiale per l’equipaggio.
Per gli U2 è la prima volta: la loro musica non er
a mai stata suonata nello spazio e ascoltata all’interno di una navicella spaziale.

vi riporto uno stralcio del blog di un ragazzo milanese, dove per un momento è protagonista lui stesso del concerto del 20 luglio:

Sono attaccato a una delle passerelle, quando mi passano di fianco sono a 3 metri massimo, vedo l’espressione solenne di Bono, che si guarda intorno come a misurare la folla, perdo tutta la voce quando Edge mi passa di fianco per andare sul palchetto centrale dardeggiando gli accordi di I will follow, resto assolutamente immobile, rapito, quando i due si incontrano faccia a faccia a metà passerella,di fronte a me, i visi separati dal microfono di Bono in un duetto vocale.

Quando Edge ripassa vicino a me, sta guardando giù dalla mia parte: mi sporgo di tutta la vita, registro con la visione periferica uno della security che sembra muoversi verso di me: urlo, mi sbraccio, e EDGE MI GUARDA: mi batto la mano dx sul cuore e lo indico, lui increspa le labbra e gli occhi gli si socchiudono: un sorriso veloce, è un attimo, poi prosegue la sua camminata, mentre io resto imbambolato a guardare il punto dove lui si trovava un attimo prima. Con i miei vicini ci guardiamo increduli, un ragazzo di Palermo lascia lo striscione che regge e mi batte una pacca sulle spalle.

e con questo è tutto da Barcellona, vi ripasso la linea….


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