La Spagna, ahi la Spagna, il paese che è riuscito in pochi anni a passare dalla perfezione alla dannazione, da una meta di arrivo a un punto di partenza. Ah che bello era svegliarsi col mal di testa dalla sera prima, lavorare e fare festa, tanto lavoro e tanta festa e tanta….architettura, o meglio non proprio, diciamo costruzione. Ho già parlato di cosa è successo laggiú ma ora vorrei parlare di un altro record iberico, che nonè il nuovo open vinto da Nadal o del numero di assist di Iniesta. Il fatto è che laggiú, in Iberia sono un tantino esagerati e spesso gli scappa la mano, o almeno gli è scappata. Premetto il mio amore per tale popolo, questa che faccio è pura ironia, o sarcasmo.
Da un articolo di qualche giorno fa de “El Pais”( http://politica.elpais.com/politica/2013/02/15/actualidad/1360957195_518475.html): Murcia, comunità autonoma del sud della penisola, si è dotata di un aeroporto all’avanguardia, finanziato e gestito con fondi privati e che contribuirà, assieme ad altre infrastrutture al rilancio turistico della zona, su cui qualche milionaio di inglesi e di tedeschi hanno già puntato le loro ansie da vancanzieri arrosto. E fin qui tutto bene no? Ci si lancia in un’avventura con soldi non pubblici e si tira su tutto. Il problemino c’è, ed è cosí insignificante da non essere quasi percepito: l’aeroporto non ha aerei.
¿¿¿¿¿COME?????
Non ci sono velivoli, e pare che non ci saranno mai. Non si era infatti tenuto in conto del fatto che bisognava anche chiedere dei permessi per tale aerodromo e che, ahimé a pochi chilometri ce n’era già un altro, pubblico, già in uso…proprio non se n’erano accorti. Manie speculative? Eccesso di ottimismo? Molti fattori, il fatto è che laggiú nella penisola iberica di aeroporti nuovi ed inutilizzati ce ne sono già 4: Ciudad Real, Huesca, Castellón ed appunto Murcia. Vi immaginate che bel concorso di idee sarebbe il recupero di un aeroporto intero sperduto in mezzo al niente?
Ho voluto riprendere questo tema ancora una volta, anche per ricordare un grande della fotografia italiana, Gabriele Basilico, che è morto la scorsa settimana. Tra i suoi lavori aveva anche lui voluto rappresentare il fenomeno delle bolle immobiliari, un esempio a questo link: http://cultura.elpais.com/cultura/2012/08/17/actualidad/1345232388_345931.html … Come possiamo vedere da questo suo lavoro, anche in Italia abbiamo avuto lo stesso problema, e sembra che la lezione mica tanto l’abbiamo imparata…ma questo sarà l’argomento del prossimo post. Di sicuro piú propositivo.
Luca
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