G20

pare che il presidente abbia fatto buon viaggio. ” e come potrebbe essere altrimenti” commentava il sagace cronista della bbc questa mattina, decantando i lussi e le comodità dell’air force one “sicuramente a lui sarà concesso anche di mandare i messaggini in volo“.

il sciur presidente e la sciura hanno toccato terra ieri sera attorno alle otto a stansted “l’aeroporto della ryanair”, come la stampa inglese ha fatto notare più volte; per evitare casini di ogni tipo ai comuni viaggiatori, è stato fatto atterrare nella pista di atterraggio privata di al fayed, il noto proprietario di harrods. ad accoglierlo il primo ministro brown, naturalmente. a bordo dell’elicottero presidenziale obama e signora hanno fatto rotta verso la residenza dell’ambasciatore americano a regent’s park. ed è con una certa emozione che vi informo che martedì sera dal mio monoloculo di loveridge road, intenta a spadellare nel mio wok gigantesco (taglia da sagra paesana per intenderci) broccoli con la soba, il Marine One (che volava anche abbastanza bassino) l’ho visto…o almeno mi cullo in questa idea , del resto il monoloculo di cui sopra si trova effettivamente tra stansted a regent’s park. che qualcosa stava accadendo al mio parco preferito lo avevo subodorato da sabato pomeriggio, quando l’ho attraversato sotto una grandinata di una certa importanza diciamo, di quelle da raccontare ai pronipoti. mentre esprimevo il mio più intimo sentire con l’accompagno di espressioni colorite, benedicendo il guizzo di genio che la mattina mi aveva suggerito di lasciare a casa l’ombrello, l’occhio è cascatp su una ventina di, boh, operai comunali, mi verrebbe da dire, con il loro bravo giubbetto fluorescente. il loro compito sostanzialmente era posizionare delle mostruose barriere simili a sottomarini nucleari, con una specie di muletto ,lungo il semicerchio dell’inner circle che va da avenue road a baker street. nella mia beata ingenuità ho pensato che si stesse preparando una qualche manifestazione, legata sì al G20, ma non immaginavo che il sciùr presidente avrebbe dormito a due chilometri dalla sottoscritta. una scelta quasi azzardata, dato che a meno di 100 metri si trova la moschea centrale di londra, immensa e bellissima…nonchè tana, a quanto pare, dei musulmani militanti più incazzati, che sovvenzionano hamas.

ma la vera protagonista del G20 è “la bestia”, la limousine corazzata che sembra uscita direttamente da gotham city: costruita dalla general motors per la risibile cifra di 250.000 sterline, ha una soprastruttura in titanio, ed è capace di difendere l’augusto passeggero da attacchi chimici, reca con sé bombole di ossigeno, fiancate rinforzate di acciaio di svariati centimetri, telecamere per la visione notturna, manca solo il “razzo missile con circuiti di mille valvole”, ma non solo: può viaggiare con le gomme a terra ed è equipaggiata con flaconi del sangue del presidente, dovesse rendersi necessaria una trasfusione in corsa. qualche giornalista buontempone o distratto ieri l’ha ribattezzata “the breast”, il petto, o detto in buon senese “la poccia”; nonostante che questa mostruosa meraviglia di scienza e tecnica di materno abbia decisamente ben poco.

il security team di obama ha già effettuato tre visite a londra nei mesi passati: il primo era un semplice “site survey” così per rompere il ghiaccio, seguito dalla “pre-advance visit”, per ultimo l'”advance trip”, che ha avuto luogo la settimana passata: lo scopo era l’individuazione di punti deboli, la ricerca di veleno nel cibo e nell’aria e possibili cimici ambientali.

beatamente ignara di tutto quanto, ho iniziato a toccare con mano l’avvicinarsi del G20 martedì in cantiere, dove un patrick stranamente ma comprensibilmente incazzato ha fatto pelo e contropelo all’implume capocantiere di uno dei cantieri che abbiamo nella city, per la mancanza di misure di sicurezza adeguate nei ponteggi. non credo che abbia comunque dormito sonni tranquilli, nonostante la promessa dell’impresa di piazzare qualcuno di piantone mercoledì e giovedì, una sorta di dissuasori umani. i bancari e tutti coloro che lavorano nella city sono stati consigliati di vestirsi casual, nel caso dovesse risultare assolutamente essenziale presentarsi al lavoro, ma molti di loro faranno “festa”; come faranno festa i negozi, di ogni genere, che nel tardo pomeriggio di martedì, nelle strade attorno a bank, stavano tamponando le enormi vetrate con pannelli di compensato, ripresi da telecamere probabilmente di ogni parte del mondo. scendendo le scale della metro a bank ho avuto veramente l’impressione, sotto un cielo stranamente plumbeo per i parametri a cui ultimamente siamo abituati, che davvero londra ha gli occhi di tutto il mondo puntati addosso.

in chiusura, la chicca di cui non potevate fare a meno. a bordo della bestia di cui sopra, gli obama si sono recati a buckingham palace, accolti da una rosavestita eliabetta II, che ha omaggiato la coppia con una foto di lei e del consorte, autografata e incorniciata in argento; il regalino degli obama è stato un iPod personalizzato, contenente un video della visita in Virgina di sua maestà. questo presidente gggggggiòvane ci piace…e comunque secondo il guardian, “apparently, her majesty is delighted”

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