data stellare 08.01.2007

Cristo ragazzi, che periodaccio.
Fatevi due conti: sto rimpiangendo il 2006!
Oggi si scrive da casa… in ufficio nuovo pare che l’adsl non ci sia ancora, quindi dovrete pazientare e sapere che leggerete un blog di seconda mano. Voi leggete domani, quello che io scrivo oggi… quindi leggete oggi quello che ho scritto ieri. Un po proiettato nel passato insomma. Eh sì, mi ci manca anche il mal di testa adesso…
Solo soletto, in attesa che una parte della tribù torni da lavoro e l’altra… oh beh, che l’altra torni e basta. Senza se e senza ma.
Era parecchio che non mi prendeva a scrivere la sera. Ma ne avevo tanta voglia. Un po per esorcizzare questa paura che mi ha preso ultimamente… un po chissà… magari proprio come facevo quando ero adolescente: per riordinarmi le idee.
Ma riassumiamo per chi non è nella mia testa e/o non è al corrente dei recenti avvenimenti: ho lasciato il terribile fondo, almeno per il momento. Domani inizio dall’altra parte. No, non è firenze. Purtroppo firenze non ha più richiamato. Vi aspettavate qualcosa di diverso? Beh, avevate TORTO. Ma non mi arrendo. Non lo si deve fare mai. Torno nel mio settore, con la matita in mano, con un regolare contratto (pagato poco, ma cacchio: UN CONTRATTO!), ma con tanta voglia di cercare ancora. Già… cercare. Mi va veramente? Voglio veramente ripartire? Dio, sono un graziato. Sono un fottuto fortunato. La vita mi ha perdonato tante di quelle cazzate che temo seriamente il conto che mi presenterà. O magari potrebbe finire come in un ristorante affollato, quando il cameriere si dimentica di te, e tu, che di possibilità di dileguarti ne hai migliaia… ma no… come il peggiore dei coglioni resti lì, torturandoti nell’attesa e pagando con il sorriso la tua birra e la tua capricciosa. Ma veramente come un coglione? O forse sei solo migliore di quelli che scappano? Perchè hai una morale. Perchè hai un’etica. Perchè credi che le cose possano andare meglio di così.
18 euro?! Cazzo, lo sapevo: era meglio telare…
Una stronzata ce la dovevo infilare. Ce le infilo sempre… fa parte del personaggio.
Ma sentite questa… sapete come sono fatti i giornalisti, no? Ti piazzano lì, all’ora di pranzo o di cena, un bel servizio. Roba seria, che risulta anche nei titoli e ti fa andare di traverso il boccone “RICERCATORI A 800 EURO AL MESE”. E tu, dopo il provvidenziale Eichmann praticatoti da un parente/amico, pensi: “Questa me la godo!”. Ci sono arrivati con solo 72 mesi di ritardo, ma ci sono arrivati!
Ti spari tutto il tg.
Ma proprio tutto.
Sì sì, pure lo speciale in cui Costantino scia (il tronista, non l’imperatore).
La rubrica di cucina. Una rubrica di cucina in un tg… mah… andiamo avanti…
Questo non lo voglio nemmeno sapere che roba è… avanti
Ecco! Il servizio parte.
Trenta secondi di servizio per dirci COSA? Che i ricercatori prendono 800 euro al mese. Ma sono talmente innamorati della loro professione che continuano. Alcuni mollano e tornano a una vita meno complicata. Altri fuggono all’estero, dove sono pagati bene, tenuti in considerazione, apprezzati per quello che valgono.
Dio mio… Ma questa storia l’ho già sentita…
Allora il punto qual è? Che quest’ultima generazione si è fatta prendere per il culo dai suoi genitori? No. Assolutamente no. Perchè qualcuno che ce l’ha fatta della nostra generazione c’è. Qualcuno che col minimo dell’impegno ha sfondato. Ha preso possesso di una posizione. Ha guadagnato onori e titoli. E’ la massima autorità nel suo campo.
L’intellettuale convinto? No…
Il santone speaker? Acqua…
E’ quel cretino che sciava tre servizi prima. Costantino… è uno che senza un briciolo di cervello, tenendo il culo inchiodato su una sedia messa lì probabilmente dal peggior arredatore del millennio, in una delle trasmissioni più imbecilli, condotta da una delle persone più incompetenti, ha vinto. Ha sbancato ragazzi. Una palestra, un ristorante, soldi a palate. Tutto per tenere il culo inchiodato su una sedia messa lì probabilmente dal peggior arredatore del millennio, in una delle trasmissioni più imbecilli, condotta da una delle persone più incompetenti. E va su e giù dagli studi televisivi alla palestra, al ristorante. Sta lì e fa due pesi. Beve un gatorade. Poi doccia veloce, che bisogna aprire la serranda del ristorante. E tutta la sera a mangiar gratis, a stringere mani, a firmar autografi, a farsi fare foto. Poi a casa: dvd sullo schermo al plasma, in dolby, nella villetta immersa nel verde. A letto presto, che domani deve andare a prendere il bmw nuovo…
Io non voglio crederci. Io non posso pensarci… guardiamoci negli occhi. Sì, io e voi che leggete. E domandiamoci: lui così, con la terza media presa col cepu e forse un diploma preso con mitra e passamontagna…. e noi? ma quante palate di merda abbiamo ingoiato? Quante umiliazioni abbiamo subito? Professori universitari che ci hanno mandato via solo perchè era l’ora di pranzo. Tesi che sono durate anni perchè l’assistente VERME di turno non voleva farvi andare avanti. Insultati dal personale delle segreterie universitarie (con me, si son persino permessi di dire “io fossi in te non mi presenterei per questa borsa di studio”… ma una padellata di cazzi tuoi, no?! E poi che son ‘ste confidenze? Mi dia del “VOI” e mi chiami “maestro”!). Siamo stati presi da piccoli e violentati nei nostri sogni. Ci hanno strappato via dalle mani la laurea fresca di stampa e ci han sputato sopra, sostentendo che non avevamo la “mentalità”, pagandoci una miseria, rubandoci il tempo, la speranza, la voglia di combattere. Portandoci via la NOSTRA VITA con tutto quello che ci avevamo nascosto dentro, dicendoci che non facevamo nostra la mission. Con tutti i sogni che ci eravamo fatti… tutte le illusioni… Ci hanno chiesto, chiesto, chiesto. E non ci hanno mai dato un cazzo. Ci hanno insegnato a mentire, a sbagliare dando la colpa a un altro, a corrompere, a insultare, ma non perchè fossero cattivi, malvagi spietati, ma perchè nelle loro immensa piccolezza non avrebbero saputo che altro insegnarci.
E chi di noi non ha voluto o potuto farlo? Via, nel dimenticatoio, come tutti quelli che hanno opposto una morale, un’etica a questo schifo. Io sono cresciuto nella balla che a un lareato andasse portato rispetto perchè aveva studiato. Mi hanno raccontato che se perdevi tempo sui libri, saresti stato ricompensato con lavori di alta qualità, con stipendi adeguati. Mi dicevano di risparmiarmi le piaghe sulle mani, perchè ci avrei dovuto girare le pagine. E non l’abbiamo fatto per i soldi. Quanto scegli l’università, i soldi “veri” non li conosci nemmeno. Lo abbiamo fatto per l’amore. Per la spinta che questo sentimento dava. Per… o beh, dai cazzo: un po anche per il soldo… ma alla base c’era VOGLIA DI FARE QUESTA PROFESSIONE.
E tutto quello che ci hanno lasciato oggi, cosa è? Servizi al telegiornale, in cui vecchi e incompetenti imbecilli, si interrogano su come salvare il mondo che hanno rovinato LORO, sostenendo che i giovani sono il futuro. Che sui giovani bisogna investire. Basta, signori, grazie: su di noi avete investito tanto… ho ancora i segni dei pneumatici.
Ma non sarà la facile ironia che ci restituirà la nostra innocenza. Non sarà la consapevolezzza di non aver buttato quegli anni all’università. No. Non saranno la palestra o il ristorante di quel palestrato senza cervello. Nemmeno la ritrovata forza, nel buttare giù queste righe. Neanche le note di “Delicate” di Damien Rice, in loop continuo… Le cose che ci han portato via, non le riavremo MAI indietro.
Noi possiamo fare solo un piccolo gesto. Roba da poco. Prenderci una piccola soddisfazione e andare a letto anche stasera, sapendo che domani mattina, avvolti nel cappotto e con la borsa sottobraccio, andremo ancora una volta a farci sfruttare, a farci insultare, a lasciarci prendere in giro, a non imparare nulla. Andremo, con la sciarpa che sventola nel vento freddo di gennaio e il sorriso di un condannato a morte, a sentirci dire che non a
bbiamo la “mentalità”, a fare un lavoro per cui prendiamo mille euro al mese e se non ci bastano siamo noi che non puntiamo decisi il target. Ma sapendo, anche, che domani sera, andremo a letto con un peso in meno sullo stomaco. Perchè ci siamo presi una piccola soddisfazione. Perchè sappiamo che quando saremo sotto le coperte, non lontano da noi, un palestrato senza un briciolo di cercello, che ha l’unico merito di tenere il culo inchiodato su una sedia messa lì probabilmente dal peggior arredatore del millennio, in una delle trasmissioni più imbecilli, condotta da una delle persone più incompetenti, sta guardando con aria poco intelligente la serranda del suo ristorante. Una serranda di metallo grigio. Una serranda su cui qualcuno ha scritto “C’HAI ER CAZZETTO!
…e buon 2007 a tutti!

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2 risposte a data stellare 08.01.2007

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