i mulini propri

Matar a saudade, in gergo: dare una mazzata mortale alla malinconia, è un processo delicato, …e devo dire anche un po’ lunghetto. (Poi io sono sempre stato un tipo di una pigrizia…). Ad ogni modo è una cosa del tutto naturale. Dici «perché». Eeee perché alla fin fine una persona si stanca di AVERE tanta saudade. E poi nella vita ci sono sempre altri viaggi, altri avvenimenti, altre esperienze comunque bellissime da fare. O forse di più.

Una volta, con tanto di documentazione al seguito, dissi alla mia amica Rosa, studentessa di Recife: «saudade, uguale malinconia! Rosa , per noi la saudade è la malinconia. Fidati». Ma lei non volle sentire ragioni. D’altra parte loro hanno già un termine per la malinconia, («melancolia»), indi per cui che cosa volevo? Disquisizioni puramente di parte. Come quando, interrogata da un collega portoghese, l’amica Rosa ebbe a dire: «che lingua parliamo noi in Brasile? BRASILIANO!». Appunto.

Oggi giornata di Alberi di Natale.

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