new york 3 eccomi

26 dicembre 2006

comunicazione di servizio: ringrazio tutti per gli auguri arrivati qui sul blog, ma anche via mail, purtroppo non ho aperto nessuna delle cartoline virtuali che mi avete mandato, non potendolo fare x molteplici motivi. Allo stesso tempo mi dispiace non aver potuto mandare sms a tutti quelli che hanno avuto un dolce pensiero anche per me, ma il credito del mio cell va centellinato, perche ancora non ho imparato a caricare il telefono su internet e devo gestirmi nel miglior modo possibile per non rimanere senza comunicazione fuori dagli States.

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Amanda y jose m hanno lasciato con l’auto in Astor place. da li percorrendo la Broadway street si arriva in pieno Soho, incrociando le bellissime Spring street e Prince street.

dal diario moleskine, scritto in un cafe en Broadway street.

Alle 8 del mattino, i tombini gia emanano vapori, per le strade,piove leggermente, e la citta tarda a svegliarsi. In giro qualcuno ben vestito, qualche poliziotto e poche faccie assonnate. c’e un gran silenzio, non sembra new york. Dopo i racconti che ho ascoltato in questi giorni, su episodi di razzismo, guardo i negri in un altro modo, essendo il piu gentile possibile e sorridendo, perche a quanto pare, molto ancora soffrono di complessi di inferiorita. Fatti gravi come quello successo un mese fa, in cui un poliziotto ha ucciso un ragazzo di colore con 30 colpi di pistola, fanno riflettere che effettivamente, le differenze sociali, purtroppo, tra il colore della pelle e la provenienza genetica, esistono ancora, in una citta che ha fatto la sua storia, proprio perche multietnica.


new york 4

sabato 23

michelle ed io ci siam svegliate con molta calma. Dopo aver fatto colazione in pieno stile americano, siamo andate a vedere cosa si poteva fare per rimettere in sesto l’umore, giacche’ el pibe al final no venia mas.Tutto in una mattinata:

manicure e pedicure in un center SPA, piccolissimo, gestito da 3 ragazze cinesi, che ovviamnete non parlavano ne italiano ne spagnolo, e un indecifrabile inglese. le poltrone per il pedicure, terminano con una piccola vasca idromassaggio, nella quale appunto di adagiano i piedi. Il lavora la pequena, lo ha fatto malissimo ma apprezzo la buona volonta.

per farmi asciugare lo smalto mi hanno messo mani e piedi sotto piccolissimi ventilatori, simpatico. Poi ho fatto un brevissimo massaggio alla schiena e per concludere ho fatto una messa in piega nella peluqueria, al lato. gestita da Pino, un vecchietto italiano, trapiantato da 45 anni in terra americana. tralasciando la clientela che andava dai 60 agli 80, tralasciando il risultato dei miei capelli alla fine, tralasciando l odore di vecchio (ma di pulito), i racconti di Pino, mi hanno emozionata, molto meglio farsi i capelli da lui, uscire spettinata, ma un po piu ricca nell anima.

nel pomeriggio siamo rimasti nel queens, a fare shopping natalizio, e cercavo tra me e me, di sforzarmi ed essere contenta, dopo tutto, sono a New York, mi ripetevo.

24 dic 2006

la vigilia e stata veramente differente.

in giro per la fifth avenue, tra il glamoure dei negozi, le luci e il gigante albero del rockefeller centre, con relativa pista di pattinaggio sul ghiaccio.

la sera abbiamo cenato con un altra amica argentina e il suo baby, di colore, di 7 anni, che si ricordava perfettamente di me. All ‘ aprire il suo regalo che conteneva un auto da corsa, gli si sono illuminati gli occhi e mi ha tirato le braccia al collo. questo e stato il mio regalo piu bello.

25 dic 2006

, giornata in preda agli entusiasmi dovuti alla novita di cui ancora non posso parlare.

in ogni caso giornata casareccia e mangereccia. la sera per onorare la mia presenza, Amanda e Jose, hanno invitato un amico italiano, lo stesso che tra 45 minuti mi viene a prendere per uscire. quindi ci do un taglio e prometto di parlare dell esaltante negozio di PRADA, visto oggi,disegnato da REM KOOLHAAS, assolutamente eccellente, in tutto. tranne che nel prodotto in vendita e nei relativi prezzi. scappo, c’e da farsi belle, per la prima uscita serale in manhattan!!

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