Alba domenicale

Alba domenicale

Sveglia alle 6.30, per fare un’immersione. La settima. tra le 6 precedenti 5 sono australiane.

Autobus per Lloret de mar alle 8.15

Zigzagando in internet, ho trovato un diving center di Lloret, scritto, risposto, prenotato.

Tutte le persone che conosco e che fanno dive, o erano fuori questo finesettimana o erano impegnate, ed io avevo una voglia implacabile di scendere sott’acqua.

Il centro è carino in se, è un po’ incasinato perché si mischiano negozio, recepcion del centro, spogliatoi, docce, tutto negli stessi 50 metri quadrati.

Javier, il direttore è un grassone con un accento francese di tendenza araba, però mi diranno dopo, che è di origini catalane.

Ti trattano come uno di famiglia, come lo shampoo nelle docce, contenitore formato famiglia con 10 figli. Eh si, qui in Spagna i formati dei prodotti per l’igiene sono assolutamente extra large e non mi pronuncio, perchè il 10% dei miei lettori è spagnolo. hihihihi.sorrisone dai scherzo.

L’immersione l’ ho fatta da sola, con un tipo, che si chiama Efra, ma come fa uno a chiamarsi così? Il resto della peña, scendeva a 25 metri e io ancora non posso andare giù a quella profondità, visto che sono ancora scuba diver. Comunque come tutti gli istruttori di dive che ho conosciuto, anche lui era un bel ragazzo. Eh..si, devo dire che l’ambientino, andava scoperto un po’ prima…però vabbè meglio tardi che mai.

Lo spettacolo del fondale devo dire, una vera sorpresa, tra 2 canali rocciosi, abbiamo gironzolato, io nella più totale tranquillità, tra branchi di pesci coloratissimi e foltissimi

Al ritorno nel centro Efra mi ha scritto un complimento sul diario delle immersioni, sulla mia condotta, nonostante la forte corrente (a proposito, un tipo si è perso per la corrente forte, lo ha recuperato la guardia costiera, un imbecille che non ascoltava l’istruttore, glielo ha detto 10.000 volte di stare tutti insieme e di scendere con la corda…) verso le 13 siamo rientrati, e io con l’autobus sono andata da Willy, a Blanes.

Avevamo preso appuntamento per pranzare da lui, visto che una volta tanto ero in costa brava.

Ha cucinato in costume, con quel corpicino che se non fosse come un fratello per me, direi che è sciupato senza una donna da 3 anni, le insalate erano fatte con la rucola e il basilico del suo giardino, e mentre cucinava, io ero sull’amaca, assaporando un sole tiepido, filtrato dalle verdi foglie degli alberi. Nell’aria la melodia dei suoni afro-cubani di Nubenegra e l’allegria di una bellissima bimba che gioca per casa .

indimenticabile giornata.

il resoconto degli altri 20 giorni del viaggio in australia è in procinto di essere pubblicato, tenete pazienza please!!!

in questi giorni le riviste parlano tanto del progetto di Ghery sulla bottega dei vini e della biblioteca di Foster a Berlino. ne parlerò nei prossimi post e poi racconterò la visita all’opera di Sydney. inoltre qualcuno si starà chiedendo avendo lasciato la VODAFONE e avendo chiuso il cantiere di restauro, per aver terminato i lavoti, cosa io stia facendo a barcellona da quando sono rientrata dall’australia e dè con immenso piacere che una di queste sere ve lo racconto….

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