last day in Maragall

9.45
Ricordo varie settimane centrali di agosto negli anni passati con un cielo terso come oggi in cui l’ aria va man mano rinfrescandosi.Eppure ieri faceva molto caldo. L’ avventura della vendita dei mobili è terminata e anche quella dei regali improvvisati e veloci. La casa è quasi vuota. La camera assolutamente vuota in questo momento è quella piu piccola, il famoso trepperdue dal quale sono stati scritti anni e anni di blog. Le altre camere hanno i letti, che per ovvi motivi non ho venduto, culla e nel soggiorno ci sono due tavoli, 2 sgabelli e un’ unica sedia sulla quale sono seduta a scrivere.
Ho ancora il telefono e quindi internet, tagliero i fili e mandero un fax alla compagnia per la disdetta del contratto,nel pomeriggio. Non so spiegare la sensazione, probabilmente il pianto forte arrivera quando girero due volte le chiavi nella serratura verso destra domani all’ alba. In questi ultimi giorni ho avuto defaillance ma è andata molto meglio di quello che mi aspettavo. Non è semplicemente chiudere una casa, una porta, lasciare questo piso, per me significa molto di piu.

12.00

alle 11 è venuto il proprietario, ma qualche minuto fa ha richiamato, dice che deve tornare perchè ha dimenticato di farmi firmare il documento in cui dichiara che l’ affittuaria ha ricevuto la cauzione. Imbranato! A momenti citofona. Nel frattempo Stephan il ” carpintero” ha tolto dalle pareti tutte le mensole e un tavolino da parete e Carla è venuta a prendersele. È proprio lei che accompagnerà mia madre all’ areoporto, mentre invece suo marito mi farà un tauaggio.

13.00

Mia madre se ne va ed è un tripudio di tristezza. Mi dice: “ti ho messo le foglie dell’ albero nel libro che hai nello zaino.”…

15.00

dopo aver mangiato per il quarto giorno un panino, siamo andati al negozio di Alexis. Ho preso una delle foglioline dell’ albero difronte casa, l’ abbiamo fotocopiata, lui l’ ha ricalcata con un pennarello e ha stampato il transfer sul polpaccio. Mi sono stesa, ha preparato la tinta,  fatto le prove con gli arnesi e ha iniziato i tatuaggio. Una foglia dell’ albero che ha visto con me l’ alba per quasi un decennio, adesso sta sulla mia gamba sinistra. E ci rimarrà per sempre.

19.00 è venuto Francesco, andava super di fretta, si è preso lo specchio con cornice dorata che tanto gli piaceva per il suo bagno. Che figata ripartire le cose belle e particolari della propria casa, fra gli amici.

Le valigie sono quasi tutte pronte. Eccediamo con i kg, machissenefrega.

Adesso, mentre il viale di Pintor Casas è irrorato da una luce rosa e i tetti sono ancora bagnati dal sole, mio marito è andato a prendersi una birra fresca al bar, mio figlio dorme e io sospiro…

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