napoli -perugia 2-0 Napoli

napoli -perugia 2-0

Mentre il Barcellona si prepara ad affrontare il Milan, un’altra grande squadra si fa strada verso l’Europa…(manca tanto…ma si può dire…) Napoli promosso in serie B, come sono lontani i bei tempi di Diego….

vabbè sempre è qualcosa.

non posso scrivere nessun post perchè ho gli occhietti tristemente sopraffatti dall’allergia, però devo dire che è ho trascorso uno dei sabati più interessanti dell’anno….

ieri sera al volo, con un giretto di telefonate abbiamo organizzato una escursione, i punti chiari erano: 7 persone in tutto, 2 macchine, colazione a sacco, appuntamento sotto casa di Teresa alle 10. mèta da decidere una volta in macchina. piccola premessa, confermavamo il tutto con un altro giro di telefonate verso le 9.20 perchè le previsioni del tempo dettavano nero, molto nero e pioggia a catinelle. infatti, visto il grigiore, il giro di telefonate delle 9:20 ha abolito la gita. Pero non ci siamo persi d’animo e abbiamo spostato di un paio d’ore l’incontro per spassarcela gironzolando per la città…

Pueblo español

Mentre il tempo si era decisamente schiarito, los coches nos han llevado al Pueblo español il museo architettonico all’aria aperta ubicato sulla montagna di Montjuic.

Con motivo della esposizione universale, fu costruito nel 1929 su idea di Josep Puig i Cadafalch, con la pretesa di riunire le architetture più espressive della penisola iberica in un unico recinto.

Il museo attualemnte occupa un’area di 42.000 mq e all’interno si possono ammirare a diversa scala, architetture, piazze e strade tipiche e edificazioni singolari delle varie province spagnole.

In realtà, il pueblo español, è murato, è come se fosse un piccolo borghetto ed una delle attrattive sono i laboratori e tallers di artigianato, che si scoprono tra una viuzza e l’altra, tra uno scorcio romantico fatto di scalette e lampioncini in ferro battuto, piante di gerani che accarezzano porte di legno intaglato ecc…

Siamo infatti stati nel tallers di uno scultore, che lavora resina e legno, siamo finiti senza volere, stradeggiando a vanvera, in una fabbrica di vetro con tanto di forni in funzione, abbiamo visitato una splendida galleria d’arte, che riuniva quadri di pittura materia, acrilico, olii, sculture in bronzo, con molte opere di Dalì, Picasso, Tapies, Barcelò, Mirò.

e poi c’erano una infinità di piccoli laboratori-negozi di artigianato popolare e artistico, dove si lavoravano il cuoio, il legno, il vimini, tessuti variopinti.

Abbiamo respirato a pieni polmoni nel giardino delle sculture, la natura verdeggiante ospitava molte opere stile Chillida, altre in bronzo, ferro, pietra, tutte di dimensioni generose.

All’interno del borgo, ci sono anche ristorantini, e noi abbiamo pranzato, pesce fritto, buñuelos de baccalà, calamari, innaffiati da un buon vino, nel patio andaluz di un ristorante. per chi non sapesse come è fatto un patio andaluz, lo cercasse nel google. (ovviamente mi sono sentita in colpa per tutto il pranzo)

Una volta fuori, siamo andati alla Villa Olimpica, tra l’osservatorio astronomico, opera di Alvaro Siza e il Pizza Hut, dove giochiamo sempre a beach volley. Infatti c’era, il resto della churma…a mostrare di questi tempi, vistose pancette e carnagioni decisamente più chiare delle giocate settembrine. Io non sono scesa in spiaggia, e con me altri 5-6, ma ci siamo goduti la partita di volley, aggrappati alla ringhiera che dà sulla spiaggia. E visto che la base è di legno, e assorbe tutto il sale, al ritorno in macchina, le mie mani profumavano di mare…

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