Salve giovani leve, pilastri del mondo, vincoli e carichi di punta dell’umanita’ intera…
Sono un attimino mazziato oggi. Questioni di cuore, le solite beghe, il solito karma negativo che mi perseguita… ma cosa avro’ combinato mai in queste vite precedenti? Dalla dose di sfiga direi che se non ero Jack lo squartatore ero senz’altro uno dei suoi fidi aiutanti, o il poliziotto che lo copriva. Il solito pattern si ripete: chi mi vuole io non voglio, chi io voglio non mi vuole. Come un morbo pestifero che si propaga da me, appesta chi mi tocca e mi lascia con una palla rovente solidamente incastrata alla bocca dello stomaco che si rifiuta di muoversi…ne’ su, ne’ giu’. Se l’anima ha un corpo la mia in questo momento e’ viola di lividi. Sono stato metaforicamente investito da un double decker bus. E il bello e’ che mi ci sono tirato sotto tutto felice, pensando che mi avrebbe portato a casa, o se non a casa in qualche luogo interessante.
Non che questo abbia a che fare granche’ con l’architettura, ma certe cose sono onnipervasive e sovracontestuali.
Gente fredda e che non si fa scrupolo di crudelta’, gli inglesi… hanno problemi emotivi talmente radicati da essere percepiti come la loro vera natura; la loro vera personalita’ sepolta da strati geologici di abusi e desideri negati e repressi, tanto che sembra loro preferibile l’essere “switched off”, disconnessi completamente dal mondo esterno, piuttosto che esserci, vivere, amare, godere.
Mi aggiro come un tossico di contatti umani in questa terra di zombie emotivi. Dio che richieste strane che ho: contatti umani? magari con contatto fisico pure? Ih, che schifo…
Sopravvivenza oltre la terra dei morti viventi, la fuga momentanea dal samsara nell’astrazione dura solo un attimo e mi deposita gentilmente nel solito cesso.
Debitamente interrogato, l’ I-Ching mi ha messo davanti al segno dell’avvenenza,
che mi piace moltissimo ma non mi aiuta per nulla. L’oracolo fa spesso di questi scherzi, come un Socrate che ad una domanda profonda sul significato dell’esistenza risponde con una barzelletta o un piatto di pasta.
E mi consiglia di perseverare nelle piccole cose e aspettare.
Forse dovrei diffidare degli oracoli e dalla saggezza e abbandonarmi all’idiozia felice, rientrando cosi’ nel circolo.
Passo e chiudo.
5 risposte a Salve giovani leve, pilastri