Australia: persone, luoghi, emozioni

Australia: persone, luoghi, emozioni, in un viaggio indimenticabile. (il racconto del viaggio continua)

QUEENSLAND

24 AGOSTO

Il nome Australia deriva dalla frase latina terra australis incognita, e significa quindi “meridionale”. E in effetti il meridione più meridione. Se ci fosse Gabriele Marino il mio professore di figura disegnata al liceo, gli direi, che forse è vero che si è sempre a sud di qualcuno….

Continuo il racconto di questo paese che era stato scelto, per un viaggio disagevole, con cose complicate, percorsi tortuosi, immersioni rischiose e con tutto ciò che si può saldare alla parola avventura.. diverso dal solito viaggio scattando foto architettonicamente valide, nelle capitali mondiali…. si, in effetti, volevo fare questo viaggio per trovarmi, capirmi, fortificarmi.

sveglia alle 7, non avendo recuperato un equilibrio tra il giorno e la notte… una passeggiata di buon ‘ora con Peter, per le strade di Cairns e poi via in albergo.

Beauty, piccoli gesti di bellezza, (tipici di una donna che aspetta un uomo che le interessa)che le facciano crescere autostima e buonumore.. Cremine varie, sopracciglia, gonna stirata, un make-up leggero ma ben eseguito… trepidazione, mentre trascorrevano quelle ore nell’hotel, prima di andare a prenderlo all’aeroporto.

Poi di quel pomeriggio con Alessandro, non ricordo nulla dell’Australia, potevamo stare in qualsiasi altro posto del mondo (forse) ricordo solo le sue battute e le mie risate.

Facciamo una prima serie di foto al tramonto di Cairns, con lo sfondo di una spiaggia arida, con crepe spesse vari centimetri.

La sera, ricordo il mercato di notte, luci calde, come l’aria che ci circondava, l’odore delle pietanze cinesi, giapponesi e tailandesi, i colori stravaganti delle bibite esotiche, e dappertutto oggetti aborigeni, dipinti con la tecnica del puntinismo, con pitture acriliche su tela. Gli oggetti d’arte aborigena antica e tradizionale, in genere sono mescolati a quelli concepiti dagli artisti contemporanei., dando luogo ad ambienti, nei negozi, variegati e dinamici.

Il giorno dopo

25 AGOSTO

partiamo per una toccata e fuga a Cape tribulation. Difatti pernotteremo sola una notte. In internet, nei blog di altri ragazzi questo posto è dipinto, davvero, come paradisiaco.

Cape tribulation annida in una lussureggiante macchia verde (daintree) nel nord australiano , dopo Cairns. Tutta la zone della foresta di Daintree, come le altre zone dei tropici umidi a nord del Queensland, possiede delle specie vegetali uniche al mondo., e no tarderò ad accorgermene.

Il cammino è sereno, la quiete che nasce dal paesaggio, penetra l’anima. Il piccolo autobus non trasporta neanche 10 passeggeri.

Attraversiamo immense spiagge dorate, orlate di palme, piantagioni di canna da zucchero, con relativo solco parallelo alla strada, sul quale mi renderò conto, passa il trenino che raccoglie le canne divelte.

E ancora piantagioni di caffè, mi racconterà Ale, che queste terre sono quasi tutte di proprietà italiana.

Il paesaggio salta dalle chiare spiagge bagnate dal turchese del mare , al giallo ocra delle colture che sottostanno a un cielo azzurrissimo fino poi ad addentrarsi nel pieno della verdissima foresta, dopo aver attraversato il fiume.

Il nostro autista deve essere nuovo, ha uno strano accento, quasi arabo oserei, è isterico e non rintraccia i Lodges, perché il cammino è zigzagante e lui, povero in canna, possiede solo una mappa, mal redatta. Finalmente troviamo il Cape Tribulation Beach House & Resort, dopo i convenevoli alla recepcion, arriviamo in una casetta di legno come quelle che avevamo visto nel web, stupenda, da sogno, a pochi metri dal mare e circon
data da piante tropicali immense.

Il sole riusciva a far filtrare a malapena, qualche raggio tra le foglie delle felci grandissime. L’interno della casetta è accogliente e lussuoso per essere dove siamo…nella foresta. Il legno dei mobili e delle porte è pregiato e ben definito, la spugna soffice delle asciugamani accarezza la dolcemente la pelle e il disegno del copriletto è sobrio ma fresco.

Ricordo che in quei due giorni a Cape Tribulation, sono stata un po’ in crisi. Non sapevo bene, perché mi trovavo lì così….. mi sentivo stordita, dalla velocità delle cose e il brusco decelerare, il susseguirsi degli eventi così colorati e vivaci.

Quel pomeriggio osservammo foglie, alberi, coralli, conchiglie, scogli, inseguimmo il sole che correva, e raccogliemmo noci di cocco, ma soprattutto Alssandroe, mi fece tantissime foto.


la sera, stanchi del viaggio e del pomeriggio passato ad esplorare la spiaggia, andiamo a fare una visitata guidata, notturna nella foresta di Daintree.

Ci viene a prendere al lodge, il solito piccolo autobus, raccogliamo altri avventurieri e in fine giungiamo ad una casupola ai piedi dell’entrata della foresta.

lì ci spiegano come dobbiamo utilizzare i fari, i momenti in cui dobbiamo far silenzio, ci si presenta e siamo gli unici italiani, pochi gli europei.

lo spettacolo notturno, con la vita della foresta è affascinante e stranamente, non ho avuto paura neanche per un minuto.

grandi uccelli, rane, girini, gamberi nel ruscello, enormi ragni e lucertoloni, sono i personaggi di spicco di questa serata insolita.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

3 risposte a Australia: persone, luoghi, emozioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *