PENSIERI DI UNA SERA DI FINE ESTATE

È settembre a Barcellona.

ancora 9 giorni e si torna a casa ad Amburgo. Questa a Barcellona è stata la mia casa ma adesso lo è sempre meno. Anche la città adesso è sempre meno la mia adorata città.

Stamattina sono andata a mare. Per me è una grandissima novità è stata la prima giornata al mare dopo tanto tempo.Ben 4 ore al sole. L’intenzione era quella di prendere un pò di colore alla vigilia dell’ arrivo del mio amato e siccome l’ estate sta finendo e le spiagge sono state strausate nelle scorse settimane, ho approfittato della minore affluenza on the beach di un lunedi mattina settembrino. L’IPOD non andava e mi ero anche dimenticata un libro, oggetto onnnipresente nella mia borsa. Quindi non potevo far altro che pensare e prendere il sole, prendere il sole e pensare.

Ho pensato che alla fin fine stiamo tutti nella stessa barca, sia essa germanica, italiana, londinese o spagnola.La precarietà ci tocca tutti, colpa di una generazione con valori differenti, soggetta a crisi? Chi può dirlo?

o forse si tratta solo di una inversione di marcia, i nostri padri figliavano ed erano più felici anche se qualche volta c’ era un solo stipendio a casa.

Noi siamo ambiziosi, siamo esigenti, siamo precisi. Intanto il tempo passa e non torna più. L’ho sfruttato bene si, ma è sempre stato permeato da quella sensazione di equilibrio che non c ‘è e nemmeno si vede da lontano.

Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte. (A. Silente)

Forse si finisce per farci l’ abitudine. Il mio libro è in dirittura di arrivo, anche se da Sydney uno degli architetti intervistati (di PTW) mi ha scritto oggi in una email che devo aspettare a fine mese per ricevere il materiale di cui ho bisogno per finire l’ ultimo capitolo, quello appunto che li riguarda.Quando all’ università sotto esame succedevano ” le peggio cose”, alla fine si andava avanti e si portava a casa l’ esame, magari anche con un buon voto. Ma adesso?

Tutto lo studio e l’ impegno impiegati per questo libro saranno premiati? Speriamo di si, altrimenti pazienza. Quando ho iniziato a scriverlo e a curarlo analizzai tutte le ipotesi, compresa quella di non avere parenti nell’ editoria.

Per il resto mi sto mentalizzando per vivere il primo inverno bianco per intero in Germania e mi chiedo come sarà dicembre, con le decorazioni che tanto amano i tedeschi, i mercati di natale e il vino caldo che si vende per le strade. Chissà come sarà entrare nelle librerie e togliersi il cappello di lana , afflosciare la sciarpa e accarezzare i libri e sfogliarli e cercare di capirli. La mia grande paura, il tedesco. Questa lingua così difficile e assolutamente fondamentale per il mio futuro professionale.

Ascolto Sade e mi rilasso. Oggi è stata una giornata piena di novità piacevoli e meno piacevoli, intensa di emozioni belle e meno belle.

Penso che giovedì rivedo Stephan.

Penso.

Penso positivo.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

3 risposte a PENSIERI DI UNA SERA DI FINE ESTATE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *