God Almighty… It’s been soo long. Too long.
HAPPY NEW YEAR!
Vediamo se mi ricordo come si fa.
Ah si’ ecco.
Anno nuovo, vita nuova: il 31 ero sul tetto del condominio di Liniengasse 14 a Vienna, con un vento ghiaccio che guardavo i fuochi artificiali esplodere a 360°
sullo skyline della citta’ di CeccoBeppe, Maria Teresa, Otto Wagner e Adolf Loos. Bella, pigra, indolente e dedita ai vizi piu’ nefasti (Falco: Ganz Wien), con quel tocco fra sofisticata eleganza imperiale e lucine colorate cheap da prostituta dell’est.
Poi Venezia nella nebbia ghiacciata, fra un baccala’ mantecato al Paradiso Perduto e uno spritz (che esiste anche a Vienna ma e’ altra cosa) in qualche bar di cui non ricordo il nome. Tanto in vacanza colazione, pranzo e aperitivo sono intercambiabili.
Prima di Natale Lucca negli ultimi spasmi della frenesia antevigilia. Che dolcezza, come un pugnale nascosto sotto il cappotto. Basta che non si veda, poi puoi tramare qualsiasi violenza al riparo delle mura.
Sono tornato ieri sera nella grigia e piovosa Londra, al mio lavoro ben pagato fra colleghi tristi e alla incomunicabilita’ e freddezza degli abitanti.
Ebbene si sappia, che al momento sono in crisi. Non riesco a capire piu’ perche’ mi trovo qui, lontano da quello che amo. I soldi… a che pro? Servono solo per farci qualcosa, se te ne stai seduto sopra di essi diventano piu’ un peso che una possibilita’.
Fra i propositi del nuovo anno mi sono ripromesso di trovarmi un lavoro, magari pagato anche meno (leggermente) ma che mi dia piu’ soddisfazione.
Urge urge urge finire il portfolio, che langue sull’hard disk di questo portatile e sta li’ sornione senza spostarsi di un millimetro, inamovibile come un faraglione e profondo cinque anni di creativita’.
Marzo e’ il traguardo: un cambio che mi permettera’ di evolvermi…
Baci e a presto
P.S.: un segno del cambiamento sara’ il fatto che avro’ finalmente aggiornato l’intestazione di questo blog. Nome o non nome, ormai ha sempre una storia e va avanti quasi mio malgrado.
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