dal film Cosí parló Bellavista..

ATTUALITÁ

L´ITALIA SBRICIOLA

Fango, detriti, pioggia, macerie, sassi, urla, sangue, paura.

L´Aquila , Messina, e adesso Ischia.

Il territorio italiano continua a sbriciolare, a cedere di qua e di là, a travolgere e uccidere persone.

In tutto questo caos naturale, in questa selvaggia vendetta anche della terra, se vogliamo, che non vuole essere mal governata, mi vengono da pensare due cose:

il primo pensiero va ai miei colleghi disoccupati italiani, che tanto volentieri adagerebbero il loro deretano su sedie comunali per ordinare un territorio denso, offeso e martoriato. Un territorio che non è mai tardi per ordinare e migliorare. Costruzioni non autorizzate su colline che possono franare, edifici realizzati senza seguire a pennello le leggi antisismiche, ecco cosa hanno fatto i regimi politici degli ultimi decenni. Una consapevole azione preventiva è ancora possibile in Italia? In questo stivale dove c´é posto solo per politici bisognosi di corsi di onestà? Si, Bertol Brecht diceva che non si smette mai di lottare. Sogno ancora una ribellione all’ipocrisia benpensante di questo governo schifoso, che ahimè non si è votato da solo.

Nella descrizione della “lotta per la sopravvivenza” nelle metropoli moderne, Brecht sottolinea la critica sulle violenze senza fine del potere. Il centro dei suoi drammi è l’oppressione dell’uomo sull’uomo, e famoso è il suo corollario che parla delle società governate dagli interessi di pochi ma che paradossalmente vengono esposti come l’unico avverabile bene per tutti.

Ma la vogliamo finire? Perché non bonifichiamo questo pezzo di territorio invece di pensare a opere di grandezza “ faraonica?” La lotta all´abusivismo cresciuto sotto i nostri occhi e la cementificazione selvaggia alla quale il nostro sguardo si è abituato, ( chiaro riferimento alle periferie napoletane) non possono più continuare ad esistere. Sanare, colmare, bonificare, fertilizzare, ristrutturare, e in alcuni casi ricostruire ció che l´acqua e il fango hanno portato via.

La seconda cosa che mi viene in mente è la vergogna. La vergogna che non si prova, quando si parla di 6,1 miliardi per il Ponte sullo stretto di Messina, 4 miliardi per il Mose di Venezia, il sistema per isolare la Laguna dall´Adriatico, 6 miliardi per i trafori Alpini e visto che ci siamo, per restare in questa merda di società che ci porta dallo psicologo in quanto troppo stressati, 15 miliardi stanziati per altre linee dell´alta velocità. Ma dove correte? Dove?

Che anno era quando De Crescenzo ha girato il film “ così parlò Bellavista?” Scena: entrando in un negozio di tabacchi e valori bollati, Bellavista ascolta una ragazza che dice al tabaccaio “un francobollo prioritario” al che O prufessó le dice: “scusate signorina ma perché questa fretta? Cosa cambia se la lettera arriva 2 giorni dopo?Siete proprio sicura che é necessaria tutta questa fretta? Questa velocitá?”

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