Stamattina mi guardata

Stamattina mi guardata negli specchi di casa, prima in quello del bagno piccolo, poi in quello del bagno grande e infine, per essere sicura in quello dell’ingresso. Conclusione: questo nuovo taglio di capelli mi sta proprio bene, è più leggero e i capelli mi cadono davanti agli occhi frívolamente, dandomi quell’immagine un tantino sciatta che adoro…

9.30 primo caffè a Vodafone, nella caffetería, leggo il titolo cubitale del quotidiano, il 16, il 23 e il 30 sciopero dei trasporti metropolitani per 24 ore tutti e tre i giorni, bella figata, voglio proprio vedere se riesco a perdere qualche aereo, il 16 quello per Bilbao e il 23 quello per Roma…..è il primo sciopero che fanno da quando vivo qui, quindi in quasi 6 anni.

12.00 secondo caffè, nella famosa cafeftería, una collega di Zaragoza che vive a Barcellona da 4 mesi, si lamentava del fatto che il suo piccolino di 4 anni è turbato perchè a scuola gli parlano in continuazione in cataláno e il bimbo ovviamente non capisce nulla. Ha cercato una scuola in cui insegnassero in castellano, NON-VE-NE-SONO! Non c’è una sola scuola in cui l’insegnamento è svolto in spagnolo. E nel momento in cui lei decidesse di svenarsi económicamente e mandarlo in una scuola straniera, idem, lo stesso problema, la prima lengua sarebbe il francese o l’inglese o l’italiano, dipendendo da che istituto si sceglie e la seconda sarebbe sempre il catalano. Questa tipa carina, avvocato, una personcina in gamba, mi diceva che dall’anno próximo non arriveranno più erasmus in Catalugna, per lo stesso problema. Il radicalismo così spietato, al punto di mettere multe negli esercizi commerciali se i dipendenti non parlano catalano è assurdo e mi fa sconfifferare!!. Ed è qui che vivo…è qui che nasceranno i miei figli!!???grrrrrr

Nell’ora di pranzo sono andata a consegnare i disegni e le relazioni e tutti i documenti necessari, firmati e timbrati dal collegio degli architetti, alla mia giovane cliente. Poi sono andata a mangiare un boccone, da sola come sempre. Stò fatto di mangiare tutti i giorni da sola non se ne scende proprio…

entro in un posto dove fanno i sawarma, 25 m2 di pavimento in marmo bordeau, bianco e blu, un ragazzo col maglione rosso dai tratti somatici indiani dietro il bancone, solo essere umano nel bar. Dei tre tavoli presenti scelgo quello più lontano dalla porta d’entrata, istinto invernale. Mentre leggiucchio le imprese di Juan Clos, il sindaco di Barcellona, l’indianetto mi serve il piatto che gli ho chiesto con un sacco di salsa sulla carne che non gli ho chiesto!!vabbè….mangio mentre nell’aria mi fanno compagnia le colonne sonore di telenovelas argentine…

ho tempo, sono solo le 15, mi avvio verso plaza España, la piazza più aperta di tutta la città, dove predominano gli edifici di FIRA BCN, in cui si fanno le fiere, la cui altezza è abbastanza ridotta. C’è il sole d’inverno, fresco che rischiara i pensieri, accarezza il viso e che mi accompagna sino a LAS ARENAS in cantiere. Richard Rogers (con lo studio Alonso-Balaguer, come supporto) è l’incaricato a mettere il cappellino all’arena, la copriranno con una inmensa cupola di vetro. E mentre scavano, scavano, eserciti di uomini per rafforzare le fondamenta, in questi giorni, l’arena de los toros è completamente sollevata! CHE SPETTACOLO!

Sono le 16.00 e quest’è.

Statevi bene

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