Dio mio com’e’ aggressiva la gente… incredibile, ci si urla insulti per la strada come se piovesse. Sara’ il martedi’ o e’ la pseudoprimavera?
Per rispondere a Luca (altro Luca), ho lavorato in un pub a Leyton Baker’s Arms per una settimana, poi ho fortunatamente trovato il mio primo lavoro da architetto visualizzatore. Il pub non era male, il manager era una sagoma sempre fuori di testa, a chiusura ci chiudevamo dentro a scazzare fino all’una. Dopo due giorni i vecchietti del quartiere mi conoscevano gia’ tutti. Il giorno che ho trovato lavoro alla Virtual Artworks (www.virtualartworks.com) non sono andato a lavorare, e un ometto mi ferma per la strada dicendomi: “Dove vai? Non dovresti essere a lavorare oggi?”. Il pub e’ una specie di centro sociale da queste parti, rimpiazza la famiglia e favorisce la socializzazone e la buzza, nonche’ induzione alla cirrosi.
Alla VA non era male, anzi, tanto che alla fine ci sono rimasto un’anno e mezzo. Steve e gli altri che lavoravano li’ erano gente ottima, sono ancora in contatto con alcuni di loro (Nick, Jon) e li considero i miei migliori amici da queste parti. Alsop e’ tuttora uno dei loro clienti, ed e’ tramite loro che sono stato “catturato” da Will (con me piu’ che consenziente, ovviamente).
Ero con Azhar a una conferenza di Will al RIBA, d’estate, fuori al pub, e uno dei direttori dello studio, che conoscevo gia’ perche’ avevo avuto a che fare con lui tramite la VA, si volta, pinta in mano e mi fa:”Federico, ma tu quand’e’ che vieni a lavorare per noi?” Non e’ che me lo sono fatto ripetere due volte, e tutto in realta’ si incastrava abbastanza bene; avevo gia’ detto a Steve che me ne volevo andare perche’ ne avevo abbastanza di immagini e animazioni al computer fatte per far contenti gli architetti e i planning officers (cosmetica dell’architettura 2: come far sembrare sexy anche i progetti piu’ noiosi e orrendi). Il colloquio e’ stato una pura formalita’, abbiamo in realta’ parlato di soldi e del mio ruolo nello studio. Ho messo subito in chiaro che non avrei voluto fare il visualizzatore in-house, e non e’ stato facile liberarmi dal ruolo di quello-che-fa-le-belle-immagini-3d, ma ci sono riuscito. Anche perche’ le cose sono cambiate, nel frattempo, all’interno dello studio e fuori. Oggi quasi tutti usano il 3d e sono in grado di produrre immagini per fini di studio, anche se non iperrealistiche (per quelle c’e’ sempre VA).
Ah, Amarcord…
Poi mi sorge il dubbio che questa novella ve l’abbia raccontata gia’, come quei nonni arterio che ritornano in continuazione alle stesse storie fra fiction e realta’… se vi viene il vomito dite pure, se vi concilia il sonno meglio cosi’.
baci
Una risposta a Dio mio com’e’ aggressiva