Serata di addio ai colleghi dello studio in bar pretenziosi e molto rumorosi. Codici d’abbigliamento (no jeans- no hoodies – no trainers – no football colours), tutti i tavoli riservati e caraffe di cocktail dai colori sgargianti. Gli sguardi incerti ma esaltati del venerdi’ sera: “DOBBIAMO DIVERTIRCI, O ALMENO PROVARCI: E’ STATA UNA SETTIMANA DI MERDA AL LAVORO (come quella precedente e… ma mi sto divertendo? ho speso un sacco di soldi per cui credo di si…)”
Quindi riempitemi di qualunque cosa purche sia:
- FIRMATA
- ALCOLICA
- RUMOROSA
- IMPERSONALE
A Londra la gente considera normale avere avuto una settimana di merda al lavoro: non necessariamente perche’ sia un lavoro ingrato o mal pagato, ma perche’ ognuno d’ufficio si prende secchiate di merda da chi e’ anche solo un battiscopa sopra di lui nella gerarchia del management. Si crede di riuscire a scorporare le emozioni personali dalla competitiva vita del lavoro, poi ci si meraviglia quando appaiono tutti quei malanni psicosomatici e allergie a tutto o come mai ogni tanto si subisca un mini-crollo psicologico. (non e’ niente… sono un po’ stanca forse)
D E N I A L
La mia serata: discussioni urlate dove il non detto supera il detto in proporzione schiacciante e la verita’ e’ bandita (a parte poche eccezioni). Defezione della maggior parte dei suddetti colleghi prima di arrivare al ristorante, tapas bar altrettanto rumoroso e caro che serve una versione sudamericana scadente di tapas spagnole (ah Valencia…) e la sedia del boss e’ rimasta vuota. Che cosa poco bella. Conosco usi molto migliori per il mio tempo. Se volete un consiglio, o lavoratori stipendiati per studi di fama o meno: usateli piu’ che potete, succhiategli tutte le risorse e l’esperienza che vi riesce di succhiargli e poi andatevene mostrandogli il dito medio con un bel sorriso smagliante. E’ il minimo.
Ho destituito XFM da mia emittente radio favorita dopo che ha suonato il nuovo singolo dei coldplay per la 57esima volta oggi. Dio che tormento, che lagna. Adesso il dj di una radio pirata passa remix garage di classici acid house. Carino, peccato che ci blateri sopra incessantemente.
Anna, certo che sono di Viareggio. Quartiere Marco Polo.
Le scatole che hanno colonizzato silenziosamente la casa si sono ingoiate alcuni effetti personali: spalancano le bocche aperte al soffitto e aspettano fiduciose che gli piova dentro qualcosa. Sono una presenza rassicurante e mi piace il loro colore.
Buonanotte