Studio di architettura a Pechino – PARTITO!

Circa un paio di anni fa stavo completando proprio in questi giorni la mia laurea low-energy a Venezia con il mitico Fabio Peron e Michele de Beni! Saggi uomini!
Da allora io e le mie case passive ne abbiamo fatta di miglia e intendo quelle che si collezionano quando voli da una parte all’altra del globo. Poco dopo la consegna della tesi e delle goliardie degli amici (grazie per avermi risparmiato i capelli!) ho preso un aereo per venire in Cina a studiare il PinYin e questi maledetti quattro toni cinesi che permettono di cavare 16 significati da una singola sillaba!! Tra un’uscita e l’altra ho avuto la fortuna di conoscere la mia attuale ragazza, e questo e’ il principale motivo per cui ho allungato la mia vistita in oriente. Lentamente sono entrato a fare parte attiva di questo turbine cinese..
Per uno straniero venire qui significa:
– rappresentare uno straniero ogni 15 milioni di cinesi
– dovere mangiare gli spaghetti con le bacchette
– pagare una banana 4 volte tanto quello che gli altri cinesi la pagano (finche’ non te ne accorgi)
– essere squadrato come un extraterrestre (soprattutto fuori citta’)
– essere sempre benvenuto da chiunque (nonostante il prezzo delle banane e il fatto di essere un extraterrestre)
Per uno straniero che poi vuole lavorare qui significa:
– continuare a mangiare gli spaghetti con le bacchette
– avere un buon salario
– fare tanto design ed avere responsabilita’ fin dall’inizio (soprattutto se si lavora in studi cinesi)
– orari di lavoro cinesi (e questo permette di vivere due fusi orari contemporaneamente ovvero, quando qui sono le 2 di notte e si sta chiudendo il computer in Italia si cena e c’e’ tempo di fare una telefonata alla mamma)
– potere andare a presentare i progetti fatti e successivamente abbuffarsi alle cene di lavoro
Le difficolta’ che uno straniero qui puo’ incontrare sono:
– comunicare a fatica con i colleghi cinesi (basta allenarsi giocando a Pictionary)
– essere forzato a bere troppa grappa cinese alle cene di lavoro
– sentire la mancanza della mamma
– odiare gli spaghetti con le bacchette (in compenso le farfalle barilla con le bacchette si mangiano da dio!)
Insomma tutto sommato mica male! E tutto diventa piu’ facile quando dopo un po’ di pazienza si comincia a comunicare in Cinese.
Lavorare qui e’ una grande opportunita’ e potrei consigliare a chiunque ha un po’ di mente aperta di fare un salto da queste parti per fare un po’ di esperienza (Grande ALE che sei qui!).
Durante questi 14 mesi di attivita’ io e la mia ragazza(anche lei architetto) abbiamo presentato direttamente ai costruttori piu’ di 14 progetti e dopo tanti tentennamenti da poco piu’ di un mese ci siamo decisi ad affittare un ufficio e fare partire il nostro studio di progettazione. Date un’occhiata alla nostra pagina Web:

Dopo avere arredato lo studio, comprato quattro computer e ottenuto la licenza a nostro nome siamo passati ora al secondo step: cercare partner!
Per questo giorno per giorno trasportiamo il nostro pesante portfolio costruito in questi mesi di attivita freelance alla porta dei grossi design institure che monoplizzano il flusso dei progetti.
Infatti qui non basta avere una laurea per firmare progetti, ma e’ necessario possedere un documento estremamente costoso chiamato ZiZhi. Per averlo e’ sufficiente avere un capitale registrato di 800.000 Euri e almeno 40 dipendenti di cui almeno 8 con decennale esperienza! Mica male eh?
Grazie a questo sistema i progetti devono necessariamente passare attraverso questo canale che verifica la qualita’ e la fattibilita’ degli elaborati e una volta controllati li manda in cantiere(dopo avere mangiato una paffuta percentuale del compenso.. bastardi!!).
Il processo e’ veloce e se non ci sono problemi dall’idea al cantiere possono passare anche solo 3/4 mesi. Tuttavia il volere dei costruttori spesso non va daccordo col volere degli urbanisti e quindi spesso i progetti si fermano per continuare poi magicamente dopo qualche cena tra persone importanti! In questo modo i piani urbani qui spesso saltano e le citta’ fagocitate assumono forme mostruose.. non e’ sempre cosi’ per fortuna e molte citta’ sono estremamente rigide nel rispettare i piani urbani (ad esempio QingDao che assomiglia ad una Monaco di Baviera in Cina).
Un po’ perche’ non si conoscono le tecnologie, un po’ perche’ qui e’ tutto cosi’ veloce quello che qui ancora manca e’ l’intenzione di costruire intelligente.. le mie case passive ogni tre per due mi bussano alla porta e mi ricordano che e’ sempre bene avere un’etica nel progettare!
Riuscire a convincere i costruttori cinesi a promuovere edifice low-energy e’ un impresa e per ora siamo solo all’inizio! Introdurre il mercato del Low Energy qui non e’ facile, e gli edifici esempio costruiti qui a Pechino (tipo SIEEB di Cucinella) spaventano piu’ che attrarre i costruttori a causa del loro costo.. ma da qualche parte la tecnologia va pure sperimentata no..
Intanto noi ci prepariamo a combattere e manteniamo sempre caldo lo spirito del buon design e della sostenibilita’, sperando tra un compromesso e l’altro di riuscire lentamente a progettare edifici che non siano solo ‘COOL’ ma anche ‘SMART’.. questo e’ per noi il succo dell’European design style oggi.
E dopo tanta serieta’ e buoni propositi facciamoci una risata gurardando cosa la saggezza contadina cinese ha creato mentre il governo si arrabatta a dare consigli per limitare il consumo energetico:
IL PANNELLO SOLARE A BOTTILGIE DI BIRRA
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