Mettendo un po’ d’ordine nel mio vecchio e fedele PowerBook, ieri ho scovato un post che avevo preparato più di un anno fa e che poi non ho mai messo sul blog.. l’avevo scritto dopo un’allucinante visita notturna ai cantieri olimpici in piena fase di costruzione.. Rileggendolo mi sembra ancora di respirare l’odore delle saldatrici e della polvere alzata dai camion frenetici.. un po’ in ritardo lo pubblico e con un po’ di pazienza l’ho corredato
con le fotografie dell’evoluzione dello stadio negli ultimi 18 mesi.
(ma quanto e’ lento inserire le immagini in questo blog – Che comodi che sono i blog client!!)
2006_Pechino cantiere totale
L’intero territorio urbano è sottoposto ad una radicale operazione chirurgica e le lacerazioni oggi aperte stridono al rumore di trivelle e betoniere. Mentre le escavatrici sbancano intere porzioni di città e i nuovi edifici a torre disegnano lo skyline della capitale, nel sottosuolo le talpe meccaniche aprono chilometri di tunnel per le linee metropolitane che trasporteranno i 15 milioni di abitanti.
Non esiste notte né giorno nelle aree delle “grandi olimpiadi”, così è stato ribattezzato l’evento: nonostante sia già passata la mezzanotte nel viale trasversale del parco olimpico il traffico di camion carichi di terra non cessa e gli scheletri degli edifici in costruzione brillano alla luce delle saldatrici.
All’ingresso del cantiere dal grande stadio di Herzog&DeMeuron e Arup un ragazzo di guardia mi spiega: “Qui dentro lavorano più di 1000 operai. A novembre dell’anno passato hanno terminato la struttura delle gradinate. Non esiste nemmeno un pilastro verticale!”
Il “nido” metallico che avvolge l’intera struttura in cemento armato è composto da 25 costoloni complessamente intrecciati. I nodi della struttura reticolare sono prefabbricati per assicurare la giusta inclinazione di ogni asta. Una volta in cantiere i nodi vengono assemblati alle aste tubolari da saldatori specializzati cinesi. Quando la struttura a terra è semi completa, viene issata tramite una gru a braccio governata da tecnici europei mentre gli operai arrampicati sul costolone attiguo la tirano con delle funi nella posizione corretta.
Dopo il posizionamento vengono aggiunte e saldate le ultime aste tubolari che uniscono i costoloni in un unico reticolo. La costruzione del nido procede su due fronti che avanzano in senso antiorario. Il termine dei lavori è previsto per la primavera 2007.
2005 – 2006
Grazie a www.beijing2008.com per avermi prestato queste due fotografie.
Aprile 2006


La struttura e’ adagiata prima di essere issata e messa in posizione.
Gli snodi prefabbricati della struttura durante la fase di trasporto

Anche durante la notte i camion sfrecciano nel parco olimpico. Spostano migliaia di metri cubi di terra scavata per dare spazio al lago artificiale attorno agli stadi.
OTTOBRE 2006
Grazie XinHua per la foto.

NOVEMBRE 2007

Riguardo alla Cina e ai cinesi se ne sentono di ogni tipo o meglio di ogni colore: chi li ritiene il pericolo giallo, chi la minaccia rossa o addirittura chi li immagina come formichine blu..indubbiamente un luogo con un passato nero! Ma noi giovani architetti che possibilità di lavoro abbiamo nella "terra del mezzo"? Cosa scopriremo in questo viaggio da Pechino, attraverso le campagne del sud, fino a Shangay?