Vorrei essere piu’ leggero sulla superficie del pianeta, spostarmi con meno esitazione e titubanza.
Non so se sono solo io, e’ possibile che noi italiani siamo piu’ attaccati alla terra? Adesso Londra… se uno legge le entry precedenti balza all’occhio che non e’ esattamente il mio posto preferito al mondo, eppure sono qui, malgrado tutto, e penso a comprarmi casa e a trovarmi un nuovo lavoro.
Mi scopro mio malgrado attaccato a quest’isola dal clima instabile e dalla gente emotivamente menomata.
Forse ho bisogno di una base, di un nido… e quando sono a giro per il mondo, se penso al concetto di “tornare a casa”, ormai mi ritrovo a pensare a Brixton, non a Viareggio o Firenze, che pure sono posti il cui stile di vita mi e’ assai piu’ congeniale e che mi hanno formato e in cui ho vissuto piu’ a lungo.
Pericoloso, nevvero?
Saranno i 40, all’inizio ero entusiasta del senso di liberta’ e dell’apparente indipendenza, adesso comincio a notare questa fastidiosa inamovibilita’ biologica sotto l’apparente superficie sbarazzina, questo noioso desiderio di radici, e soprattutto una pigrizia cosmica fisica e mentale che mi travolge e mi guida dolcemente verso la via di minimo attrito, cosa che mi sara’ utile fra alcuni minuti in piscina, forse.
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