Ha cambiato pure i materiali

Evidentemente il tempo cambia un po’ tutto e tutti, e anche l’uomo di Matosinhos non è venuto meno a questo assioma temporale. Tranne agli inizi, e qualche generica puntuale eccezione nel corso della sua storia, l’opera di Siza è uno sproloquio chilometrico di intonaco bianco e finestre a nastro a go go, il tutto condito da una fascia di granito grigia alla base. Bella cosa, e poi in Portogallo uno non può dire che Álvaro è un architetto “di stile” perché sennò ti guardano male. Ecco, adesso però, negli ultimi anni, ha cambiato qualcosa. Giusto per dare ragione a quelli che difendevano l’indifendibile teoria del suo non-stile, il tipo si è messo a fare un sacco di linee curve nei suoi progetti: sembra un brasiliano, curve a go-go come se stesse disegnando ubriaco. Pare che poi, resosi conto della deriva, in altri lavori è ritornato all’impenetrabile schema di linee rigorosamente a 90°. Magari intervallate ogni tanto da un’unica linea curva, “giusto perché era figa”, come dicevano i nostri professori durante le revisioni quando commentavano le nostre, di linee curve. Certo, invece, che la curva di Siza può essere spiegata con almeno un centinaio di argomentazioni razionali. Che polli che eravamo. C’è una casa in mezzo al Portogallo in cui Siza è diventato pazzo: sembra un Big Bang di casse di legno che poggiano sull’immancabile granito, …mentre in una città del nord, Chaves, ci sarà una specie di serpente con il corpo che sembra fatto coi regoli. (Fondazione Nadir Afonso).

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